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Post n°923 pubblicato il 28 Marzo 2013 da marcozio1
Cinque colpi di pistola per dire: qui comandiamo noi La notte tra venerdì e sabato 23 marzo 2013, le serrande del lounge bar Stardust sono state colpite da cinque proiettili. Due giorni dopo il locale doveva essere comprato da un imprenditore milanese. Ex titolare è Giovani Scipione legato alle cosche di San Luca Cinque colpi di pistola contro le serrande del lounge bar Stardust , noto locale in piazza Bernini. Il bar, uno dei più lussuosi di Milano, è stato chiuso circa un anno fa, dopo che uno dei suoi titolari è stato coinvolto in un’indagine su un traffico di droga coordinato da Angelo Antonio Pelle, originario di San Luca, legato alla famiglia Giorgi, a sua volta coinvolta nella strage di Duisburg del 15 agosto 2007. Boss veri della ‘Ndrangheta, quindi, che, stando alla ricostruzione della squadra Mobile e dal Ros di Milano, proprio a Milano aveva la sua centrale della cocaina; la droga arrivava dal Sudamerica per poi scendere verso la Capitale. L’indagine romana, che è di un anno fa, ha portato ad una quarantina di arresti mentre, parallelamente, a il Nucleo operativo speciale di Milano cercava di fotografare gli interessi delle cosche di San Luca in riva al Naviglio arrivando in piazza Bernini davanti allo Stardust ma non a caso, dato che uno degli ex soci del locale con una quota del 20% è Giovanni Scipione che sarà poi arrestato dalla squadra Mobile di Roma perché organico al cartello dei narcos calabresi con un ruolo preciso: “Offrire rifugio e assistenza logistica ai latitanti, mettere a disposizione schede telefoniche e auto a noleggio, da usare per i trasporti”. E infine “curare la gestione della ricezione della cocaina e del successivo smistamento delle partite nel mercato illecito”. Capo d’imputazione identico per il fratello Santo Rocco: i due risultano nipoti di Santo Scipione, alias papi, classe ’33 oggi latitante, boss del traffico di droga in Italia. Intercettazioni, tabulati telefonici e servizi di appostamento delimitano la zona della città, compresa tra via Padova, via Porpora e piazzale Loreto. Questa la geografia delle potenti cosche di San Luca a Milano. L’ultimo capitolo di questa storia ancora tutta da scrivere si chiude così tra la sera del 22 marzo e la mattina del 23 marzo 2013. Poco dopo le tre, la custode del palazzo di piazza Bernini viene svegliata dai cinque colpi di pistola sparati contro la serrande di sinistra dello Stardust. La scoperta sarà fatta solo il lunedì successivo, quando davanti al locale si presentano i due nuovi acquirenti, padre e figlio che vogliono rilevare il locale dal vecchio titolare, una donna sudamericana che dopo averlo preso non lo ha mai aperto. Impossibile, però, sapere perché. Sarà una coincidenza che gli spari siano giunti due giorni prima dell’arrivo dei nuovi proprietari?
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