Creato da Zafuf il 06/07/2005
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Post N° 16

Post n°16 pubblicato il 11 Settembre 2005 da Zafuf

Quando posso la vado a trovare.
E' sempre stesa sul suo letto e fuma. Ne consuma una e ne accende un'altra.
Ha nello sguardo un momento di lucidità e mi saluta con un bacio lieve, poi torna lì nel suo mondo distante fatto di cristalli.
Mi dice :- Ho ragionato e non credo che tu sia mia figlia.-
Io le sorrido e scuoto la testa per non turbare troppo quel pensiero, per non destare troppi dubbi.
Poi mi guarda intensamente e mi chiede:- Ma tu non sei un po' figlia mia, vero?-
La rincuoro e le dico quasi sussurrando di no.
Ogni volta che vado da lei, va a finire che si canta.
E' il suo modo per dimostrarmi che è contenta che io sia andata a trovarla.
"La banda suona per noi, la banda suona per voi, lallaralaralala..."
Me la cantava sempre quando ero piccola, prima che il delirio divenisse cronico, e ballavamo strette strette, mi faceva volteggiare e poi mi diceva in un orecchio :- Prima o poi ci andiamo in Argentina a ballare il tango.-

Quel leggero filo che la manteneva in contatto con il mondo reale è svanito poco più di un anno fa, rapito da una malattia che non lascia scampo neanche ai più coraggiosi.
Da allora il suo sforzo è di conservare l'incoscienza di quel che la circonda, non consentendo a nessuno di farle presente che nell'altra metà del letto non ci sia più nessuno a respirarle di fianco la notte.

Non ha mai avuto bambini, ma li ha sempre desiderati.
Ha sempre saputo di essere malata, ma non l'ha mai accettato.
In verità neanche la mentalità piccolo-borghese di sua madre l'ha aiutata a prenderne seriamente atto.

E' partita ormai per luoghi lontani la mia Renata.
Il suo sorriso sghembo talvolta mi si avvicina, talvolta mi consente di toccare con mano i suoi sogni di bambina adulta.
Il suo sorriso mi rammenta i tratti di famiglia, lo sguardo acuto di una mente geniale, la parte non salva di una storia che fa parte di me, l'instabilità drammatica figlia di un'epoca che non ha lasciato molto scampo alle debolezze ed alle fragilità umane.
Oltre il letto, una poltrona che ospita un'altra donna.
Distrutta dall'impotenza, prostrata spesso dal senso di colpa d'esser riuscita a non soccombere al disastro circostante.
Sono sorelle.

Di una di loro non sono figlia.

 
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Commenti al Post:
Billieholiday
Billieholiday il 12/09/05 alle 12:19 via WEB
Eccole le tue pennellate d'Amore...Tu parli delle persone e ne disegni il ritratto, ma intingi il pennello nella delicatezza, nella sensibilità, nella partecipazione profonda ai dolori e ai disagi, alle allegrie, e alle gioie di ognuno di noi....Dipingi Renata, mentre balla con te, e ti promette un viaggio in Argentina, e poi la ritrai mentre non si arrende ad una mancanza o alla realtà di una visione del mondo fantastica...Cara Zafuf, questo tuo scritto è un rispettoso, amorevole e delicato ritratto di una persona che ami... Io credo che essere soggetti dei tuoi ritratti sia sempre un privilegio, tu sai dipingere l'Animo umano, perchè intingi il pennello nell'Amore...:-) B.
(Rispondi)
kugel2
kugel2 il 12/09/05 alle 12:32 via WEB
Il quadro che dipingi è tenero e dolce, e mi sembra di vederla la tua zia Renata, mentre cerca di mantenere il contatto con il mondo attraverso la tua presenza. Tu le dai fiducia, perchè l'accetti nella sua fuga dalla realtà e cerchi una spiraglio per entrare nel suo mondo. Non sai il bene che le fai, e quanto sei preziosa per ciò che ancora le resta. Non è un'immagine desolata, quella che dipingi, è la storia di due donne, tu e lei, legate dal filo dell'amore, della stima e della comprensione, quello che va al di là delle barriere della logica. Credo che ambedue diate tanto all'altra, stalle vicino ancora così. Mi hai davvero commosso con questo scritto...
(Rispondi)
da999
da999 il 12/09/05 alle 21:15 via WEB
quanto c'è di te in queste parole. quanto c'è di quello che forse non ho saputo vedere. c'è tutta la tua dolcezza. c'è tutta la tua gioia e tutta la tristezza del mondo insieme. c'è un po della tua musica. Mi sembra di vederti, ballare. mi sembra di vederti parlare con lei piano mentre accarezzi silvia con gli occhi. e ovviamente sento la banda che passa o che dovrà passare.
(Rispondi)
 
Zafuf
Zafuf il 13/09/05 alle 20:44 via WEB
Canticchio tra me e te la canzone de "la Banda" e ti guardo sorridere, mentre entrambi inciampiamo per caso, in un'isola lontana, nei ritmi stonacchiati eppur sempre veraci degli ottoni luccicanti...
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volandfarm
volandfarm il 24/03/09 alle 12:14 via WEB
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