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Era di Vigonovo il Carabiniere assassinato da un bandito nel ferrarese

Post n°9 pubblicato il 13 Febbraio 2006 da adbvigonovo

Lutto cittadino giorno 14 febbraio 2006

I CITTADINI DI VIGONOVO
SGOMENTI E TURBATI, PARTECIPANO COMMOSSI AL DOLORE DEI FAMILIARI E DELL’INTERA ARMA DEI CARABINIERI PER L’EROICO SACRIFICIO NELL’ADEMPIMENTO DEL DOVERE DEL VICE-BRIGADIERE CRISTIANO SCANTAMBURLO, TRAGEDIA CHE CI HA TUTTI PROFONDAMENTE COLPITO.

SI DECRETA LUTTO CITTADINO
PER MARTEDI’ 14 FEBBRAIO CORRENTE ANNO E SI INVITA NELLA CIRCOSTANZA LA POPOLAZIONE AD OSSERVARE UN MINUTO DI RACCOGLIMENTO ALLE ORE 18.00, MOMENTO PREVISTO DI ARRIVO DELLA SALMA DAL DUOMO DI FERRARA AL CIMITERO DI VIGONOVO.
SABATO 25 FEBBRAIO ALLE ORE 10.00 SI TERRA’ UN CONSIGLIO COMUNALE STRAORDINARIO COMMEMORATIVO.

IL SINDACO

Vigonovo, Sede Municipale 14 febbraio 2006

Dal Gazzettino del 13/02/06

«Era nato per fare il carabiniere, era uno che credeva al suo mestiere, era diventato vicebrigadiere e adesso pensava di studiare per arrivare al grado di maresciallo. Aveva trovato la ragazza a Comacchio e stava pensando, dopo aver convissuto con lei, di sposarsi». Parlano a nome della famiglia i due zii Adriano e Mario, e ricordano il loro nipote Cristiano Scantamburlo, figlio unico di Luigino e Loredana Masiero. «Era una persona calma, tranquilla, non alzava mai la voce, aveva scelto la sua carriera nei carabinieri e senza retorica era davvero fatto per questo, ma non era un "rambo", assolutamente non era un fanatico ed evitava ogni fanatismo di chiunque».

Gli zii vogliono sottolineare la presenza e la manifestazione di affetto dell'Arma dei carabinieri: «Ecco come l'Arma si è prodigata - spiegano dopo la visita del generale Gottardo - È questo il segno di conforto di una grande famiglia, dell'appartenenza ad essa. Vogliamo ringraziare tutti gli alti ufficiali per come si sono prodigati subito per sostenerci».

Gli zii chiedono il massimo rispetto per il dolore dei familiari, e per la perdita di quel figlio unico che rappresentava tutto per i genitori, e concludono: «Dovete sottolineare la dignità di questi genitori di fronte ad un dramma di questo genere, un dramma provocato da una persona che era in libertà vigilata e che ha ucciso. Siamo cattolici praticanti, ma verrebbe veramente da dire che è un bene che sia morto».

«Era un ragazzo innamorato del suo lavoro, diligente. L'ultima volta lo avevamo visto a Natale, si era fermato a cena con la sua fidanzata». Così a Vigonovo Delfina Baldan, 77 anni, ricorda il nipote. «Mia figlia è stata avvisata per telefono poco dopo le 7 e ci ha subito chiamato - racconta la nonna di Cristiano - le avevano detto che Cristiano era rimasto ferito ad un braccio, poi mentre era in viaggio verso l'ospedale, ha saputo che era morto. Cristiano era la perla di mia figlia, non essendo più sposata e non avendo altri figli viveva solo per lui. E veniva a trovarci, ogni volta che poteva, più o meno una volta al mese, perché era molto legato alla nostra famiglia».


«Come tutti gli italiani siamo tristi». Un avventore del bar della piazza di Vigonovo riassume così in una battuta secca lo stato d'animo che unisce i cittadini del paese dove da tempo vive la madre di Cristiano Scantamburlo e dove il giovane faceva ritorno soprattutto nei fine settimana, quando non era di servizio, per andare a trovare la mamma Loredana, i parenti materni e la nonna.

Tra i compaesani, comunque, la notizia della sua morte sembra essere arrivata come una doccia fredda, soprattutto per come è avvenuta. «È stato un colpo per tutti noi - dice all'agenzia Ansa un altro cliente del bar, un uomo sulla cinquantina - Non si ammazza la gente così. C'è molto dispiacere e non comprendiamo come possa essere accaduto».

Il sindaco Leonardo Galenda si unisce al dolore della famiglia e dice che il Comune renderà «il giusto omaggio a Cristiano». «È una famiglia - sottolinea il primo cittadino di Vigonovo - molto conosciuta e con forti valori morali». Si sta pensando alla possibilità che una delegazione del Comune sia presente ai funerali domani, alle 11, nella cattedrale di Ferrara.


 
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