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La Corte dei Conti promuove a pieni voti il bilancio della Regione: costi contenuti, rigidi controlli sulle spese, servizi adeguati alle aspettative e sanità in attivo

MILANO - Lombardia, Padania. Conti a posto, gestione efficiente, servizi eccellenti. Parola della della Corte dei Conti, che pone la Regione a modello per l’intero Paese. E questo per cinque meriti riconosciuti: nessun ricorso a nuovo indebitamento e ad anticipazioni di tesoreria; funzionamento dei controlli di regolarità contabile introdotti con il nuovo Statuto regionale; definizione degli indici di virtuosità dei Comuni lombardi; riduzione di 70 milioni di euro del Patto di stabilità regionale, per consentire agli Enti locali di effettuare pagamenti; concorso al Fondo di solidarietà nazionale per 3.500 milioni di euro (pari alla metà del totale). Insomma, la Regione Lombardia è promossa a pieni voti “sia sulla gestione finanziaria che sugli aspetti gestionali”.
Tanti, chiari apprezzamenti sono stati espressi nella relazione sulla gestione del bilancio 2010 stilata dalla sezione regionale di controllo per la Lombardia della Corte dei Conti. Nella relazione la magistratura contabile sottolinea “la sana gestione finanziaria della Regione, nonostante la difficile situazione economica e il taglio dei trasferimenti statali”. All’uso oculato delle risorse si è accompagnata la messa a punto di un sistema di controlli su misura, uno per le attività interne alla Regione, l’altro con competenza sugli Enti del sistema regionale. La Corte infatti dà atto di aver “attivato rigide attività di continuo monitoraggio della spesa, che dovrebbero consentire di osservare sia il saldo di competenza che di cassa, impegnando l’intero importo previsto per il raggiungimento del tetto di spesa ed effettuando i pagamenti relativi”.
In materia finanziaria la Lombardia ha raggiunto nel 2010 la salvaguardia degli equilibri di bilancio. Tutto questo tramite il rispetto del Patto di stabilità, con l’utilizzo completo delle risorse e l’affinamento della capacità di programmazione. Leve strategiche sono risultate, inoltre, la capacità di generare risparmio pubblico da destinare agli investimenti, la prudenziale gestione del debito - riconosciuta anche da Moody’s lo scorso ottobre - e il miglioramento della programmazione di cassa.
Non basta. Qui alcuni princìpi fondanti del Federalismo sono già applicati. Nell’analisi della Corte dei Conti non sono infatti sfuggite le novità introdotte dalla Lombardia nell’attuazione di alcuni meccanismi di finanza regionale. Un aspetto strutturale - hanno sottolineato il presidente Nicola Mastropasqua e il magistrato Giancarlo Astegiano - ha riguardato l’introduzione di specifici criteri di premialità, mediante l’individuazione di indicatori economico-finanziari strutturali che ha visto, lo scorso 26 luglio, la sottoscrizione di un Protocollo d’intesa tra la Regione e l’Anci Lombardia.
«Considerate le sempre maggiori relazioni fra i vari livelli di governo e la progressiva contrazione delle risorse disponibili - ha sottolineato Astegiano - è da valutare positivamente la previsione di politiche, che vedano la collaborazione fra i vari Enti, che insistono sul territorio». In questa stessa direzione si colloca la recente messa a disposizione degli Enti locali di 70 milioni di euro risultanti dalla riduzione dell’obiettivo di cassa del patto di stabilità regionale.
Capitolo sanità. Su questa materia di competenza regionale, che assorbe la maggior parte degli impegni finanziari, la relazione della Corte dei Conti ha evidenziato che “nel 2010, a fronte di un risultato nazionale complessivamente negativo, la Regione Lombardia è stata una delle poche ad aver avuto un risultato economico di esercizio positivo, pari a circa 10,6 milioni di euro”. La Corte dei Conti ne ha dunque parlato in termini di “indice di solidità del sistema finanziario sanitario regionale”, che si accompagna a un servizio “che sembra rispondere in modo adeguato alle aspettative dei cittadini, considerato anche il numero di utenti che da altre Regioni si recano presso le strutture sanitarie lombarde”.
Anche per l’immediato futuro, pur di fronte ai tagli delle risorse statali, l’impegno della Lombardia - spiega la Giunta regionale - resta quello di razionalizzare le spese senza, tuttavia, mettere in discussione il principio del mantenimento della politica fiscale esistente. L’obiettivo per la manovra di bilancio 2012-2014 sarà «sostenere il consumo per non deprimere la domanda interna» come pure non far mancare il sostegno alle categorie più deboli.

A. A.

dalla Padania del 21.12.11