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Il progresso nelle nostre città ha un nome.....RACCOLTA DIFFERENZIATA!

Post n°7 pubblicato il 25 Febbraio 2010 da ecogino80
Foto di ecogino80

Durante il tragitto da casa al lavoro,entrando in città (faccio 130km al giorno per lavoro,purtroppo emettendo del CO2,ma ultimamente prendo l'autobus)mi rendo conto di quanto la mia città (Civitavecchia) sia veramente inquinata,non solo da migliaia di auto che circolano o dalla centrale TERMOELETTRICA, ma anche dai fatiscenti cassonetti della "monnezza" per strada che tuttavia puntualmente diventano delle pattumiere un pò di quel che capita.Infatti la giunta comunale per far fronte a questo problema ha deciso di installare per strada dei cassonetti per la raccolta differenziata,il risultato è che nessuno la fa ed i motivi sono due: non c'è la giusta sensibilizzazione al cittadino e soprattutto perchè non fare raccolta differenziata non è un reato,anzi penso a mio modesto giudizio che il non fare raccolta differenziata e non punire i trasgressori vada a vantaggio di qualcuno......Comunque avendo vissuto per un pò di tempo al nord Italia ho visto come si svolge la raccolta differenziata e posso garantire che è semplice e ci guadagnamo soprattutto noi cittadini (con questo non intendo fare un discorso campanilistico perchè avranno altri problemi) ed i comuni stessi, perchè quelli più virtuosi ottengono delle sovvenzioni statali.Inoltre così facendo si eliminerebbero i cassonetti per la strada in quanto il servizio viene fatto a domicilio e i grandi camion che svuotano i contenitori non circolerebbero più in modo selvaggio a tutte le ore (come nel caso di Civitavecchia),ma basterebbe un solo addetto che si occupa di raccogliere in quel determinato quartiere le pattumiere lasciate fuori delle case contenenti il materiale che deve essere buttato quel giorno (ad esempio il giovedì la carta).Come al solito la rete mi ha dato una mano,di seguito vi darò dei numeri per chiarire le idee di ciò che significherebbe fare raccolta differenziata:

I risparmi della raccolta differenziata:

 

  1. Differenzia la plastica
    Con il recupero di 1.000 tonnellate di plastica (ossia la quantità di plastica prodotta da una piccola città) si ottiene il risparmio di circa 3.500 tonnellate di petrolio, cioè l'equivalente dell'energia usata da 20.000 frigoriferi in un anno
  2. Differenzia la carta
    Per produrre una tonnellata di carta vergine occorrono 15 alberi, 440.000 litri d'acqua e 7.600 kwh di energia elettrica.
    Per produrre invece una tonnellata di carta riciclata bastano 1.800 litri d'acqua e 2.700 kwh di energia elettrica.
  3. Differenzia il vetro
    Nella produzione di vetro "nuovo", per ogni 10% di rottame di vetro inserito nei forni si ottiene un risparmio del 2,55% di energia, equivalente ad oltre 130 litri di petrolio risparmiato per ogni tonnellata di vetro riciclato usato.
    Si stima che l'industria vetraria registri ogni anno un risparmio energetico, grazie alla raccolta differenziata, pari a 400.000 tonnellate di petrolio.
  4. Differenzia il rifuto verde (ramaglie)
    Gli scarti provenienti dalla cura delle aree verdi e dei nostri giardini (foglie, erba, residui floreali, ramaglie, potature) costituiscono una parte consistente dei rifiuti prodotti e sono fondamentali per il processo di compostaggio industriale.
    Ne sono sufficienti 10 tonnellate per fertilizzare un ettaro di terreno.
  5. Differenzia l'alluminio
    Per produrre 1 kg di alluminio, occorrono circa 15 kwh di energia elettrica ed un impianto di estrazione di bauxite.
    Per produrre 1 kg di alluminio da materiale riciclato, occorrono invece 0,8 kwh di energia e, soprattutto, nessun impianto di estrazione di bauxite, assente nel nostro paese.
  6. Differenzia il tuo vecchio frigo
    Frigoriferi e congelatori sono costituiti per lo più da acciaio e plastica ma contengono anche sostanze chiamate clorofluorocarburi (CFC), responsabili dei danni all'ozono atmosferico.
    Si stima che ogni frigo contenga in media 250 grammi di CFC vari (freon, poliuretano), oltre all'olio minerale altamente dannoso contenuto nel motore dell'impianto refrigerante.
  7. Differenzia l'olio minerale
    L'olio minerale usato (olii lubrificanti nell'artigianato, negli autoveicoli, nell'industria, ecc.) è per la quasi totalità recuperabile.
    Da 100 kg di olio usato si ottengono 68 kg di olio nuovo.
  8. Differenzia i pneumatici
    In Italia è stato calcolato che il 65% dei pneumatici finisce nelle discariche.
    La gomma è un combustibile e, quando nella discarica avvengono combustioni non controllate, si liberano, soprattutto a causa dei pneumatici, fumi densi molto inquinanti.
    Il recupero dei pneumatici usati avviene, per esempio, con la triturazione:
    alla temperatura di 100° sotto zero raggiunta tramite l'impiego di azoto liquido, la triturazione meccanica diventa semplice e la successiva separazione automatica dei vari componenti assicura un riciclo pressochè totale dei materiali, che vengono utilizzati come sottostrati anti-rumore per strade ed autostrade, piste da corsa e campi sportivi, ecc.

