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F1, Ferrari: segnali di risveglio Rosberg: "No a piloti-modelle"

Post n°29 pubblicato il 09 Maggio 2009 da passerotto.nonandare
Foto di passerotto.nonandare

Barcellona - Inizia dal Montmelò la rimonta della Ferrari. O almeno così dovrebbe essere. Nei due turni di libere le rosse non brillano. Ma i piloti del Cavallino sorridono. Raikkonen non si sbilancia, Massa urla alla riscossa. "Siamo riusciti a migliorare la macchina, abbiamo fatto un passo avanti, ma è ancora presto per parlare" dice il finlandese. Mentre il brasiliano analizza: "Sono ottimista, abbiamo fatto un salto di qualità. Certo gli altri non stanno a dormire, ma credo che domani in qualifica vedremo di quanto si è ridotto lo svantaggio".

Hamilton depresso "È peggio del previsto. Non c’è stato nessun miglioramento, le novità non hanno funzionato". Il campione del mondo non ha nessun motivo per sorridere: l’inglese Lewis Hamilton non nasconde la sua delusione per il rendimento della McLaren-Mercedes nelle prove libere. "Lotterò nelle retrovie" dice Hamilton pronosticando una gara tutta in salita. "Al momento non abbiamo un passo che ci autorizzi ad essere ottimisti. Ma domani è un altro giorno, speriamo di fare un passo avanti" aggiunge l’iridato.

Rosberg: "Non siamo modelle" "Piloti di Formula 1 come modelle, spinti dai team a perdere sempre più peso per non cadere in sanzioni nel caso si ecceda a quanto permesso ad ogni monoposto dalla federazione internazionale". È la denuncia del tedesco Nico Rosberg, preoccupato anche per il quasi-svenimento del collega spagnolo Alonso in Bahrain. "A Sakhir alcuni piloti hanno chiuso la gara privi di conoscenza ed ho motivo di credere che questo sia dovuto alle pressioni alle quali siamo sottoposto per perdere peso, per permettere alle monoposto di rientrare nei parametri, specialmente da quando si monta anche il Kers" ha detto Rosberg. Il tedesco teme che la situazione possa degenerare: "Se ci ritroviamo con dei piloti senza conoscenza alla fine delle gare, bisogna cominciare a valutare il fatto in termini di sicurezza. Non è salutare finire la gara senza conoscenza. Un pilota deve gareggiare in condizioni di temperature altissime e di disidratazione. È una mia opinione, ma io credo che perdere peso influenzi queste condizioni".

Vola Rosberg Williams protagoniste nella seconda sessione di prove libere. Nico Rosberg è stato il più veloce con il tempo di 1’21"588, davanti al compagno di squadra Nakajima (1’21"740) e alla Renault di Fernando Alonso, terzo in 1’21"781. Continua invece a faticare la Ferrari, che, nonostante le modifiche consistenti apportate alla monoposto, non è riuscita a imprimere un’altra marcia alla macchina: decimo Kimi Raikkonen con 1’22"599, solo 15esimo Felipe Massa (1’22"878). Le Brawn si sono piazzate a ridosso del podio virtuale, con Barrichello quarto in 1’21"843 e Button sesto in 1’22"052. In mezzo la Red Bull di Mark Webber, quinta in 1’22"027. Settimo tempo per il compagno di team, Sebastian Vettel, in 1’22"082. Male la McLaren con Lewis Hamilton solo 13esimo (1’22"809).

Button e Trulli La Brawn Gp continua a dettare legge anche in Spagna. Jenson Button è stato infatti il più veloce nella prima sessione di prove libere: il pilota inglese ha chiuso in 1’21"799 dopo con 21 giri all’attivo sulla pista catalana, davanti alla Toyota di Jarno Trulli (1’22"154 e 30 giri). Terzo e quarto posto per le Bmw, rispettivamente con Robert Kubica (1’22"221) e Nick Heidfeld (1’22"658). Il nuovo pacchetto aerodinamico sembra aver ridato un po' di smalto anche alla Ferrari, che ha chiuso con il nono tempo di Felipe Massa (1’22"855, ma solo 15 giri effettuati) e l’11esimo di Kimi Raikkonen (1’22"873 e 20 giri).

