Marco Zio BLOG

Cronaca (zona 3 e 4, Milano e altro ancora) raccontata da un giornalista e scrittore Democratica Mente MOLTO di Sinistra

 

 

GRAZIE AMORE! una poesia di Cristina Fabris

Post n°895 pubblicato il 17 Febbraio 2013 da marcozio1
Foto di marcozio1

 

 

 

 

 

GRAZIE AMORE!

 

In un soffio, emozioni travolgono

I passi che retrocedono.


I piedi rimangono ben saldi,

la paura che trascina il tempo,

rallenta  gesti

e reclama silenzio

si ritira di soppiatto

nelle terre di nessuno.


E noi piano piano

Come due bambini

Che imparano a camminare,

iniziamo finalmente

a vivere!

 

 
 
 

DANIELA SANTANCHÈ (CHE SENI LA DANNATA!)

Post n°894 pubblicato il 16 Febbraio 2013 da marcozio1
Foto di marcozio1

Della serie: gli anagrammi di Marco Zio

La (poco) Onorevole Daniela (delira: veleno o ano) in realtà si chiama Garnero (o ranger?).

Il cognome Santanchè è in realtà quello dell’ex marito chirurgo plastico (e già si capiscono molte cose) che rifiutò di operarla: “solo trucchi, pigra!” le disse alla prima richiesta di botulino al che lei “capisco, urlò, right!” e se ne andò.

Ex AN, ex La Destra, ex La Destra-Fiamma Tricolore, Ex Movimento per l'Italia (confessiamolo, lì inviteremmo la topa), fu anche  assessore comunale di Ragalna (sai perché? La grana!) e  nella sua biografia dice di essere un’imprenditrice (mi riprende tic!).

Nata a Cuneo nel 1961, dopo aver fatto la segretaria del marito, se ne va a vivere con il presidente della Pierrel Canio Giovanni Mazzaro , di due anni più vecchio, che di lei disse: “cazzo mannaro, i giovani!”

Tutti sanno che oggi la matta è legata sentimentalmente con  Alessandro Sallusti che deluso assilla  trans e quindi: settimanalmente legnate

Fu molto contestata la proposta di una tassa sul porno (un soprassalto) ma poi divenne Portavoce di Fini che la conquistò dicendole porca te vo’!

Imprenditrice, dicevamo: ha una società di pubblicità (li ti ebbi disoccupata) Visibilia, fondata solo nel 2007 e, indovinate: è il concessionaria della raccolta della pubblicità de Il Giornale (Grillo iena) di Paolo Berlusconi (porcellino.... abusò!)

Il suo pensiero in poche frasi? Eccole:

Piaccio alle donne perché sono un uomo” (e scopiamo, che dopo le inculerò un nano)

Berlusconi è ossessionato da me” (è scemo, sbrodola sui seni a stento)

Tanto non gliela do”   (dettaglio: al nonno) 

Rifatta male (fra malattie) ora che è nessuno nuoce Daniela a Cuneo

 
 
 

2MARONI di Stefano Catone ed Elly Schlein

Post n°893 pubblicato il 15 Febbraio 2013 da marcozio1
Foto di marcozio1

Maroni ha cambiato look. Si è tagliato i capelli, ha una montatura trendy, e ha detto che nella Lega hanno fatto pulizia. Peccato che non possa cancellare con un colpo di scopa anche il passato, e con esso la serie interminabile di promesse mancate e parole rimangiate dai leghisti. Insomma, pare proprio che ci siano due Maroni: quello che dice, e quello che poi non fa. Quello che sarà (o vorrebbe essere) e quello che è stato. Quello che ha governato con Bossi e Berlusconi e Tremonti e che si candida nuovamente a farlo.

Quello che voleva andare da solo e invece porta con sé lo stesso Formigoni che aveva scaricato (entrambi avevano dichiarato di non volersi più frequentare, ora parlano, come dice Formigoni, di «continuità imbattibile»). Quello che doveva fare la rivoluzione e rivendica la buona amministrazione di una giunta che, nella dichiarazione successiva, si vanta di aver fatto cadere.

