SONO ANCORA FURIOSA

Amore non è guardarsi a vicenda, ma guardare insieme nella stessa direzione!

 

A: Ciao!

B: Ciao!

A:La vuoi?

B: Cosa?

A:La droga.

B:No!

A:Perchè?

B: Ho da fare.

A:Cosa?

B: VIVERE!!!

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GRAZIE!

Un Raggio Di Sole

Che lingua parli tu
se dico vita dimmi cosa intendi
e come vivi tu
se dico forza attacchi o ti difendi
t'ho detto amore e tu m'hai messo in gabbia
m'hai scritto sempre ma era scritto sulla sabbia
t'ho detto eccomi e volevi cambiarmi
t'ho detto basta e m'hai detto non lasciarmi
abbiamo fatto l'amore e mi hai detto mi dispiace
mi hai lanciato una scarpa col tacco e poi abbiamo fatto pace
abbiam rifatto l'amore e ti è piaciuto un sacco
e dopo un po' mi hai lanciato la solita scarpa col tacco
gridandomi di andare e di non tornare più
io ho fatto finta di uscire e tu hai acceso la tv
e mentre un comico faceva ridere io ti ho sentito che piangevi
allora son tornato ma tanto già lo sapevi
che tornavo da te senza niente da dire senza tante parole
ma con in mano un raggio di sole
per te che sei lunatica
niente teorie con te soltanto pratica
praticamente amore
ti porto in dono un raggio di sole per te
un raggio di sole per te
che cosa pensi tu
se dico amore dimmi cosa intendi
siamo andati al mare e mi parlavi di montagna
abbiamo preso una casa in città e sogni la campagna
con gli uccellini le anatre e le oche
i delfini i conigli le api i papaveri e le foche
e ogni tanto ti perdo o mi perdo nei miei guai
ho lo zaino già pronto all'ingresso ma poi tanto tu già lo sai
che ritorno da te...

 

 

BELLA CIAO

Post n°34 pubblicato il 24 Aprile 2007 da ancorafuriosa

Questa mattina mi son svegliato
oh bella ciao, bella ciao, bella ciao, ciao, ciao,
questa mattina mi son svegliato
e ho trovato l'invasor.
Oh partigiano, portami via
oh bella ciao, bella ciao, bella ciao, ciao, ciao,
oh partigiano, portami via,
che mi sento di morir.
E se io muoio lassù in montagna
oh bella ciao, bella ciao, bella ciao, ciao, ciao,
e se io muoio lassù in montagna
tu mi devi seppellir.
Seppellire sulla montagna,
oh bella ciao, bella ciao, bella ciao, ciao, ciao,
seppellire sulla montagna
sotto l'ombra di un bel fior.
E le genti che passeranno,
oh bella ciao, bella ciao, bella ciao, ciao, ciao,
e le genti che passeranno
mi diranno: " Che bel fior ".
È questo il fiore del partigiano,
oh bella ciao, bella ciao, bella ciao, ciao, ciao,
è questo il fiore del partigiano
morto per la libertà.

 
 
 

Post N° 33

Post n°33 pubblicato il 24 Aprile 2007 da ancorafuriosa

"Se voi volete andare in pellegrinaggio nel luogo dove è nata la nostra Costituzione, andate nelle montagne dove caddero i partigiani, nelle carceri dove furono imprigionati, nel campo dove furono impiccati. Dovunque è morto un Italiano per riscattare la libertà e la dignità, andate lì, o giovani, col pensiero, perchè lì è nata la nostra Costituzione"  

DA Piero Calamedei, 26/01/1955

 
 
 

...mio fratello...

Post n°32 pubblicato il 24 Aprile 2007 da ancorafuriosa

E' sempre stato difficile avvicinarsi a te, e ora che non sei più a casa lo è ancora di più.
Ci sono momenti in cui vorrei che tutto tornasse per un po' indietro di qualche anno.
E mi rivedo in bicicletta con te che mi dai il coraggio di prendere e andare.
                                                       Con te.
Ripenso a dei momenti bellissimi.
A quando ero piccola e in campeggio facevamo le nostre tende, piccole e calde, ma comunque nostre.
Mi viene in mente quando siamo andati in campagna per la prima volta e come guardavamo quella nuova casa.
Ritornano le notti a giocare a pocker o a rubamazzetto nel lettone.
La varicella passata da te a me come fosse una palla..come tutto..

Erano momenti bellissimi.
E sono ancora io, e sei ancora tu.
Mamma e papà ormai sono stanchi e vecchi ma si sono divertiti tanto con noi.
Siamo il frutto di un amore senza fine che loro hanno allargato a quattro.
Mi manchi.
Mi manca la musica alta che non mi faceva studiare. Mi manchi tu che vorresti dormire quando io sono sveglia.Mi manca il telefono occupato,è strano ma non squilla più così tanto..
Mi manca il mio fratellone, che mi sembrava tanto grande ma poi eri il bambino che si faceva prendere in giro da un "brutto puffo biondo".