 
 
 

Rossi imprendibile, trionfo a Jerez

Post n°28 pubblicato il 04 Maggio 2009 da passerotto.nonandare
Foto di passerotto.nonandare

Un Gran Premio cominciato in salita e finito in trionfo. Valentino Rossi vince la sua prima gara del 2009 e torna a regnare sul Motomondiale grazie al successo nel Gran Premio di Spagna, dove il pubblico si aspettava ben altro spettacolo. L’attesa era infatti tutta per il "Clasico" delle due ruote targato Jorge Lorenzo, che partiva in pole, al fianco del connazionale e "nemico" di pista Dani Pedrosa.

Niente derby spagnolo dunque, ma una rimonta inarrestabile fin dal via del campione del mondo della Yamaha, ora tornato leader della classifica generale con 65 punti contro i 54 di Stoner. Sul circuito di Jerez de la Frontera, Lorenzo parte male e ad andare subito in testa è l’altro spagnolo della Honda Pedrosa che può sfruttare gli spazi concessi da Stoner e Rossi e involarsi verso una possibile prima vittoria stagionale.

Il pilota della Repsol Honda sembra avere un ritmo insostenibile per gli altri e inizia a fare il vuoto, mentre Rossi è impegnato a superare l’australiano della Ducati che difende con i denti la sua seconda posizione. Servono più di due tentativi al pesarese per avere ragione del rivale.

Manca più di metà gara e inizia la sfida Pedrosa-Rossi, con l’italiano che inizialmente non sembra in grado di recuperare l’unico secondo che lo divide dalla prima piazza. Decimo dopo decimo l’aggancio arriva a sette giri dalla conclusione. L’attacco e il sorpasso non tardano nemmeno due curve e Rossi si ritrova solitario in pochissimi giri. A Rossi non resta che controllare la situazione fino al termine e conquistare in un solo colpo prima vittoria stagionale e la vetta della classifica generale. Rossi torna così sul primo gradino del podio dopo Sepang 2008 e può ora guardare gli avversari dall’alto dei suoi 65 punti in classifica, frutto di una vittoria e due secondi posti. Per Pedrosa si tratta del miglior risultato stagionale e del secondo podio consecutivo.

Dietro Stoner e Lorenzo si giocano la terza posizione, ma quando l’australiano della Ducati sembra ormai vicinissimo, il pilota della Fiat Yamaha perde aderenza con la sua M1 terminando la gara nella ghiaia di Jerez. Grandi prove per Randy de Puniet (LCR Honda) e Marco Melandri (Hayate Racing) rispettivamente quarto e quinto, mentre Capirossi conferma la sua sesta posizione di partenza completando la top six.

Valentino: la moto andava da Dio... "E' bello vincere qui, è un Gran Premio fantastico, la moto oggi andava da Dio. E' stata dura prendere Pedrosa, ma ce l'ho fatta". Il campione del mondo non sta nella pelle dopo la sua prima vittoria della stagione 2009. Il pilota della Yamaha ai microfoni di 'Italia 1' ha poi spiegato perché dopo aver tagliato il traguardo si è fermato poco dopo ad una toilette chimica a bordo pista: "Erano passati dieci anni dal primo bagno, era l'anniversario. Me l'avevano detto che il bagno era lì, ma prima bisognava vincere....".

 
 
 

Conti in rosso per il calcio Inter e Milan, perdite record

Post n°27 pubblicato il 01 Maggio 2009 da passerotto.nonandare
 
Foto di passerotto.nonandare

Chi più vince più perde. La vecchia legge del calcio italiano è confermata dall'analisi degli ultimi bilanci disponibili, quelli della stagione conclusa il 30 giugno 2008.

