il diluvio....

un male liquido


Non c'è più da aspettare. Otto anni. Natale di otto anni fa era davanti a una tastiera a cercarsi un nik meno idiota possibile.Una connessione a carbone,un freddo di montagna,la signorina in quella casa non ci voleva andare:da te fa un freddo tremendo,se vuoi vieni tu da me. A natale andava da chissà quale parente,ma di sicuro non faceva parte della lista invitati.Meglio,aveva sempre odiato le feste coi parenti. E così era una sera,due,tre,e compare quel nik così disarmante.Un nome. Solo un nome. Il solo fra tutte quelle sfilze di nomi astrusi e ammiccanti.Lei forse era una lei.Forse. Ciao. E' iniziato con un nome che ha pronunciato sempre da solo,lo avrà detto forse a due persone quel nome.Lei era un affare suo,privato,chiuso in quelle 6 lettere. Torni qua domani sera? Forse. Perchè era così difficile da subito spegnere il pc e andare a dormire? Perchè quelle sei lettere gli saranno fatali,letali,disintegreranno il prima e renderanno il dopo un dolore sprofondato nel liquido di giornate dove mai si sapeva il dove,e quando,e se.Mai scritto lettere d'amore. Ma le lettere che leggeva facevano sentire dentro solo un pensiero:mi fermerei qua,sempre. E se esisti davvero mi fermerei dove sei.La signorina e il suo squillo nella notte. Stai bene,sembri strano? Ho solo bevuto un po' e sono stanco. Iniziava la prima bugia.Lei era già diventata ingombrante. In un'ora davanti al monitor la realtà era solo una: chiunque lei sia io mi fermerei.Domani se vuoi ti aspetto. Ti aspetto. Ti aspetto. Domani sembrava lontano. Che voce ha? Che sguardo? Che capelli? Di cosa sa? Sarà un grande bluff. Dormici sopra.Domani sarà solo domani.