Mi manca la notte di natale svegli ad aspettare un presunto babbo natale, il nostro dormire insieme vicini vicini, il teatrino, le recite..mi manca suonare il ianoforte a quatttro mani...

A volte mi chiedo dove sei..se sei ancora il mio fratellone,se ache tu pensi a quante volte siamo stati uniti,una sola cosa..a volte sembri così lontano da fare paura...

 
 
 

Post N° 30

Post n°30 pubblicato il 23 Aprile 2007 da ancorafuriosa
Foto di ancorafuriosa

Non so che viso avesse, neppure come si chiamava,
con che voce parlasse, con quale voce poi cantava,
quanti anni avesse visto allora, di che colore i suoi capelli,
ma nella fantasia ho l'immagine sua:
gli eroi son tutti giovani e belli,
gli eroi son tutti giovani e belli,
gli eroi son tutti giovani e belli...

Conosco invece l'epoca dei fatti, qual' era il suo mestiere:
i primi anni del secolo, macchinista, ferroviere,
i tempi in cui si cominciava la guerra santa dei pezzenti
sembrava il treno anch' esso un mito di progresso
lanciato sopra i continenti,
lanciato sopra i continenti,
lanciato sopra i continenti...

E la locomotiva sembrava fosse un mostro strano
che l'uomo dominava con il pensiero e con la mano:
ruggendo si lasciava indietro distanze che sembravano infinite,
sembrava avesse dentro un potere tremendo,
la stessa forza della dinamite,
la stessa forza della dinamite,
la stessa forza della dinamite..

Ma un' altra grande forza spiegava allora le sue ali,
parole che dicevano "gli uomini son tutti uguali"
e contro ai re e ai tiranni scoppiava nella via
la bomba proletaria e illuminava l' aria
la fiaccola dell' anarchia,
la fiaccola dell' anarchia,
la fiaccola dell' anarchia...

Un treno tutti i giorni passava per la sua stazione,
un treno di lusso, lontana destinazione:
vedeva gente riverita, pensava a quei velluti, agli ori,
pensava al magro giorno della sua gente attorno,
pensava un treno pieno di signori,
pensava un treno pieno di signori,
pensava un treno pieno di signori...

Non so che cosa accadde, perchè prese la decisione,
forse una rabbia antica, generazioni senza nome
che urlarono vendetta, gli accecarono il cuore:
dimenticò pietà, scordò la sua bontà,
la bomba sua la macchina a vapore,
la bomba sua la macchina a vapore,
la bomba sua la macchina a vapore...

E sul binario stava la locomotiva,
la macchina pulsante sembrava fosse cosa viva,
sembrava un giovane puledro che appena liberato il freno
mordesse la rotaia con muscoli d' acciaio,
con forza cieca di baleno,
con forza cieca di baleno,
con forza cieca di baleno...

E un giorno come gli altri, ma forse con più rabbia in corpo
pensò che aveva il modo di riparare a qualche torto.
Salì sul mostro che dormiva, cercò di mandar via la sua paura
e prima di pensare a quel che stava a fare,
il mostro divorava la pianura,
il mostro divorava la pianura,
il mostro divorava la pianura...

Correva l' altro treno ignaro e quasi senza fretta,
nessuno immaginava di andare verso la vendetta,
ma alla stazione di Bologna arrivò la notizia in un baleno:
"notizia di emergenza, agite con urgenza,
un pazzo si è lanciato contro al treno,
un pazzo si è lanciato contro al treno,
un pazzo si è lanciato contro al treno..."

Ma intanto corre, corre, corre la locomotiva
e sibila il vapore e sembra quasi cosa viva
e sembra dire ai contadini curvi il fischio che si spande in aria:
"Fratello, non temere, che corro al mio dovere!
Trionfi la giustizia proletaria!
Trionfi la giustizia proletaria!
Trionfi la giustizia proletaria!"

E intanto corre corre corre sempre più forte
e corre corre corre corre verso la morte
e niente ormai può trattenere l' immensa forza distruttrice,
aspetta sol lo schianto e poi che giunga il manto
della grande consolatrice,
della grande consolatrice,
della grande consolatrice...

La storia ci racconta come finì la corsa
la macchina deviata lungo una linea morta...
con l' ultimo suo grido d' animale la macchina eruttò lapilli e lava,
esplose contro il cielo, poi il fumo sparse il velo:
lo raccolsero che ancora respirava,
lo raccolsero che ancora respirava,
lo raccolsero che ancora respirava...