Il barbaro sognante che ogni tanto dovrebbe chiedersi: «sogno o son desto?». Perché pare che si sia addormentato, in tutti questi anni, dimenticandosi di essere al governo al fianco di chi non ha portato alcun giovamento al Nord e all’Italia: non ha abbassato le tasse (anzi), non ha migliorato i servizi, non ha semplificato la vita dei cittadini, non ha reso l’Italia più forte a livello europeo, anche perché l’Europa che oggi si invoca la si è sempre contrastata.

Ma prima di dare un’occhiata alle promesse leghiste cadute nel vuoto, nonostante siano stati al governo con Berlusconi nel 1994, dal 2001 al 2006 e poi dal 2008 alla fine del 2011 (con una saldissima maggioranza), è bene esaminare le nuove folgoranti proposte di Maroni, che quando non sono vaghe sono più semplicemente assurde. Il programma della Lega punta soprattutto su due mantra che Maroni ripete allo sfinimento, «Macroregione del Nord» e «trattenere il 75% delle tasse in Regione».

MACROREGIONE: MA DI COSA STIAMO PARLANDO?

Si vergognano della «Padania» e la chiamano «Macroregione»Il primo nodo da sciogliere riguarda la definizione stessa di «macroregione», ed è un nodo difficile da sciogliere, dato che  il programma della Lega a riguardo fa un po’ di confusione.

Nell’ultimo libro pubblicato  da Maroni leggiamo  che «a livello territoriale i costi della politica si riducono diminuendo il numero dei consiglieri regionali, naturale conseguenza del percorso di creazione dell’Euroregione Nord», il che farebbe intuire la  volontà di fondere le amministrazioni regionali di Piemonte, Lombardia e Veneto, per la felicità dei Veneti.  Tuttavia la Costituzione non prevede questa forma di organizzazione territoriale, ma solamente lo Stato, le Regioni, le Città Metropolitane, le Province ed i Comuni. Quindi, se Maroni con “macroregione” intendesse la fusione delle grandi regioni del Nord in una sola,  sarebbe necessaria una modifica di numerosi articoli della Costituzione (tra gli altri, degli artt. 114 e 131), una riforma per cui sarà difficile che avrà l’ampia maggioranza necessaria, considerato che, ora come ora, la coalizione di cui fa parte non è nemmeno riuscita a mettersi  d’accordo sul candidato premier (il Pdl dice Berlusconi o in subordine Alfano, la Lega propone Tremonti). E, d’altra parte, perché escludere dalla macroregione del Nord alcune regioni che, a tutti gli effetti, si trovano nella parte settentrionale del Paese come Valle d’Aosta, Trentino Alto Adige e Friuli Venezia Giulia? E se l’intento è quello – tra le altre cose – di ridurre i costi della politica, com’è possibile che il progetto della «Macroregione  del Nord» non spenda una parola sulla riorganizzazione delle province (sempre difese dalla Lega)?

Ma il programma della Lega spiega: «L'obiettivo è che le Regioni del bacino padano, unite da una sorta di federalismo d'azione, possano garantire una migliore e più efficace gestione delle tematiche per portare un vantaggio per il territorio e per la popolazione residente. A rendere credibile e attuabile il progetto di una macroregione del Nord, autonoma dal punto di vista politico e amministrativo, vi sono due elementi: l'omogeneità, cioè l'unità organica delle comunità territoriali della valle del Po; l'esigenza di una revisione dell'istituto regionale, a partire da interventi possibili già da ora, a quadro costituzionale invariato, che consenta di mantenere nel territorio almeno il 75% del gettito tributario complessivo». Continua qui

 
 
 

