La collina

il crepuscolo dell'anima


Che sapore ha l'amarezza di una domenica  pomerigio di fine estate?Non basta dire che l'amarezza ha un sapore amaro se così fosse potrei farmela passare con la dolcezza di una cara donna che sembra accettare me con tutti i difetti e le manchevolezze che fanno parte della mia persona.Potrei usare la cioccolata  cercare nella soddisfazione del palato di coprire l'amarezza.Potrei cercare appagamento nelle compere e dimenticare negli oggetto le sue carezze.Ma l'amarezza che sento è quella di un'amore gia finito da tempo e del quale io non ho non ho compreso la morte non accettandola ma andando ogni fine sabato e domenica al suo funerale celebrato secondo il rito pagano del fine settimana. Veramente, ti sembrerà stupido,  non mi ero accorto prima che le serate passate nella solitudine di un film o nella compagnia di questo blog o di un libro non erano la conseguenza naturale della vita. Uno stile di vita che io ho trovato, giorno dopo giorno, e accettato come se questo fosse il fruttodi un'amore  e dell'acordo tra due che scelgono di condurre la vita insieme.Quello che sentivo ma che rimaneva come un sentimento vago al quale non mi riusciva di dare un significato e che in questi giorni ho compreso è che avevo e ho davanti ai miei occhi l'indiferenza di una donna per la quale tutta la sua persona è rivolta a se stessa e poco rimane per  la mia.Non so se mi disprezza. Spero di no.Il crepuscolo di un uomo non può non coinvolgere anche la sua anima nel momento che le ombre della sera tolgono la luce anche a quella voce profonda che in ogni momento mi dice che sono vivo. E a dispiacere si aggiunge dispiacere un grande sandwich di dolce e amaro dove però l'amaro prevale su tutti i sapori.Mi viene il sospetto che l'indiferenza e forse anche quello che temo di più: il disprezzo, abbiano origine nella precarietà della mia situazione lavorativa. Tanto ho studiato e tanto ho lavorato ma è stato come se avessi costruito una casa sulla sabbia, ed essendomene accorto ho continuato a rinforzarla con altri esami e altri titoli. Questi hanno sicuramente raggiunto lo scopo di confermarmi  che non sono un idiota ma non altri.Qualche volta mi è sorto il dubbio. Forse ha visto all'orizzonte la possibilità di dividere le sue risorse con me ed è elementare che spartirle ha come conseguenza di averne meno per se.Già l'anno scorso in questo periodo, ricordo, gli dissi che avrei risolto il problema che era solo una questione di tempo e poi avrei iniziato nuovamente ad insegnare. Lei, come per ammirare il mio coraggio,  mi definì una roccia, ricordo ancora le sue parole: " sei una roccia" mi disse ed io allora compresi, in maniera sfumata il significato che oggi do a quelle parole e che suonano così :"sei un coglione". E ancora in questa domenica, nel rito pagano del fine setimana nella sua permanenza di 24 ore  e nel suo sorriso sento quelle parole pensate e, forse,  sussurrate: sei un coglione. E' troppa l'amarezza che sento, mi toglie le forze e la volontà di dare un significato a tutto ed è anche tanta perchè possa prendere una decisione e agire.Forse vuole liberarsi di un uomo per il quale non sente che un po di rispetto, non ha il coraggio di farlo e aspetta nella riva del fiume perchè trscinato dalla corrente scompaia dalla sua vita. E' veramente più facile essere lasciati che lasciare. Così disse, la mia amica, Nati con grande saggezza.