Ora vi mostrerò un video trovato su youtube che rappresenta il significato di raccolta differenziata a 360° e fa capire il notevole risparmio che se ne può trarre.....

 

 
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Se le cose stanno così torniamo indietro di 23 anni......

Post n°6 pubblicato il 20 Febbraio 2010 da ecogino80
Foto di ecogino80

Salve a tutti,qualche giorno fa ho letto su un settimanale della lotta dell'Italia alla produzione di CO2,quindi lo sfruttamento di energia pulita a scapito di altri combustibili inquinanti in base al patto di kijoto del 1998 (un pò vecchiotto non trovate?) ed ai più recenti accordi di Copenaghen.Tuttavia continuando a scorrere nella lettura ho capito che per energia pulita s'intende lo sfruttamento delle centrali NUCLEARI.Sì!avevo capito bene sfruttamento dell'URANIO per ottenere enrgia.Ora io non sono uno scienziato,ma capisco perfettamente che di energia pulita al 100% non si può parlare.Infatti se da una parte è vero che le emissioni di gas serra sono pari a zero,il vero problema sarà lo smaltimento delle scorie radioattive,il loro stoccagio e soprattutto i siti dove fisicamente avverrà lo smaltimento.Se fate un giro per le campagne vi rendete conto di trovare dappartutto residui del temutissimo ETERNET (per una legge del 1991 è bandito),inoltre la costruzione di centrali nucleari su suolo italiano è vietata da un referendum del 1987.Ma la domanda che mi sono posto è:ma se per la"monnezza" di Napoli è stato necessario l'intervento dell'esercito,per le scorie radioattive dovranno intervenire i caschi blu dell'ONU.Di seguito ora grazie all'ausilio della rete vi spiegherò in maniera semplice il funzionamento di una centrale nucleare......

Il principio di funzionamento di una centrale nucleare è abbastanza semplice: nel reattore, dove si trova il combustibile nucleare, avviene un processo di fissione nucleare controllata nel quale si sviluppa una grande quantità di energia termica.
Il calore generato serve per produrre vapore che, espandendosi un una grande turbina la fa ruotare; un alternatore ad essa collegato trasforma l'energia meccanica in energia elettrica.
I  problemi irrisolti delle centrali nucleari sono quelli relativi alla pericolosità sia durante il suo funzionamento sia per lo smaltimento delle scorie ad alto grado radioattivo.
E proprio il problema delle scorie sembra essere il più scottante, specialmente dopo l'entrata delle nuove centrali autofertilizzanti al plutonio.
Le soluzioni finora adottate, come seppellimento sui fondali marini di bidoni con materiale radioattivo o nelle miniere abbandonate di sale non sono molto soddisfacenti.
La cosa fondamentale che determina l'alto costo nelle centrali nucleari è la sicurezza e la manutenzione infatti una centrale nucleare deve essere sempre monitorata e controllata con sistemi di sicurezza sempre aggiornati e precisi; infine le parti ormai usate da tempo devono essere sostituite con altre nuove per evitare incidenti.

Come funzionano le centrali nucleari?

 Da una reazione di fissione nucleare controllata si ottiene energia, molta energia.

Il problema è capire come prenderla e come trasformarla in apposite centrali.

Le centrali per la produzione di energia hanno nomi diversi, a seconda da cosa sono alimentate.

Così abbiamo a che fare con centrali idroelettriche quando utilizziamo l'energia di caduta di una massa d'acqua da una data quota; si hanno centrali a marea quando sfruttiamo il sollevarsi e l'abbassarsi del mare; si hanno invece centrali eoliche quando utilizziamo il moto di pale, originato dal vento.

Fin qui per ciò che riguarda centrali fredde, centrali cioè che lavorano a temperatura ambiente, senza passare per il riscaldamento.

Vi sono poi le centrali termiche che sono una classe di centrali che comprendono: centrali solari, centrali a carbone, centrali geotermiche, centrali a gas, centrali ad olio combustibile, centrali nucleari (di differenti tipologie).

A parte alcuni tipi di centrali solari che lavorano a temperature relativamente basse, tutte le altre centrali funzionano sostanzialmente con lo stesso principio: vi è un fornello dentro il quale si genera il calore; questo calore viene scambiato con una qualche sostanza (generalmente acqua); questa sostanza acquista energia termica (se è acqua diventa vapore ad elevata temperatura e pressione) ed è in grado di muovere delle turbine; il moto delle turbine è connesso ad un alternatore che origina corrente alternata; questa corrente, dopo opportuna trasformazione, viene inviata negli elettrodotti per gli usi finali in fabbriche e città.