CAMPAGNA ONE BILLION RISING

Post n°892 pubblicato il 14 Febbraio 2013 da marcozio1
Foto di marcozio1

Oggi,  14 FEBBRAIO 2013  è  la Giornata mondiale della Campagna ONE BILLION RISING. “Un miliardo di donne violate è un’atrocità, un miliardo di donne che ballano è una rivoluzione” sostiene Eve Ensler ideatrice della campagna a cui hanno aderito attivisti e organizzazioni di 177 paesi. La campagna culminerà quando un miliardo di persone in tutto il mondo danzeranno insieme in segno di protesta. L’obiettivo è infatti quello di creare un flash mob planetario, donne  e uomini insieme a ballare nelle piazze e nelle strade del mondo. Sarà la prima iniziativa mondiale per affermare il diritto alla vita e alla dignità delle donne anche in paesi come l’Italia dove, nel 2012, ne sono state uccise 127 per mano maschile. Sarà una forma di protesta celebrativa e non violenta, con la volontà di trasformare il 14 febbraio 2013 in una giornata di riscatto universale contro le ingiustizie che le donne subiscono.

Nel sito  http://obritalia.livejournal.com/  potrete trovare le piazze d’Italia nelle quali si ballerà. A Milano MILANO: Piazza Duomo ore 18.45 

http://www.facebook.com/events/332256890218453/

Scendi anche tu in piazza per ballare, saltare, e gridare un chiaro BASTA contro la violenza sulle nostre madri, nonne, figlie e sorelle! Saremo un miliardo di persone in tutto il mondo a fare tremare la terra e lasciare un chiaro segno agli uomini che tutti i giorni e indisturbatamente esercitano violenza contro donne e bambine. Sarà emozionante e divertente ma soprattutto importante!!!

Questi i video dell’iniziativa:
short film http://www.youtube.com/watch?v=gl2AO-7Vlzk&sns=em
come sarà il flash mob http://www.youtube.com/watch?v=fL5N8rSy4CU&sns=em
coreografia https://www.youtube.com/watch?v=Fwv16dtUvYM

 

 
 
 

DUE BREVI NOTIZIE DALLA ZONA 3 di Cristina Fabris

Post n°891 pubblicato il 13 Febbraio 2013 da marcozio1
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Morto ragazzo cingalese. Ha perso la vita un ragazzo cingalese di 20 anni travolto da un treno. E’ accaduto appena dopo le sei dl mattino di lunedì 11 febbraio alla stazione di Lambrate e a nulla sono valsi i soccorsi del 118: le lesioni gravissime che il ragazzo ha riportato hanno reso vano qualsiasi tipo di intervento. Per fare chiarezza sul grave evento, gli agenti  della Polfer stanno compiendo i rilievi necessari a ricostruire la dinamica del tragico accadimento. Le domande che devono trovare risposta sono legate al perché il giovane si trovasse sulle rotaie, che fosse un fatto accidentale o ce fosse un gesto intenzionale. Sarà necessario definire chi avrebbe dovuto accorgersi della presenza  del giovane e dare l’allarme. Certo non ci si capacita come un ragazzo di vent’anni possa perdere la vita così!

Rapina all’Esselunga. Sono le 22.00 di lunedì quando all’Esselunga di via Riccardo Pitteri quando si sta per verificare una rapina. Dalle ricostruzioni mese a punto dai Carbinieri, due egiziani stanno eseguendo le pulizie dei locali del negozio, ma vengono notati da un addetto alla vigilanza perché stanno gettando nel sacco nero dell'immondizia articoli di consumo, quali candeggina, yogurt, giocattoli, profumi e altro. L'uomo è intervenuto per farsi consegnare la merce ma i due l’hanno spintonato. A quel punto cercano di scappare verso l'esterno del locale, ma vengono bloccati da altri due addetti alla sicurezza. Non finisce qui, in quanto è nata una colluttazione tra le parti. Pochi istanti dopo i carabinieri erano sul posto. Per i ladri sono scattate le manette per rapina. L’ammontare del furto è pari a 199 euro. I due egiziani di 49 e 40 anni hanno entrambi un regolare permesso di soggiorno e sono dipendenti della Team Service, una cooperativa che da anni opera nel settore dei servizi. Si domanderanno se ne è valsa la pena! 

