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Annuncio di Berlusconi: legge delega per la riforma del fisco prima dell’estate. «Manovra sui 3 miliardi»

Roma - «Con Bossi e Tremonti siamo d’accordo. Abbiamo ripetutamente parlato con modi rispettosi e civili e il Governo varerà la legge delega sulla riforma del fisco prima dell’estate». È questo l’annuncio più importante, fatto dal premier Silvio Berlusconi alla conferenza stampa post-Consiglio dei ministri di ieri, in cui ha più volte colto l’occasione per contestare ai giornalisti una distorsione della realtà, a partire dai rapporti interni al Governo, passando per quelli nel Pdl. E proprio per ciò che riguarda lo stato delle relazioni con la Lega e il ministro dell’Economia, Berlusconi ha assicurato che «sono del tutto destituite di fondamento le notizie date dalla stampa che si è completamente allontanata dalla realtà».
CONTI PUBBLICI. La delega sulla riforma fiscale di fatto sarà un collegato alla legge di Stabilità in arrivo, come prevede la riforma dei conti pubblici, a fine settembre-inizio ottobre. Con essa il Governo punta a ridurre (ma a fine legislatura) anche il peso delle tasse. E in questo caso tiene ancora l’ipotesi più volte circolata di spostare la tassazione dalle persone alle cose. In sostanza: meno Irpef e più Iva.
In merito alla situazione dei conti pubblici, Berlusconi ha ripetuto che «siamo i primi in Europa nonostante tutto quanto ricevuto in eredità dal passato». La manovra in arrivo «non è nulla di preoccupante, occorre aderire alle indicazioni della Commissione Ue. Noi siamo in una posizione privilegiata, meglio di noi c’è solo la Germania. Non abbiamo aumentato violentemente l’età pensionabile, non è stata alzata fortemente l’Iva, non sono stati licenziati o tagliati gli stipendi dei dipendenti pubblici, e tutto senza aumentare le imposte, senza mettere le mani in tasca ai cittadini».
Quanto alla manovra correttiva, il presidente del Consiglio ha spiegato che «quest’anno credo che interverremo prima dell’estate con un’opera di manutenzione di qualche miliardo, probabilmente intorno ai tre miliardi. Poi provvederemo negli anni a venire a fare quello che abbiamo fatto negli anni scorsi».
La manovra peserà per 10 miliardi da qui al 2012: 3 per il “mantenimento” 2011 e il rifinanziamento di alcune leggi di spesa solo parzialmente “alimentate” per i primi mesi dell’anno in corso. Gli altri 6-7 miliardi (lo 0,6-0,7% del Pil) dovrebbero essere sul 2012. E così a seguire negli anni successivi fino al 2014, con un effetto che cumulato porterà ad un intervento complessivo di circa 40 miliardi.
Altro tema di stretta attualità, il trasferimento dei ministeri al Nord invocato dalla Lega. Su di esso il premier ha speso una parola di chiarezza affermando che «non è un trasferimento di ministeri, si tratta di uffici di rappresentanza».
IL DOPO-DRAGHI. Berlusconi è stato poi interpellato sulla scelta del successore di Mario Draghi alla carica di governatore della Banca d’Italia: «Stiamo esaminando i candidati, ma non sono argomenti che il presidente del Consiglio ritiene di discutere pubblicamente».
LOTTA ALLA MAFIA.  In precedenza, il premier aveva introdotto l’illustrazione, da parte dei colleghi Maroni e Alfano, dei due provvedimenti più rilevanti della riunione di ieri dell’Esecutivo, e cioè il codice Antimafia e il decreto legislativo sulla semplificazione dei riti del processo civile.
«Dall’inizio della legislatura - ha sottolineato Berlusconi - gli arresti sono stati 4.866, attraverso quasi 800 operazioni di polizia, su 34 dei boss più pericolosi ne abbiamo arrestati 32. Viaggiamo ad una media di 8 presunti mafiosi arrestati al giorno. Sono stati sequestrati e confiscati beni per un valore complessivo di 21,5 miliardi di euro».
Quanto al servizio-giustizia, il presidente del Consiglio ha spiegato che «33 modalità di processi sono stati ricondotte a tre soltanto, per tutti i processi civili: rito lavoro, rito ordinario di cognizione, rito sommario di cognizione per processi con evidenti prove. Si completa la riforma del processo civile. Ci sono da fare ancora tante cose, come la riforma del processo penale e credo che questa legislatura sarà ricordata per la trasformazione di questi tipi di processo. Vogliamo garantire - ha concluso - una giustizia sollecita e soprattutto giusta».

A. A.

dalla Padania del 10.6.11