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Comune e privati hanno raccolto l’invito dei cittadini

Sono passati alcuni mesi da quando l’Assessore Maran promise che 23 monumenti tra statue, stele, caselli daziari ed edifici monumentali, in centro e in periferia, imbrattati da scritte o anneriti dall'inquinamento sarebbero stati ripuliti.

Abituati alla passata amministrazione, molti si erano rassegnati alla logica delle “solite promesse”;  la giunta arancione, invece è (molto) lenta nel mettere in moto i meccanismi ma sembra  che poi (quasi) tutti gli impegni li rispetti.

La partenza è stata in realtà immediata ed è partita dalla Colonna del Leone in San Babila e dalla stele a Claudio e Giannino in piazza Santo Stefano ma alla fine l’intervento è arrivato anche in periferia. “Ripuliremo dalle scritte tutti i monumenti in carico al Comune segnalatici dai cittadini in queste ultime settimane” aveva  promesso dell'assessore comunale alla Mobilità e Arredo urbano di Milano che faceva riferimento al dossier realizzato dal comitato Abruzzi-Piccinni.

Sono quindi stati (in alcuni casi i lavori sono in fase di ultimazione) ripuliti nelle zone 3 e 4  il monumento a Pinocchio in corso Indipendenza e quello ad Agostino Bertani in Largo Marinai d'Italia la statua di Giuseppe Colombo in piazza Leonardo da Vinci e i muri della chiesa della Beata Vergine Immacolata di viale Corsica (di competenza Amsa).

“Imbrattare i monumenti è un atto incivile e costringe l'amministrazione a spendere ogni anno denaro pubblico che potrebbe essere impiegato diversamente”, ha ribadito Pierfrancesco  Maran, che ha scritto ad alcuni enti e società chiedendo di collaborare nella pulizia di monumenti di loro competenza. E infatti anche molti privati si sono dati da fare!

I monumenti sono stati ripuliti utilizzando gel biodegradabili ad alta capacità di assorbimento, in grado di rimuovere lo sporco senza intaccare le superfici e dopo il risciacquo sono trattate con una sostanza protettiva anti-scritte a base di acqua.

Marco Zio