Cristina Fabris

 
 
 

ADDIO AL MONOPOLIO ALITALIA SUI VOLI LINATE-FIUMICINO

Post n°890 pubblicato il 12 Febbraio 2013 da marcozio1
 
Foto di marcozio1

 

Adesso c'è anche il low cost. E la neve rende la notizia candida.

Nel giorno della grande nevicata a Milano, quando Alitalia ha predisposto un preventivo rallentamento delle attività di volo a Linate, arriva l’annuncio ufficiale: il prossimo 25 marzo partirà il primo volo EasyJet tra Linate e Fiumicino. La compagnia low cost offrirà cinque collegamenti al giorno con tariffe a partire da 29,75 euro. Ad annunciarlo Frances Ouseley, country director per l'Italia, sottolineando che "l'iter è stato lungo ma ce l'abbiamo fatta".

Finisce quindi il monopolio Alitalia sulla tratta Milano Linate-Roma Fiumicino dopo che il 23 gennaio scorso il Consiglio di Stato ha legalmente messo la parola fine al monopolio di Alitalia sul collegamento. Easyjet conta di trasportare 350-400 mila passeggeri sulla rotta Linate-Fiumicino nel primo anno di attività.

Rimane ancora "un piccolo vantaggio per quello che è stato il monopolista", ha aggiunto Ouseley, ricordando "noi avevamo chiesto otto voli al giorno". L'offerta EasyJet "va incontro alle esigenze dei vari tipi di consumatori che si spostano sull'asse Milano-Roma, per affari o per piacere", ha spiegato il direttore per l'Italia.

Povera Alitalia, grazie signor Berlusconi.

 

 
 
 

COME E QUANDO SI VOTA ALLE REGIONALI LOMBARDE

Post n°889 pubblicato il 11 Febbraio 2013 da marcozio1
Foto di marcozio1

Volantinando per Ambrosoli Presidente e per il candidato consigliere che voterò, Fabrizio VANGELISTA del PD, mi sono accorto che pochi sanno come si vota in Regione Lombardia (SCHEDA VERDE).

Ecco quindi, con qualche rivisitazione, le regole ben spiegate su blogdem.it

A seguito dello scioglimento anticipato del Consiglio regionale, i cittadini iscritti nelle liste elettorali dei comuni della Lombardia sono chiamati ad eleggere il nuovo Consiglio regionale e il Presidente della Regione.
Le elezioni regionali si svolgeranno nei giorni di domenica 24 e lunedì 25 febbraio 2013. Si vota dalle ore 8 alle ore 22 della domenica dalle ore 7 alle ore 15 del lunedì.

Per poter esercitare il diritto di voto, gli elettori dovranno presentarsi al seggio di riferimento muniti di scheda elettorale e documento di riconoscimento valido.

I seggi di Consigliere regionale sono così ripartiti fra le circoscrizioni elettorali delle 12 province lombarde:
Bergamo: 9, Brescia: 10, Como: 5, Cremona: 3, Lecco: 3, Lodi: 2, Mantova: 3, Milano: 25, Monza e Brianza: 7, Pavia: 4, Sondrio: 1, Varese: 7

Le elezioni regionali si svolgono per la prima volta in Lombardia sulla base della legge regionale elettorale (n. 17 del 31 ottobre 2012), adottata in attuazione dello Statuto della Lombardia. In base a tale legge, spetta ora alla Regione la gestione del procedimento elettorale per le prossime elezioni.
La legge regionale n. 17 del 31 ottobre 2012 concorre a regolare le elezioni in Lombardia con le norme statali.

Per che cosa si vota
Le elezioni del Consiglio regionale e del Presidente della Regione si svolgono contestualmente. 
Il Consiglio regionale è composto da 80 consiglieri compreso il Presidente della Regione.
Il candidato che ottiene il maggior numero di voti validi sul territorio regionale è eletto Presidente della Regione.
Il candidato che ottiene più voti, dopo il candidato eletto Presidente, è eletto consigliere.
I consiglieri sono eletti con criterio proporzionale sulla base di liste provinciali circoscrizionali concorrenti, con applicazione di un premio di maggioranza.
Alle liste collegate al Presidente della Regione eletto sono assegnati:

