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Tutto è già deciso ma si vuole far passare come condivisa la scelta
Alla fine la decisione (non) è stata presa: nella mattinata del 2 aprile (giusto per ovviare il pesce del 1°) ed è stato nominato l’ennesimo comitato di saggi per valutare e decidere cosa ne sarà dell’Ortomercato di Milano, il più grande d'Europa.
E’ ormai prassi mascherare e nascondere dietro presunti “tecnici”le proprie scelte, una vecchia metodologia della quale faremmo volentieri a meno. Il governo Monti ne è un esempio delittuosamente evidente, dove prima di tirare la fregatura un ministro piange.
Così è anche per l’ortomercato dove è stato creato ad hoc un organismo, presieduto dal sindaco (un grande sindaco) Pisapia e sarà composto da Umberto Giovine, esperto in affari internazionali e ad della Lombard House International Limited; Elio Milantoni, esperto in strategie finanziarie e socio della Deloitte Financial Advisory Services Spa; Otto Bitjoka, vicepresidente di Extrabanca e presidente della Fondazione Ethnoland; Paola Santeramo, presidente dell'Istvap, Istituto per la Tutela e la Valorizzazione dell'Agricoltura Periurbana ed ex direttore e presidente della Confederazione Italiana Agricoltori di Milano e Lodi; Alessandro Balducci, prorettore del Politecnico ed esperto in pianificazione e politiche urbane.
Cosa faranno? Si occuperanno dei piani di sviluppo di Sogemi, proporranno modifiche al quadro legislativo regionale, ma soprattutto di una eventuale nuova localizzazione dei mercati. "Compito del comitato - si legge infatti nella nota dell'assessore D'Alfonso - è formulare proposte in merito alla costituzione di nuovi mercati generali, identificare suggerimenti in ordine alla più opportuna scelta di localizzazione".
"Oggi sono tutti infelici dell'Ortomercato: operatori, imprese, amministrazione. Le strutture attuali non funzionano più. Il nostro obiettivo è che tutti tornino a lavorare felici e sereni". Ha dichiarato Marco Vitale, docente universitario esperto in strategie aziendali, "Tra gli esempi da seguire, quello di Barcellona, che ha saputo dare nuova vita ai suoi mercati - ha spiegato Vitali -. Quanto alla localizzazione per noi i mercati devono restare a Milano"."Parliamo della Grande Milano", ha precisato l'assessore al Commercio Franco D'Alfonso.
Come tutti i professionisti che il sindaco ha reclutato, anche questi signori lavoreranno gratuitamente (con qualche benefit).
Ma perché non dire chiaramente e spiegare le ragioni che hanno portato la giunta a decidere lo spostamento dei Mercati Generali? Paura di cosa, visto che i cittadini sono concordi? O saranno i clan a decidere ancora una volta?
Marco Zio
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