Marco Zio BLOG

 Una nuova Milano rivolta alle aziende più laboriose e attenta all'ambiente che le accoglie.

 Nell’ottobre del 1986 la Dac (Domenico Altieri Chimica), azienda leader del settore detersivi,  si trasferisce definitivamente nel Lodigiano; l’area dove sorgeva, di oltre 40.000 metri quadri, diventa quindi un insieme di capannoni e uffici, spesso fatiscenti, affittati a varie realtà milanesi. La posizione è strategica, a metà strada tra l’aeroporto e i Tre Ponti di viale Corsica: siamo in viale Forlanini 65. Altieri si trasferisce nel Lodigiano nel 1992 il nuovo insediamento chimico costruito su un'area di 250.000 mq viene ceduto, nel 1992, alla RWE DEA e fa clamore l’importo incassato.

Tanti soldi che la famiglia, solo recentemente, ha deciso di investire, ristrutturando l’area. E’ l’unica figlia del dott. Altieri, Nicoletta, che,ereditato l'intero e prestigioso complesso nel gennaio 2009, ha deciso di finanziare un ambizioso progetto,  MilanoZero, che prevede la costruzione di immobili commerciali e terziari con le più attuali caratteristiche ecologiche.

“MilanoZero è un'opera ambiziosa che non ha simili in Europa: un'area di lavoro interamente ecosostenibile che si estende per 40.000 metri quadrati. Questa nuova cittadina diventa un centro da cui ripartire, l'embrione di una nuova Milano, sempre rivolta alle aziende più laboriose, ma attenta all'ambiente che le accoglie. Un posto dove ogni giorno il lavoro e la natura crescono insieme”.

Il progetto viene elaborato dallo studio FZ dell’architetto Renato Ferrari che guarda caso ha sede proprio in viale Forlanini 65.Parliamo di un loft di 650 mq all’interno del quale lavora un team creativo e dinamico di circa 30 professionisti. Lo studio fondato nel 1986 da Ferrari e Zanardo si è trasformato in SRL, guarda caso, dal marzo 2009

Sulla carta l’idea è decisamente accattivante: l'impiego contemporanea di sistemi come il fotovoltaico e la geotermia garantiranno 190mila kg in meno annui di emissioni di CO2 ed oltre ad un'impiantistica all'avanguardia la nuova struttura punta al recupero dell'acqua piovana per l'irrigazione dei giardini e i servizi igienici. Due pozzi profondi 100 metri copriranno la fornitura invece dell'acqua potabile. Nella parte dei tetti non occupata dai pannelli fotovoltaici sono previsti giardini pensili per 9mila mq. “L’area – ha spiegato recentemente l'architetto Ferrari - è protagonista di un intervento di riqualificazione straordinario con il recupero parziale di edifici esistenti a testimonianza dell’architettura storica industriale. Oggi si tratta di pensare e proporre soluzioni realmente compatibili con l’ambiente a costi concorrenziali. Perché sostenibilità non deve più essere una parola vuota o uno slogan di marketing”. La gran parte dell'intervento sarà occupata da uffici ma una piccola porzione, circa un quinto, ospiterà un albergo pensato per la vicinanza con l'aeroporto: la superficie commerciale dell'intero comparto sarà di 68.300 mq. A rendere più interessante l'operazione l'arrivo della nuova linea di metropolitana la M4 che avrà una fermata proprio davanti all'ingresso del complesso.

Qui ci dobbiamo fermare per precisare alcune cose. Durante la giunta Moratti molto si è detto e scritto sulla cementificazione del parco Forlanini: si è parlato di un tunnel sotterraneo e nel Pgt sarebbero prevista la costruzione di ben 10 grattacieli. Nella realtà questi scellerati propositi erano solamente tali: in aula consigliare nessuna discussione è mai stata aperta su questi temi. Certamente nel cassetto di qualche assessore esistevano progetti definiti, alla stampa sono state fatte arricare molte notizie e molta documentazione, ma questo solo al fine di creare il “desiderio” e “tastare il terreno”. Nessuna fermata della metropolitana sarà istituita in prossimità del civico 65 (l'ostacolo dello svincolo autostradale non è bypassabile a meno di percorsi interni sotterranei), la distanza dalla strada provinciale è illegale, la vicinanza al fiume Lambro è illegale, l’indice di edificabilità è inferiore alle previsioni. Di un Pgt che verrà comunque trasformato

Un bel progetto insomma, una grande idea in stile Letizia Moratti, investimenti milionari (220 in questo caso), tutto interessante.  Sulla carta però, solo sulla carta. (Marco Zio)