Un blog creato da otto8dgl1 il 25/10/2013

I due Messia

Storia di Giovanni di Gamala e Yeshu ben Pandera

 
 
 
 
 
 

AREA PERSONALE

 
 
 
 
 
 
 

TAG

 
 
 
 
 
 
 

ARCHIVIO MESSAGGI

 
 << Luglio 2024 >> 
 
LuMaMeGiVeSaDo
 
1 2 3 4 5 6 7
8 9 10 11 12 13 14
15 16 17 18 19 20 21
22 23 24 25 26 27 28
29 30 31        
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Citazioni nei Blog Amici: 4
 
 
 
 
 
 
 

 

 
« Giuda Didimo ovvero... TheudasLa grave carestia del 35-36 d.C. »

Giovanni di Gamala il Nazireo ed i suoi fratelli

Post n°10 pubblicato il 22 Novembre 2013 da otto8dgl1
 

Ezechia padre di Giuda il Galileo a sua volta padre di Giovanni il Nazireo (Jeshua il Salvatore), Simone detto Kefaz, Giacomo, Giuda detto Theudas, Giuseppe detto Menahem ed Eleazar bar Jair:

ogni membro di quella dinastia di Signori, discendenti dagli Asmonei, ha lottato e rischiato per un fine patriottico religioso nobile. Erano nella loro terra, i Romani erano gli invasori … quindi i pagani dovevano essere cacciati. Ma la loro caparbia coerenza si è scontrata con un Impero al culmine di un potere tale da incutere timore a tutti i regni confinanti che, in quel periodo, si guardavano bene dal provocarlo. Gli Zeloti hanno lottato contro quel potere e hanno perso … e con loro tutti i Giudei.

Le due “filosofie religiose” ebraiche, la essena e la zelota, entrambe antischiaviste e aperte a tutte le classi sociali, si allearono ideologicamente per mobilitare i Giudei alla lotta e ricostituire il Regno d’Israele. Dalla guerra del censimento del 6.d.C. rimasero solidali fino alla sconfitta del 70 d.C. culminata nella distruzione della Città Santa e del Tempio. Fu un periodo di massacri caratterizzato da centinaia di migliaia di morti, del cui sangue, nei Vangeli non vi è traccia.
Ma la vera storia, concernente la costante ribellione di un popolo che non voleva sottomettersi al dominio pagano, non doveva risultare nei “Sacri Testi” pena il crollo della dottrina cristiana della "salvezza per la vita eterna".
In quel contesto storico, teatro di una Guerra Santa nazionalista che vide rivolte sanguinosamente represse, carestie e crocefissioni, stando ai vangeli, intorno agli anni '30 del I secolo, un gruppo di dodici Ebrei e il loro Maestro Gesù Cristo, indifferenti al sangue che scorreva sulla loro terra, vagavano per la Palestina stupendo folle con discorsi e gesta mirabolanti, indifferenti appunto del sangue che scorreva in Giudea. Un impossibile Messia ebraico, Figlio di Dio, inconsapevole del massacro perpetrato verso i suoi connazionali dai pagani: gli invasori (kittim) della Terra Promessa dal Padre suo "Abba"
al popolo eletto.

Questa nuova raffigurazione del Messia ebreo originò il Cristianesimo dopo la morte di Giuseppe Flavio; una immagine ideologica che si evolse, nei secoli seguenti, dal messianismo primitivo, come descritto dallo storico ebreo, concernente la "quarta folosofia, una novità sinora sconosciuta"
in conseguenza del genocidio degli Ebrei perpetrato in tre guerre (dal 70 al 135 d.C.) dai vincitori che repressero tutte le rivolte giudaiche. Nell'arco di tempo di due generazioni i Romani causarono più di un milione di morti, la distruzione di tutte le città e dei villaggi più importanti della Giudea, sin quasi a svuotarla dei suoi abitanti, e senza contare l'enorme numero di schiavi che fece crollare il mercato. Il potere imperiale di Roma annientava chiunque non voleva sottostare al suo dominio, pertanto, buona parte degli ebrei sopravvissuti, ad iniziare dalla diaspora delle Province, scelsero di modificare il concetto di Messia "Dominatore del Mondo" in quello di Messia "Salvatore del Mondo".
La nuova dottrina fu ideata dagli ebrei Esseni d'Egitto che adottarono il "Logos divino" (Verbo di Dio) concepito, meno di un secolo prima, dal filosofo Filone d'Alessandria, il più influente rappresentante della numerosa comunità ebraica della seconda città dell'Impero Romano, ma la più avanzata nella cultura scientifica e filosofica.

L'elaborazione del "Logos" - incarnato nel Messia "Figlio di Dio" che, in quanto tale, avrebbe "garantito" la salvezza della vita eterna ai Suoi credenti - avvenne in epoca successiva alla distruzione di Gerusalemme e del Tempio di Yahweh da parte dei Romani. Gli Esseni avviarono il processo storico del "Messia Salvatore" ebreo che si evolse, con raffigurazioni evangeliche diverse e contrastanti fra loro, al punto di obbligare la convocazione di numerosi Concili nel IV secolo, ad iniziare da quello di Nicea nel 325 d.C., finalizzati a sanare le controversie cristologiche sulla "sostanza" della divinità del "Salvatore". Il Concilio conclusivo, indetto ad Efeso nel 431 d.C., decretò che la Vergine Maria, Madre di Dio "Theotokos"
, aveva generato il Logos che risiedeva nell'uomo Cristo "Figlio di Dio", seppur già Dio consustanziale al Padre dall'inizio dei secoli. Chi ci capisce qualcosa è bravo ...

L'olocausto ebraico perpetrato dai Romani fu la drammatica conclusione della lotta di un popolo zelota verso la propria Legge ancestrale e convinto dell'avvento di un Messia, prescelto da Yahweh, capace di fare strage dell'esercito più potente del mondo. Un continuo conflitto del "popolo eletto" da Dio contro l'Impero dominante: lotta che vide i discendenti degli Asmonei; Giovanni di Gamala ed i suoi fratelli: Giacomo, Simone Kefa, Giuda detto “Theudas” e Iosep il più giovane, affrontare, alla testa degli Zeloti, i legionari e gli ausiliari delle coorti di Roma. Una triste epopea perfettamente compatibile con le vicende reali di quegli anni, riferite, come abbiamo visto negli studi precedenti, soprattutto da Giuseppe Flavio e Tacito, e confermate, pur con descrizioni ridotte, anche da Filone Alessandrino, Svetonio e Cassio Dione.

 Di Emilio Salsi.

 

 

 
 
 
Vai alla Home Page del blog
 
 
 
 

© Italiaonline S.p.A. 2024Direzione e coordinamento di Libero Acquisition S.á r.l.P. IVA 03970540963