In ogni angolo

Nostalgia


Esistono giorni bagnati di pioggia.In quei giorni non esiste alcuna Musica in grado di portar lontano, nessuna scala, maggiore o minore che sia, che possa automatizzare la concentrazione, nessuna pagina che possa raccontare di altre storie, se non della propria.Sono malata.Era accaduto nel momento in cui correvo verso la cervice di mia madre. Con la testa grossa che si rifiutava di agilitare il varco.Volevo restar lì, calda e nutrita, al massimo dando qualche calcio deformando il tondo ventre materno, senza assolutamente modificare il mio status.Ed invece, mentre mio padre era allo stadio, la mia condizione vitale mutava, mia madre si rendeva conto di essersi fregata con le sue stesse mani mettendo al mondo un ragnetto con mille capelli, mia nonna si chiedeva con quale avvocato mi sarei mai potuta sposare.Poi la vita ti insegna a parlare, a mangiare con le posate, a camminare, a fischiare, a suonare, a guardare, a leggere, ad amare.Probabilmente a causa della mia storia familiare, ho dovuto presto fare i conti anche con altri aspetti.Il distacco e la nostalgia sono i miei veri nemici giurati.Le stazioni e gli aeroporti i luoghi in cui sento le mie budella torcersi drammaticamente.Un abbraccio, un bacio, un saluto, un sorriso e poi solo spalle che si allontanano.Voltarsi e trovare una mano che si agita flebilmente.I contorni già vaghi.Nel cuore il terrore che non ci sia poi un ritorno.Eppure è una vita che parto.Ed è sempre da una vita che, appena il treno abbandona la stazione o l'aereo decolla, sento un dolore straziante solcarmi l'anima.Pare che partire sia un po' morire, ma io non muoio.Stipo giorno dopo giorno nella mia Valigia ogni granello che trovo sotto le unghie, sulle scarpe, tra i ricci ribelli, tra i fiori secchi della lavanda o tra i petali di una bouganville.La porto con me quella valigia rossa, senza dimenticare nulla, talvolta crogiolandomi nella memoria, lasciando che la nostalgia mi accarezzi dolcemente.