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Poche bancarelle e costi alti per AMSA. Ma qualcuno non ci sta.

Del mercato di via San Benigno se ne è parlato molto in comune: prima (ad ottobre) in commissione consiliare, poi, su richiesta dell’assessore D’Alfonso, il consiglio comunale ne ha decretato la definitiva chiusura.

Dal 31 dicembre, infatti, il mercato scoperto – che attirava ogni mercoledì centinaia di cittadini del quartiere Lambrate e delle vie Amadeo, Tajani e Marescalchi – è ufficialmente chiuso, ma 5 ambulanti sono rimasti, nonostante debbano pagare il triplo (quindi 1.200 euro all'anno) l’occupazione dello spazio e debbano anche portare via tutti i rifiuti da soli.

Motivo della chiusura decisa dal Comune le troppo poche bancarelle e troppo alti i costi dello smaltimento dei rifiuti chiesti dall'Amsa, circa 75.000 euro all’anno. Erano infatti solo otto gli ambulanti regolari, a cui si aggiungevano alcuni abusivi che pagavano solo quando c'erano controlli. Tre ambulanti  hanno accettato destinazioni alternative mentre cinque hanno accettato la proposta del Comune di trasformare la postazione di mercato in posto fisso, ogni mercoledì, per dodici ore a scelta; Amsa - non essendoci più il mercato - non passa più a pulire.

In consiglio comunale Palmeri (Nuovo Polo) e Lepore e Morelli (Lega) avevano provato a chiedere all'amministrazione se si era fatto qualcosa per cercare di ridare vita al mercato, ad esempio provando a riassegnare gli stalli rimasti vuoti nel tempo.

Ma un mercato senza bancarelle che costava oggettivamente troppo, non poteva davvero continuare ad esistere. (Marco Zio)