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A meno di due mesi dall’agguato mortale, gli investigatori della mobile sono ad una svolta

Non esistono più misteri relativamente all’agguato mortale che il 10 settembre 2012 a portato all’assassinio di Massimiliano Spelta, 42 anni, e della moglie Carolina Ortiz Payano, 22, uccisi a colpi di pistola lunedì sera in via Muratori a Milano.

Tutti i pezzi del puzzle ormai coincidono e ad ogni mistero è stata data una risposta: la droga, l’auto intestata all’amico, il loft di via Mecenate, le ipotesi su cosa i due giovani ci facessero lì, i debiti di lui.

Ora sono chiari anche il movente e la dinamica dei fatti: agli Spelta, oberati dai debiti ma con uno stile di vita assolutamente dispendioso, i facil guadagni da corriere non bastavano e così ha deciso di sottrarre ai narcotrafficanti piccole quantità di droga dalle partite più voluminose.

Secondo gli investigatori della squadra mobile, diretti dal pm Elio Ramondini, Spelta, che sino alla morte del padre aveva condotto una vita assolutamente tranquilla, era un pesce davvero piccolo e nemmeno troppo astuto. Era diventato spacciatore grazie ai contatti della moglie dominicana nella speranza di saldare gli oltre 2 milioni di debiti ma solo grazie al furto di pochi etti su tanti quintali di cocaina gli avrebbero permesso di tornare in sella.

Purtroppo per lui, fregare i narcos è stato un errore mortale: un commando di 4-5 persone, tutte italiane, hanno trucidato i due e dato un messaggio a tutti gli altri spacciatori.

Il “giro” degli Spelta è già stato identificato per intero e tutti sotto intercettazione. Sembra addirittura ci siano sospetti precisamente individuati.

Basta aspettare: un piccolo passo falso e – ne sono certi gli investigatori – una rete di spaccio e gli assassini che la gestiscono verranno assicurati alla giustizia. (Marco Zio)