  • almeno 44 seggi (cioè il 55% dei seggi consiliari) se il Presidente ha ottenuto meno del 40% dei voti validi;
  •  almeno 48 seggi (cioè il 60% dei seggi consiliari) se il Presidente ha ottenuto il 40% o più dei voti validi

In ogni caso, alle liste collegate al candidato eletto Presidente non possono essere attribuiti più di 56 seggi (70% dei seggi complessivi).
Per garantire la rappresentanza in Consiglio regionale di tutti i territori provinciali, in ogni circoscrizione elettorale deve essere attribuito almeno un seggio.
Le circoscrizioni coincidono con i territori delle province lombarde esistenti alla data del 1° gennaio 2012 (Bergamo, Brescia, Como, Cremona, Lecco, Lodi, Mantova, Milano, Monza e Brianza, Pavia, Sondrio, Varese).

Come si vota
Il Consiglio regionale e il Presidente della Regione sono eletti a suffragio universale e diretto.
La votazione per l’elezione del Presidente della Regione e del Consiglio regionale avviene su un’unica scheda.
Ciascun elettore può, a scelta:
a)votare per un candidato alla carica di Presidente della Regione (AMBROSOLI, ad ESEMPIO)
b) votare per un candidato alla carica di Presidente della Regione e per una delle liste a esso collegate, tracciando un segno sul contrassegno di una di tali liste
c) votare disgiuntamente per un candidato alla carica di Presidente della Regione e per una delle altre liste a esso non collegate, tracciando un segno sul contrassegno di una di tali liste (cosiddetto “voto disgiunto”);
d) votare a favore solo di una lista; in tale caso il voto si intende espresso anche a favore del candidato Presidente della Regione a essa collegato.

Sulla scheda il  nome e il cognome di ogni candidato alla carica di Presidente è indicato all’interno di un rettangolo, al cui fianco è riportato il contrassegno del gruppo di liste (o i contrassegni dei gruppi di liste riunite in coalizione) collegate al candidato.

In corrispondenza del contrassegno è possibile indicare, nelle apposite righe, UNA SOLA preferenza (VANGELISTA, ad esempio).

 
 
 

SI PUÒ FARE MOLTO DI PIÙ CONTRO IL GIOCO D’AZZARDO

Post n°888 pubblicato il 10 Febbraio 2013 da marcozio1
Foto di marcozio1


A Milano:

63 agenzie di scommesse

113 sale slot, 10 sale bingo

1 videopoker ogni 82 abitanti

60 mila videolottery terminal in  bar e sale giochi

800.000 persone dipendenti dal gioco d’azzardo in Italia

Allarme per gli interessi mafiosi

Il Partito Democratico si impegna:

§  a promuovere un nuova normativa per la limitazione delle giocate, utilizzando la Carta sanitaria.

§  a riconoscere ai sindaci le loro prerogative per tutelare la salute pubblica.

§  ad applicare la certificazione antimafia fino al terzo grado di parentela

 

NE  PARLIAMO  CON  Emanuele FIANO, Diana DE MARCHI, Ilaria RAMONI

Lunedì  18  febbraio 2013 ore 18

PRESSO il Circolo ARCI  “5  GIORNATE”

Via Mecenate, 25

In collaborazione con i Circoli PD

 

IL MANIFESTO DEI SINDACI PER LA LEGALITÀ CONTRO IL GIOCO D’AZZARDO

100 miliardi di fatturato, 4% del PIL nazionale, la 3° industria italiana, 8 miliardi di tasse.

12% della spesa delle famiglie italiane,  15% del mercato europeo del gioco d’azzardo, 4,4% del mercato mondiale, 400.000 slot-machine, 6.181 locali e agenzie autorizzate.

15 milioni di giocatori abituali, 3 milioni a rischio patologico, circa 800.000 i giocatori già patologici.

5-6 miliardi l’anno necessari per curare i dipendenti dal gioco patologico.

Sono i numeri del gioco d’azzardo lecito che sta distruggendo le persone, le famiglie, le comunità.