In particolare l'Inter, che ha vinto l'ultimo scudetto ed è in testa al campionato con sette punti di vantaggio a cinque partite dal termine, ha il passivo più alto in serie A. La società di Massimo Moratti ha dichiarato una perdita netta di 148,27 milioni nella scorsa stagione, su un giro d'affari che, escludendo le plusvalenze su cessione calciatori (pari a 8 milioni), è stato di 197 milioni. Deficit gigantesco, ma non il più alto nell'albo nerazzurro: il primato è stato raggiunto nei conti al 30 giugno 2007, in rosso per 206,8 milioni.

Massimo Moratti può coprire i buchi nerazzurri grazie ai cospicui dividendi che incassa, insieme al fratello Gian Marco, dalla raffineria Saras: circa 100 milioni è il dividendo spettante ai due Moratti – in parti uguali – con la distribuzione degli utili 2008.

Secondo nella classifica delle perdite è il Milan. Ha appena approvato un bilancio consolidato al 31 dicembre 2008 con 66,8 milioni di perdita netta, su 237,9 milioni di ricavi. La chiusura dei conti al 31 dicembre è una deroga ottenuta anni fa da Adriano Galliani per far coincidere i conti rossoneri con quelli della casa madre Fininvest. Terza in ordine di perdite la Juventus, in rosso per 20,8 milioni al 30 giugno 2008, quando è finita terza in campionato, dopo 16,2 milioni di plusvalenze nette da calciomercato.

Mettendo in fila le attuali prime dieci squadre in serie A, come riportato nella tabella, Il Sole 24 Ore ha accertato che gli ultimi bilanci dichiarano una perdita aggregata di circa 200 milioni. Ci sono cinque club con 244 milioni di perdite complessive e cinque con un utile netto di 45 milioni. Sono comprese nel conto le plusvalenze per la cessione di calciatori, che talvolta sono realizzate non con l'effettivo pagamento, ma con lo scambio con altri giocatori, come figurine dell'album Panini.

Si può stimare che la perdita effettiva di tutti i club di serie A nell'ultima stagione sia stata di almeno 300 milioni, prima delle plusvalenze.

La Fiorentina non ha ancora reso pubblico il bilancio al 31 dicembre 2008: nel 2007 aveva una perdita netta di 3,7 milioni. Il Genoa di Enrico Preziosi ha un utile netto di 1,5 milioni nell'ultimo bilancio (dopo la perdita di 3,72 milioni nel precedente) grazie a 21,78 milioni di plusvalenze da calciomercato, intaccate solo per 1,4 milioni da minusvalenze. Le operazioni più rilevanti sono state la vendita di Marco Borriello al Milan per 11,8 milioni (9,1 milioni di plusvalenza), Cesare Bovo al Palermo per 7,85 milioni (3,29 di plusvalenza), Fernando Forestieri al Siena per 3,4 milioni (3,36 di plusvalenza).

Gli utili più consistenti sono stati dichiarati dai bilanci consolidati di As Roma (19,2 milioni) e Lazio (13,76 milioni). Ma questo non significa che la gestione sia risanata. Entrambe le romane hanno una situazione patrimoniale fragile. E ci sono proventi straordinari: soprattutto per la Roma, che ha «proventi non ricorrenti» per 21 milioni e plusvalenze nette da calciomercato per 14,6 milioni. La Magica sconta la debolezza del gruppo di cui fa parte, Compagnia Italpetroli, che a fine 2007 aveva 365 milioni di debiti netti verso le banche, di cui 277 con Unicredit.

A sorpresa l'Udinese, settima nell'ultimo campionato, ha presentato un bilancio con 7,88 milioni di utile e ha distribuito dividendi per 4,056 milioni.

 
 
 

Sei troppo basso? Non puoi fare il vigile

Post n°26 pubblicato il 30 Aprile 2009 da passerotto.nonandare
 
Foto di passerotto.nonandare

Anche per fare il vigile, anzi la vigilessa, ci vuole una certa prestanza fisica. A dire basta alle agenti "bassine" ci ha pensato il Consiglio di Giustizia amministrativa per la regione Sicilia con la sentenza n. 225/2009. Con una pronuncia controcorrente, i giudici hanno ritenuto legittima l'esclusione di una candidata priva del physique du rôle, perchè alta soltanto 1,59 metri e, dunque, più bassa di 2 centimetri rispetto alla soglia minima prevista dal bando.

