Pensiamoci su...

Il tuo incedere nello scrivere questa riflessione mi porta al ricordo del libro di H. Hesse "Demian". Tutti portiamo il segno di Caino marchiato sul nostro corpo; ma non è, come si potrebbe credere, un marchio con valenze negative. La "buona" morale (qui Hesse è molto vicino a F. Nietzsche) ci ha insegnato di stare lontano da Caino. Non tutto ciò che ci hanno detto è la verità. Conoscere se stessi è avere il coraggio di prendere atto anche dei lati oscuri di noi; non vuol dire che siano il male assoluto, anzi sono spesso risorse che se metabolizzate e integrate col lato chiaro di noi possono dare origine ad un "Io" più genuino e creativo. "Guai a chi farà del male a Caino" dice Dio nella Bibbia. Bene e male sono categorie molto soggettive che non sempre sono così nette. Gli stessi Papi degli ultimi anni ( in particolare l'attuale) riconoscono come il male sia indispensabile al bene. Senza gli opposti non c'è vita, ma limbo, e il libero arbitrio si va a fare benedire. Chi vale di più? Chi sceglie il bene dopo aver conosciuto il male dentro e fuori di sé o chi crede di operare nel bene senza aver preso coscienza del mostro sacro che vive dentro o fuori di sé? Parafrasando Gesù Cristo, chi ama veramente? Chi ama avendo rivevuto amore o chi lo fa a senso unico? Come si può amare senza conoscere le proprie debolezze, accettandole e perdonandosi? Bene! Amiamo il mostro che c'è in noi e facciamolo diventare un amico, anche se per gli altri "sapienti del tempio" è soltanto un nemico da abbattere! Ciao Alli! Franco :)

E due occhi,due narici,le papille gustative,le cellule CINISTESICHE del corpo.....i sensi,no!?

Ma cosi ci si annichilisce!

D'altronde...se abbiamo 2 orecchie...

Si ripete la battaglia,sempre.

E se non vince nessuno?

Ecco,Franco,il risultato che ottieni e' perfetto. E' appunto un allenamento. Nello sport,ad esempio,mentre ci si allena su un gesto specifico,l'allenatore puo' decidere se aumentare la tua attenzione facendoti fare contemporaneamente qualcos'altro....c'e' chi fa ripetere la tabellina,chi fa fare calcoli matematici,c'e' chi ti fa fare mille cose pazzesche (utilissime) per aumentare la tua concentrazione ,allargare il campo visivo e trasformare l'attenzione da selettiva a qualcosa di piu' ampio. Mi devo allenare!!!!!!!!!!!!!!!!!!!

In merito a questa tua ultima riflessione ti posso parlare della mia esperienza di Dj. Riesco benissimo a parlare ed ascoltare...questione di allenamento e attenzione selettiva. Pure mio fratello DDV, mentre io sudo alla consolle, elargisce, nonostante la musica ad alto volume, i suoi pensieri "filosofici" alle pulzelle danzanti...e io me rodo er fegato :(( Ciao Alli! Dj_Frank :))

Se devo ascoltare qualcuno e poi instaurare un dialogo,pero',ho necessariamente bisogno di assoluto silenzio. Non riesco ne' a parlare, ne' ad ascoltare se ci sono interferenze:rumore,musica,televisione,altri che parlano,ed altro. Molti,invece,riescono a fare l'uno e l'altro. Io no. Sicuramente ho un tipo di attenzione selettiva,e forse dovrei abituarmi anche a questi ostacoli,visto che oggi dialogare e' diventata un'utopia,a meno che non mi rifugi in montagna.

Tenere la bocca chiusa non e' facile,viene sempre di parlare ed interrompere l'altra persona,perche' siamo abituati ad intervenire senza chiederci cosa stia volendo dire sul serio il nostro interlocutore. Ed ecco che lo interrompiamo,usiamo frasi a sproposito,nel frattempo emettiamo giudizi....niente di piu' errato. Meraviglioso sarebbe ascoltare con estrema sincerita',mostrandoci realmente interessati a cio' che ha da dire l'altro,e parlare solo quando lui abbia smesso.... Per fare questo ci vuole tanto cuore e consapevolezza di se',senza pensare che subito dobbiamo parlare noi per forza,ma lasciare libero spazio a chi abbiamo davanti,guardandolo negli occhi,e poi intervenire solo quando siamo sicuri che la persona abbia esaurito il suo monologo.