Il gioco d’azzardo sottrae ore al lavoro, alla vita affettiva, al tempo libero, e produce sofferenza psicologica, di relazione, educativa, materiale, di aspettativa di futuro. Altera i presupposti morali e sociali degli Italiani sostituendo con l’azzardo i valori fondati sul lavoro, sulla fatica e sui talenti

Sono a rischio la serenità, i legami e la sicurezza di tante famiglie e delle nostre comunità.

Spesso intorno ai luoghi del gioco d’azzardo si organizza la microcriminalità dei furti, degli scippi e dell’usura, ma anche la criminalità organizzata. Il gioco d’azzardo lecito è materia statale, e i Sindaci non hanno alcun potere regolativo, ispettivo, autorizzativo.

I SINDACI NON CI STANNO E REAGISCONO

Chiedono UNA NUOVA LEGGE NAZIONALE, fondata sulla riduzione dell’offerta e il contenimento dell’accesso, con un’adeguata informazione e un’attività di prevenzione e cura; chiedono LEGGI REGIONALI in cui siano esplicitati i compiti e gli impegni delle Regioni per la cura dei giocatori patologici, per la prevenzione dai rischi del gioco d’azzardo, per il sostegno alle azioni degli Enti locali.

Chiedono che SIA CONSENTITO IL POTERE DI ORDINANZA DEI SINDACI per definire l’orario di apertura delle sale gioco e per stabilire le distanze dai luoghi sensibili, e sia richiesto ai Comuni e alle Autonomie locali il PARERE PREVENTIVO E VINCOLANTE per l’installazione dei giochi d’azzardo.

I Sindaci si organizzano in RETE consapevoli che insieme si è più forti e si può contrastare la diffusione del gioco d’azzardo.

Costruiscono RETI NEI TERRITORI con associazioni, volontari, polizia locale e forze dell’ordine per attivare iniziative culturali,  attività di controllo, di prevenzione e di contrasto.

Costruiscono RETI SOVRATERRITORIALI con le ASL e con Prefettura, Questura e Dia per monitorare, prevenire, contrastare il gioco d’azzardo e curare i giocatori patologici.

Si impegnano per la FORMAZIONE propria, degli esercenti e dei cittadini, consapevoli del ruolo insostituibile della cultura  per conoscere e comprendere la portata e le conseguenze del gioco d’azzardo, costruire nuovi atteggiamenti e nuove mentalità, recuperare i valori fondanti delle nostre società basati sul lavoro, sull’impegno e sui talenti.

Si impegnano a UTILIZZARE TUTTI GLI STRUMENTI DISPONIBILI per esercitare tutte le attività possibili di contrasto al gioco d’azzardo. Ritengono di poter intervenire su:

• gli STATUTI COMUNALI

• i REGOLAMENTI (di Polizia locale, del Commercio, della Pubblicità, delle Sale gioco)

• le ORDINANZE basate sulla necessità di proteggere i più deboli e garantire la sicurezza urbana

• i CONTROLLI della Polizia locale sulle sale gioco e su coloro che le frequentano, ai fini della prevenzione nei confronti della malavita organizzata

• STRUMENTI E MODELLI OPERATIVI INFORMATICI per conoscere sempre meglio il territorio e i fenomeni che vi si manifestano

 
 
 

FUORI DI TESI ALLA CASA DELLA PACE

Post n°887 pubblicato il 09 Febbraio 2013 da marcozio1
Foto di marcozio1

Un vecchio detto somalo dice “L’amore fa male 3 volte – quando ti tagliano, quando ti sposi e quando partorisci”. Per la cultura occidentale questa frase non ha alcun significato ma per le bambine e le donne africane, soprattutto quelle dell’Africa Sub-sahariana, è la vita. In base allo Stato, regione,zona, villaggio in cui ci si trova si possono sentire nomi diversi da circoncisione a clitoridectomia, da escissione a infibulazione ma tutte vengono poi racchiuse in un unico termine, globalmente conosciuto: mutilazione genitale femminile. Ma che cosa sono realmente le mutilazioni genitali o MGF, quale è la loro origine, il loro legame con la religione e con le società tradizionali africane?