Finora l'applicabilità del requisito dell'altezza anche per l'accesso ai vigili urbani era stato bocciato, in quanto ritenuto valido soltanto per quei corpi esplicitamente indicati dalla legge. Ma la questione dell'equiparazione dei requisiti fisici a quelli di poliziotti e carabinieri è dibattuta anche perchè legata al crescente impiego dei vigili in compiti di ordine pubblico.

Per i supremi giudici amministrativi siciliani, dunque, "non appare abnorme" la previsione di un limite di altezza proprio in virtù dell'«ampia sfera di autonomia riconosciuta dal testo costituzionale ai Comuni». Un'autonomia comprovata dal fatto che il regolamento del comune di Palermo richiama espressamente i requisiti richiesti per la Polizia di Stato (Dpcm 30 settembre 1992 n. 432), e cioè una statura di 1,65 metri per gli uomini e 1,61 per le donne. E neppure, sempre secondo i giudici, all'interno del bando possono ravvedersi «quei profili di irragionevolezza che, in relazione anche ai principi costituzionali, possano far scattare un controllo censorio del giudice amministrativo» considerata anche la «delicatezza dei compiti attribuiti oggi agli agenti di polizia municipale».

Una pronuncia, dunque, che ribalta la ricostruzione del Consiglio di Stato, sentenza n. 1342/2002, fino a oggi prevalente secondo la quale con l'approvazione della legge 874/1986, e i relativi Dpcm attuativi, l'altezza non poteva più costituire «motivo alcuno di discriminazione per la partecipazione ai concorsi», salvo casi speciali espressamente previsti (Forze Armate, Polizia di Stato, Guardia di Finanza ecc.), fra i quali non figurano i vigili urbani. Fino a concludere che è illegittimo il bando di concorso che preveda, ai fini dell'ammissione, il requisito della statura minima (Consiglio di Stato n. 5071/2000) sulla base di "una mera assimilazione alla Polizia di Stato.

 
 
 

Referendum, via libera alla «leggina» per votare il 21 giugno

Post n°25 pubblicato il 28 Aprile 2009 da passerotto.nonandare
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Via libera a tempo di record alla "leggina" sul referendum. La commissione Affari Costituzionali ha approvato senza modifiche, in sede deliberante, il provvedimento che consente di indire i referendum, in via transitoria nell'anno 2009, oltre il termine del 15 giugno fino al 30 giugno.

Il ddl, che non ha subito modifiche rispetto al testo licenziato dalla Camera il 23 aprile, consentirà di indire il referendum sulla legge elettorale domenica 21 giugno, in abbinamento con il secondo turno delle elezioni amministrative.

Un articolo unico, con 4 commi, per dire che i referendum si devono tenere nel 2009, «indetti in una domenica compresa tra il 15 aprile e il 30 giugno». La relazione introduttiva del provvedimento, presentato il 22 aprile alla Camera da Cichitto, Cota, Bocchino e Luciano Dussin, spiega con chiarezza che si tratta di una disciplina transitoria per lo svolgimento dei referendum popolari abrogativi da tenersi nell'anno 2009. Ci sono disposizioni conseguenti al contemporaneo svolgimento delle consultazioni referendarie e amministrative. Vengono precisati i parametri per il rimborso delle spese ai Comuni per l'organizzazione tecnica e l'attuazione dei referendum.

Intanto il Consiglio dei ministri aveva stabilito di indire il referendum il 14 giugno prossimo (con proseguimento nella giornata del lunedì), data da proporre al Capo dello Stato, in base alla legislazione vigente, per lo svolgimento delle operazioni di voto per i referendum abrogativi in materia elettorale. Ora l'approvazione della "leggina" consentirà lo spostamento al 21 giugno.

 
 
 
 
 

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Un blog di: passerotto.nonandare
Data di creazione: 09/03/2009
 

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