Ma a noi piace pensarlo ancora dietro al motore
mentre fa correr via la macchina a vapore
e che ci giunga un giorno ancora la notizia
di una locomotiva, come una cosa viva,
lanciata a bomba contro l' ingiustizia,
lanciata a bomba contro l' ingiustizia,
lanciata a bomba contro l' ingiustizia!

 
 
 

Post N° 28

Post n°28 pubblicato il 20 Aprile 2007 da ancorafuriosa

Avrei voluto conoscerti meglio..scusami...ero piccola. Troppo piccola per capire i motivi...ora mi rendo che sono troppo grande per comprendere le motivazioni che ti hanno fatto entrare in mondo nero.
Quello della droga è un mondo nero, è un mondo al buio.
Illusioni fugaci che il mondo sia migliore..migliore poi di cosa???
Il mondo è questo, è non per forza ti deve piacere così com'è, dovevi solo costruire una vita in questo mondo, dovevi prendere la tua strada e trovare la persona con cui condividee il cammino.

Dovevi poi racontarmi di com'era la mamma come sorella...Dovevi conoscere Daniel, e magari prenderlo in giro con Mattia...
Daniel ...laprima sera che siamo usciti io gli ho parlato di te..non so poi perchè, non c'è manco così tanto da raccontare. Sei solo uno che ha clamorosamente sbagliato strada, uno troppo pigro per tornare indietro.

Avrei voluto vedere in te lo zio che non ho mai avuto..
Vorrei che fossi stato un po' più partecipe nella mia vita. Mi rendo conto che era impossibile..Erano ben altre le cose importanti...

Allora sto qui a scrivere e a pensarti intensamente..ci sono giorni in cui ti pesno talmente forte da sentire la tua voce...ed è strano..perchè non me la ricordo, non so come ridevi, come parlavi..vorrei chiedere ma non sarebbe giusto.
Andare da chi ha perso qualcosa e chiedergli se in me c'è qualcosa di te, e non sapere che risposta volere. A volte penso a come sarebbe stato...un natale con te, una famiglia con qualcuno in più..a olte mi chiedo ad esempio cosa ti avrei mai potuto regalare.Non so, pensieri stupidi..


 
 
 
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Un blog di: ancorafuriosa
Data di creazione: 07/02/2007
 

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FAREWELL..GRAZIE GUCCINI PER QUESTA POESIA..

E sorridevi e sapevi sorridere coi tuoi vent'anni portati così,
come si porta un maglione sformato su un paio di jeans;
come si sente la voglia di vivere
che scoppia un giorno e non spieghi il perchè:
un pensiero cullato o un amore che è nato e non sai che cos'è.

Giorni lunghi fra ieri e domani, giorni strani,
giorni a chiedersi tutto cos'era, vedersi ogni sera;
ogni sera passare su a prenderti con quel mio buffo montone orientale,
ogni sera là, a passo di danza, a salire le scale
e sentire i tuoi passi che arrivano, il tintinnare del tuo buonumore, 
quando aprivi la porta il sorriso ogni volta mi entrava nel cuore.

Poi giù al bar dove ci si ritrova, nostra alcova,
era tanto potere parlarci, giocare a guardarci,
tra gli amici che ridono e suonano attorno ai tavoli pieni di vino,
religione del tirare tardi e aspettare mattino;
e una notte lasciasti portarti via, solo la nebbia e noi due in sentinella,
la città addormentata non era mai stata così tanto bella.

Era facile vivere allora ogni ora,
chitarre e lampi di storie fugaci, di amori rapaci,
e ogni notte inventarsi una fantasia da bravi figli dell'epoca nuova,
ogni notte sembravi chiamare la vita a una prova.
Ma stupiti e felici scoprimmo che era nato qualcosa più in fondo,
ci sembrava d'avere trovato la chiave segreta del mondo.

Non fu facile volersi bene, restare assieme
o pensare d'avere un domani e stare lontani;
tutti e due a domandarsi: "Con chi sarà?" In ogni cosa un pensiero costante,
un pensiero lucente e durissimo come il diamante
e a ogni passo lasciare portarci via da un' emozione non piena, non colta:
rivedersi era come rinascere ancora una volta.

Ma ogni storia ha la stessa illusione, sua conclusione, 
e il peccato fu creder speciale una storia normale.
Ora il tempo ci usura e ci stritola in ogni giorno che passa correndo,
sembra quasi che ironico scruti e ci guardi irridendo.
E davvero non siamo più quegli eroi pronti assieme a affrontare ogni impresa;
siamo come due foglie aggrappate su un ramo in attesa. 

"The triangle tingles and the trumpet plays slow"...

Farewell, non pensarci e perdonami se ti ho portato via un poco d'estate
con qualcosa di fragile come le storie passate:
forse un tempo poteva commuoverti, ma ora è inutile credo, perchè
ogni volta che piangi e che ridi non piangi e non ridi con me...

 

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