Perché si è iniziato a parlare di mutilazioni anche in Europa? A queste ed altra domande cercheremo di dare una risposta, perché il fenomeno anche se poco conosciuto è molto diffuso e non dobbiamo pensare che sia solo un “problema africano” ma è una questione di “diritti umani delle donne” che quindi riguardano tutti, noi compresi!

ELENA PASTORINO, laureata in Studi dell’Africa e dell’Asia, presenta la sua tesi sulle:

“LE MUTILAZIONI GENITALI FEMMINILI,in Africa e in Europa”

E noi ti invitiamo a venire ad ascoltare i giovani laureati che condividono quanto hanno imparato.

Alla Casa per la Pace Milano (Via Marco D’Agrate 11)

MERCOLEDÌ 6 Marzo ore 20:30

Ingresso libero!

info@casaperlapacemilano.it  www.casaperlapacemilano.it

 
 
 

COSA SONO LE MOLESTIE?

Post n°886 pubblicato il 08 Febbraio 2013 da marcozio1
Foto di marcozio1

 

Un importante comunicato di FISAC Federazione Italiana Sindacale Lavoratori Assicurazione e Credito. Rappresentanza Sindacale Aziendale FISAC CGIL Allianz spa 

Noi donne della FISAC CGIL del Gruppo Allianz Italia abbiamo saputo grazie ad alcune segnalazioni che, negli ultimi tempi, il linguaggio verbale e l’atteggiamento di alcuni colleghi ha superato i limiti di decenza che dovrebbero essere alla base dell’educazione e del rispetto nei confronti di tutti, prime fra tutte le donne.

Pesanti battute ed apprezzamenti non graditi stanno sempre più prendendo piede, spesso nell’indifferenza generale. Si tace se non altro perché si pensa che sia meglio non reagire anche se provocati, per evitare screzi che potrebbero pesare sul clima lavorativo. Oppure si reagisce nei confronti di chi molesta senza però denunciare il fatto ai propri diretti responsabili gerarchici o alle Risorse Umane.

Il vocabolario della lingua italiana spiega così il significato della parola molestie: “sensazione di disagio o fastidio fisico o morale provocata da cose o persone”.

Tra le varie fattispecie di molestie, perseguibili per legge, ci sono le molestie sessuali.

Per tali si intendono “comportamenti a connotazione sessuale o fondati sull’appartenenza di genere, indesiderati dalla parte che li subisce e lesivi della dignità della persona. Sono considerate molestie sessuali sul posto di lavoro ad esempio le insinuazioni ed i commenti equivoci sull’aspetto esteriore dei dipendenti, le osservazioni sessiste su caratteristiche, comportamento e orientamento sessuali, i contatti fisici indesiderati, l’esposizione di materiale pornografico, le aggressioni sessuali, la coazione (obbligo, costrizione) sessuale, fino ad arrivare alla violenza carnale”.

Il fatto che in un’azienda o in un ufficio non si sentano lagnanze non significa necessariamente che le molestie non vi si verifichino: può semplicemente voler dire che chi le subisce non le sa riconoscere o le sottovaluta, oppure ha paura di far emergere il proprio disagio in quanto non si sente supportato dal contesto che lo circonda. Sarebbe invece auspicabile che tali episodi venissero a galla.

E’ obbligo del datore di lavoro, nel caso ne venisse a conoscenza, perseguire tali atti, in base a quanto previsto dal CCNL e dalla legge.

            Le delegate ed i delegati sindacali della FISAC CGIL del Gruppo Allianz sono a disposizione di tutti per informazioni e supporto.

 NON LASCIAMO SPAZIO ALL’INDIFFERENZA

 STOP

ALLE MOLESTIE

 

Le Donne RSA della FISAC CGIL

 del Gruppo Allianz Italia

Trieste-Milano, 8 febbraio 2013

 

 
 
 
 
 

INFO


Un blog di: marcozio1
Data di creazione: 23/10/2010
 

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