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E mò? Moplen! Pd, un partito di plastica Dopo una batosta si possono fare molte cose, tanto più in 19 ore. Si può mettere la testa sotto la sabbia e fare finta di nulla. E si può rapidamente cambiare casacca per arruolarsi tra gli scontenti o tra quelli che "l'avevo detto io!", oppure ed anche si può fare buon viso a cattivo gioco, mandando avanti le ultime file della propria segreteria politica con frasi di circostanza. Ore 23.25 di domenica 14 novembre 2010: l'AGI batte ufficialmente la notizia della vittoria di Giuliano Pisapia alle primarie di Milano. Il candidato del Pd Stefano Boeri non ce la fa, perde in tutti i 9 collegi elettorali. Ebbene, ci sono volute 19 ore perchè il segretario nazionale del Pd Pier Luigi Bersani si degnasse di commentare la vittoria di Pisapia, con un laconico "Il problema principale da affrontare adesso è come offrire alla città una proposta che si rivolga a una opinione più vasta di quella consolidata del centrosinistra". Si badi bene: silenzio assoluto, invece, sui vertici milanesi del Partito democratico che hanno deciso di rimettere il proprio mandato dopo la sconfitta di Boeri. Perchè la critica di Bersani, ancora una volta, se c'è deve cercare giustificazioni altre, o altrove. E quindi quella di Bersani si è concentrata sulla scarsa partecipazione delle primarie, con un "...questo pone un tema di motivazione del nostro elettorato sul meccanismo delle primarie che non va trascurato, a Milano e altrove". Meccanismo delle primarie? Da ridere: ma il Pd come ha scelto (e blindato) il candidato Boeri? O forse vuole dirci che le primarie, quel meccanismo scelto dal Pd che non ha premiato le aspettative del Partito, tanto più per la scarsa partecipazione, sono da abbandonarsi per passare a metodi più spicci, impositivi, di cooptazione? Quale che sia la risposta, le primarie di Bologna si avvicinano e non solo quelle. Ho come la sensazione che ancora una volta l'esperienza non insegnerà nulla al Pd, che continuerà così a rompersi le corna. E continuando così non basteranno 19 ore, 19 giorni, 19 settimane o 19 mesi per dire e fare qualcosa di sensato e intelligente. E soprattutto costruito dal basso, fuori da logiche che puzzano di marketing o marchetta, con candidati che non siano di plastica. Moplen!
18:23, Lunedì 15 Novembre 2010 |
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