Creato da acliterni il 25/04/2008
Diario delle ACLI provinciali di Terni
 

 

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Comunicato Stampa

Post n°1 pubblicato il 25 Aprile 2008 da acliterni
 
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Morti Bianche: una tragedia inarrestabile?

Le ACLI di Terni esprimono profondo sgomento per l’ennesima tragedia sui luoghi di lavoro che ha visto vittima un lavoratore edile all’interno di un cantiere della nostra città. Tutti i dirigenti e gli operatori dell’Associazione si stringono al lutto dei famigliari e degli amici del povero Umberto Aloe, che aveva scelto la nostra provincia come luogo di vita e di lavoro, e che qui ha invece trovato la sua tragica morte.

Tuttavia, non possiamo esimerci dal considerare inaccettabile ed insopportabile il fatto che, ancora una volta, la nostra gente sia chiamata a versare un osceno tributo di sangue e di lacrime ad un fenomeno che, nonostante i progressi nella tecnologia e nelle procedure organizzative delle imprese, non rappresenta alcun segnale di un suo ridimensionamento: a livello locale e tanto meno a livello nazionale.

 Siamo appena usciti da una competizione elettorale che ha assegnato con chiarezza responsabilità di governo e di rappresentanza dei cittadini. Agli eletti chiediamo uno sforzo comune affinché la sicurezza dei lavoratori assuma una priorità assoluta nelle agende di governo e nei lavori parlamentari. La verifica e il miglioramento degli strumenti legislativi deputati ad arginare e debellare le morti bianche deve trovare tutti gli attori politici e sociali uniti e compatti: ben consapevoli che la finalità di tali interventi deve tradursi in atti concreti ed efficaci.

 §  Deve essere garantito al lavoratore il diritto primario e prioritario alla formazione alla sicurezza, anche attuando interventi sui programmi scolastici, in modo da costruire nel tempo nei futuri lavoratori ed imprenditori una reale cultura della sicurezza.

§  Deve essere garantito alle imprese – soprattutto alle tante di piccole dimensioni - un sistema di adempimenti certi, stabili e sostenibili, che delineino un chiaro schema di azioni e di responsabilità che non si traduca in semplici prassi documentali.

§  Deve essere reso effettivo un sistema normativo efficace, per evitare che le responsabilità della sicurezza dei lavoratori non sia delegate strumentalmente o si disperdano lungo la catena dei processi produttivi subappaltati o variamente esternalizzati.

§  Deve inesorabilmente essere applicato, attraverso l’ attuazione capillare di controlli accurati e adeguatamente supportati da risorse congrue, un sistema di sanzione degli inadempimenti e delle omissioni, chiunque sia il soggetto colpevole di comportamenti irresponsabili: l’imprenditore, il lavoratore che metta a repentaglio la sua o l’altrui incolumità, il committente pubblico o privato.

Come ricorda il nostro Vescovo, Mons. Vincenzo Paglia, “ogni ritardo, ogni leggerezza, ogni rassegnazione ci rende complici della morte”.

Terni, 15 aprile 2008

 
 
 
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