Le ACLI di Terni esprimono profondo sgomento per l’ennesima tragedia sui luoghi di lavoro che ha visto vittima un lavoratore edile all’interno di un cantiere della nostra città. Tutti i dirigenti e gli operatori dell’Associazione si stringono al lutto dei famigliari e degli amici del povero Umberto Aloe, che aveva scelto la nostra provincia come luogo di vita e di lavoro, e che qui ha invece trovato la sua tragica morte.
Tuttavia, non possiamo esimerci dal considerare inaccettabile ed insopportabile il fatto che, ancora una volta, la nostra gente sia chiamata a versare un osceno tributo di sangue e di lacrime ad un fenomeno che, nonostante i progressi nella tecnologia e nelle procedure organizzative delle imprese, non rappresenta alcun segnale di un suo ridimensionamento: a livello locale e tanto meno a livello nazionale.
Siamo appena usciti da una competizione elettorale che ha assegnato con chiarezza responsabilità di governo e di rappresentanza dei cittadini. Agli eletti chiediamo uno sforzo comune affinché la sicurezza dei lavoratori assuma una priorità assoluta nelle agende di governo e nei lavori parlamentari. La verifica e il miglioramento degli strumenti legislativi deputati ad arginare e debellare le morti bianche deve trovare tutti gli attori politici e sociali uniti e compatti: ben consapevoli che la finalità di tali interventi deve tradursi in atti concreti ed efficaci.
§ Deve essere garantito al lavoratore il diritto primario e prioritario alla formazione alla sicurezza, anche attuando interventi sui programmi scolastici, in modo da costruire nel tempo nei futuri lavoratori ed imprenditori una reale cultura della sicurezza.
§ Deve essere garantito alle imprese – soprattutto alle tante di piccole dimensioni - un sistema di adempimenti certi, stabili e sostenibili, che delineino un chiaro schema di azioni e di responsabilità che non si traduca in semplici prassi documentali.
§ Deve essere reso effettivo un sistema normativo efficace, per evitare che le responsabilità della sicurezza dei lavoratori non sia delegate strumentalmente o si disperdano lungo la catena dei processi produttivi subappaltati o variamente esternalizzati.
§ Deve inesorabilmente essere applicato, attraverso l’ attuazione capillare di controlli accurati e adeguatamente supportati da risorse congrue, un sistema di sanzione degli inadempimenti e delle omissioni, chiunque sia il soggetto colpevole di comportamenti irresponsabili: l’imprenditore, il lavoratore che metta a repentaglio la sua o l’altrui incolumità, il committente pubblico o privato.
Come ricorda il nostro Vescovo, Mons. Vincenzo Paglia, “ogni ritardo, ogni leggerezza, ogni rassegnazione ci rende complici della morte”.
Terni, 15 aprile 2008