La collina

Il passato


Oggi mi si diceva che non devo pensare al passato ma guardare al presente. Sinceramente non so se questa sia una strada percorribile, anche perchè, spesso mi sento intrappolato nel labirinto che io stesso ho costruito. Così come una lumaca costruisce la sua chiocciola per portarla sulla schiena io porto nella mia persona il mio passato e il mio presente. Non mi sento bene, con una similitudine, potrei dire che sono il dio bifronte che guarda contemporaneamente indietro  e avanti.Da alcuni giorni leggo le novità nel blog, veramente interessante, di una farfalla che descrive la dolcezza dei suoi giorni e quando  ricorda il suo passato lo fa con i  sentimenti in festa e con un poco di nostalgia ma senza rimpianti. Cerco di prendere lezioni da lei e guardare ai miei giorni passati e presenti  con gli occhi di un turista ricorda e valorizza le avventure di un bel viaggio.Ma il mio scrivere e ricordare sono le parole che dico a me stesso nel momento in cui il camino della vita ha sicuramente superato la metà del suo percorso. E' questa l'età o meglio la stagione in cui si raccolgono i frutti di quanto si fatto nei giorni gia vissuti?Qualche volta ricordo delle mie letture  Mastro don Gesualdo di Verga dove lui non sposa la serva madre dei suoi figli, che lo amava in silenzio, ma cerca, in un matrimonio con la nobiltà del suo paese e nel titolo nobiliare la percezione positiva di se che il denaro, le proprieta e il potere non avevano potuto dargli.Forse ho preteso troppo da me stesso ho cercato le cose che non avevo e trascurato quelle cose che avevo vicino e che potevano darmi la famiglia che non ho. Ma sono io ad aver scelto. Una voce interiore mi diceva che non dovevo accontentarmi dell'immediato ma che dovevo cercare e che avrei sicuramente trovato risposta alle mie domande e avrei superato l'abisso dell'ignoranza sul quale ero sospeso. Sarei potuto caderci dentro e non riemergere mai più. Per anni sono rimasto in bilico tra una vita normale nella quale la mia intelligenza non si sarebbe mai potuta esprimere e la vita che ho fatto. Ho espresso la mia intelligenza è stata una sfida continua quando ho sostenuto esami in cui dicevo a me stesso che non sarei mai riusciuto a superare e quando per vivere ho fatto lavori umili senza umiliarmi. Il mio orgoglio intellettuale ha fatto si che in ogni momento percepissi la mia grandezza.  Le mie parole non sono i ricordi dei vecchi ma  le confessioni  di un uomo intento a costruire le fondamenta della propria esistenza.