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 Firmerò, no nuove elezioni con questa legge

Dopo Romano Prodi e molti esponenti politici, un altro “pezzo da novanta”, pur con qualche distinguo, firmerà il referendum per l’abrogazione dell’attuale legge elettorale.

Il presidente emerito della Corte costituzionale Valerio Onida nell’annunciare la sua firma, dichiara che “sarebbe uno scandalo – dice – andare ancora a votare con la legge Calderoli”.

Onida spiega di voler firmare anche se giudica “negativamente il fatto che questa iniziativa referendaria sia stata voluta e promossa, più che nell’intento di raggiungere lo scopo dichiarato, nell’intento di bloccare l’altra iniziativa referendaria promossa da Stefano Passigli, nel presupposto (per me inaccettabile) che rispetto all’eventuale esito di quel referendum sarebbe stato meglio conservare la legge attuale”.

“Si tratta, dunque – avverte Onida – di una iniziativa ‘antireferendaria’ più o prima che ‘referendaria’. Tuttavia, resta il fatto che qualunque iniziativa abrogativa dell’attuale legge dovrebbe secondo me essere appoggiata, poiché‚ lo scandalo sarebbe che si andasse a votare ancora con la legge Calderoli, e le iniziative referendarie hanno almeno un effetto possibile di stimolo (o di costrizione) a intervenire nei confronti delle forze parlamentari”. “Inoltre – aggiunge – lo sperato effetto di ripristino delle leggi elettorali del 1993 sarebbe comunque da salutare con favore, quali che possano essere le preferenze specifiche e le sfumature nella valutazione di merito del sistema maggioritario uninominale con quota proporzionale del 25%”. (Marco Zio).