Creato da b.zucchermaglio il 17/08/2014
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Numero zero, Umberto Eco al confine della Prima Repubblica
Al confine temporalefra l’era della prima repubblica preberlusconiana (anche se il cavaliere simuoveva già da tempo, e non proprio nell’ombra, nei meandri del poterecostituito e non) e la cosiddetta nonché sedicente seconda repubblica di fattomai varata, in realtà, il nuovo libro di Umberto Eco lascia interdetti soprattuttoin quanto pare essere incompiuto e lasciare al lettore l’arduo compito diproseguire la trama – e le trame – nonché di trarre le dovute, o imposte,conclusioni.
“Numero zero”affascina e lascia perplessi al tempo stesso lasciando al lettore la vaga sensazionedi essere entrato far parte di unromanzo che è un gioco di rimandi e riecheggi di quell’Italietta Anni Novantain cui, però, il peso del nostro Bel Paese nel panorama internazionale eracomunque maggiore di quello attuale e nel quale non erano ancora del tuttoscomparsi gli ectoplasmi di Mussolini e del fascismo, della Petacci e di unaesecuzione sommaria e mai del tutto spiegata né esplicata dalla storia, ovveroquella con la quale il duce è stato fatto fuori senza processo non si sa beneda chi, perché, per ordine di chi, contro chi e a vantaggio di chi, alimentandoora, e prima, fantasiose, ma non troppo, teorie sulla fuga del “vero” duce inArgentina (coperto da un Vaticano sempre meno ecclesiale e sempre più servizisegreti) mentre a gambe all’aria a piazzale Loreto veniva esposto il cadaveredi un sosia.
Fra tutti i complotti, i misteri mai svelati della Italia repubblicana,fra i golpe, improvvisamente annullati, le macrostorie e quelle micro einsignificanti dei suoi protagonisti goffi e ignari burattini di un disegno piùgrande loro di cui nessuno conosce in realtà la mano artefice, il libro di Ecoconvince e non convince, incuriosisce dicerto e stimola a comprendere oltre, a non fermarsi, forse ad andare a ritrosoa metà di quegli anni Novanta che paiono così lontani e diversi, poco digitalie così ancora tanto televisivi, e altempo stesso così uguali e uniformi con un oggi nuovo ma tutto sommata ancoracosì dannatamente uguale a se stesso.Condividi e segnala - permalink - Segnala abuso |
Inviato da: pgmma
il 01/09/2014 alle 06:07