il diluvio....

un'altra te


non pensavo da un po' di tempo così a lungo.e per così a lungo intendo così lungo a lei.sono stato come sempre in giro.i posti cambiano,ma ormai sembrano sempre un po'uguali.mi accorgo della differenza solo quando ceno.Mangio cose diverse.quando il pensiero arrivava sapevo come fare a rimandarlo indietro.dormire,andare a correre,leggere qualche mattone dei miei preferiti,fare fotografie.fino a stamattina.sono entrato qua.e ho letto.sono andato a rileggere fin dall'inizio.e poi ho riletto.mi sembrava di vederla scrivere,la intuivo con quella sua ironia sempre così intelligente e disarmante,vedevo mentre si passa la mano fra una ciocca arrotolandola sul dito. non può essere lei.perchè dovrebbe essere qua.perchè starebbe qua.cosa ci fa.per chi scrive.per cosa.chi la legge.e se la leggono sentono cos'è? avvertono che chi scrive è un essere speciale e cercano di avvicinarsi?non è lei.lei non lo farebbe mai.è solo uno stupido esercizio di scrittura di una tizia che con le parole ci sa fare e che vuole attirare l'attenzione di sconosciuti a caccia di emozioni.non lei.lei detesta dire.lei detesta che le si legga dentro.non sopporta che si metta il naso nei suoi ricordi. quella non è lei.la scelta delle immagini.come ha fatto? le musiche.come sa la musica che a lei piaceva? le frasi.il distacco.la malinconia.il cogliere piccoli dettagli nelle cose.chi è questa lei che non è lei e che scrive come lei scriverebbe?che ascolta la stessa musica.che ama gli stessi colori nei quadri.E se fosse lei?