 Nel caso di una centrale nucleare il fornello è costituito da un arrangiamento che permette di sfruttare l'energia da fissione nucleare.

Per sfruttare una tale energia sono necessarie alcune condizioni:

- occorrono una enormità di nuclei che simultaneamente si fissionino;

- occorre innestare la reazione a catena che deve mantenere la combustione per produrre energia con continuità;

- occorre il controllo del processo: la possibilità di regolarne la potenza nel tempo e nella durata.

La struttura di un reattore nucleare deve quindi prevedere schematicamente:

- un fornello, detto nocciolo, nel quale si sviluppi la reazione a catena;

- un efficientissimo sistema di estrazione del calore (raffreddamento) dal nocciolo;

- una schermatura molto importante per fermare le radiazioni prodotte in modo ineliminabile dal processo di fissione;

- sistemi di regolazione dei processi mediante strumenti di controllo, al fine dell'uso pratico del reattore.

Si tratta di centinaia di barre di combustibile (uranio arricchito o plutonio) alternate con barre moderatrici (in genere berillio o grafite) e di controllo (in genere cadmio o boro, che possono scorrere verticalmente comandate dall'esterno per regolare la potenza della centrale).

Dentro questo nocciolo viene realizzata la reazione nucleare a catena controllata che produce l'energia che ci interessa.

La peculiarità di questo fornello, rispetto agli altri delle centrali termiche, riguarda  le elevatissime temperature che si originano dalla reazione nucleare. Il sistema deve essere ben controllato per mantenerlo sempre a  temperature (intorno ai 400 °C) tali da non danneggiarlo.

Lo scorrimento delle barre è fondamentale per il controllo del reattore.

Serve quindi un efficientissimo sistema di raffreddamento ed estrazione del calore prodotto. In pratica dell'acqua deve circolare per estrarre il calore prodotto con continuità.

La quantità d'acqua è notevole e, a volte, la stessa acqua non ce la fa ad assorbire tutto il calore prodotto; è il caso di alcune centrali nucleari che debbono utilizzare del sodio liquido per la sua maggiore efficienza relativa allo scopo.

 

 

Ora dopo questa spiegazione tecnico-scientifica,voglio mostrarvi un video per non dimenticare Chernobyl e per mostrare a chi non c'era cosa significa questa parola...il filmato è un pò forte ma ci fa capire perchè dobbiamo dire NO AL NUCLEARE...

 

 

 

 
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Il carbone: l'energia del futuro.....

Post n°5 pubblicato il 11 Febbraio 2010 da ecogino80
Foto di ecogino80

Mentre tornavo a casa dal lavoro oggi ho notato un fumo denso che usciva  dalla ciminiera della centrale di Civitavecchia prodigio del progresso perchè riconvertita a carbone "pulito" come piace chiamarla a chi l'ha voluta.Mi sono chiesto che sostanze potevano fuoriuscire (ma immagino che non erano essenze profumate) che sicuramente respiriamo quotidianamente e che altrettanto sicuramente ci ripioveranno in testa.Quindi sul web ho cercato qualcosa di inerente ed ho trovato un filmato del 2007 con protagonista un personaggio "scomodo" per qualcuno guardate un pò..........

Tutto ciò per dire, senza usare termini tecnico-scientifici che i carburanti fossili non possono essere ovviamente il futuro (anche perchè i nostri figli e le generazioni future avanti di questo passo avranno seri problemi di salute cronici),cosa invece che l'acqua,il sole e l'aria avranno sicuramente in quanto FONTI INESAURIBILI!! Per tutti i miei concittadini volevo far sapere che a meno di 30km da Civitavecchia precisamente a Montalto di Castro(Vt) vi è la centrale più grande di Italia alimentata a...... seguite il filmato e lo scoprirete.......

 
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Il settore dell'auto va in fumo....anzi no va ad ARIA!!!!!!!!

Post n°4 pubblicato il 08 Febbraio 2010 da ecogino80
Foto di ecogino80

Salve a tutti amici oggi ciò che mi interessava chiedere era se recentemente avevate sentito parlare di prolungare gli ecoincentivi e gli aiuti per il settore automobilistico.Giusto direi anche perchè l'indotto credo che muova milioni di posti di lavoro.Tuttavia però credo che sia necessario stabilire subito un punto,il mercato dell'auto dovrebbe puntare su un nuovo tipo di modelli che non siano mosse da petrolio o derivati come il gas naturale gpl o metano (poi chissà quanto poco inquinanti) ma da energia elettrica o idrogeno.Sia le batterie elettriche che l'idrogeno presentano dei grossi problemi:le prime richiederebbero dei siti di smaltimento (figuariamoci già ci sono problemi con lo smaltimento  della classica batteria che è una e dura anche 70-80 mila km),le celle ad idrogeno invece necessitano di punti (come ad esmpio il benzinaio)per il suo stoccaggio perchè come risaputo non nè esiste libero in natura.Quindi ad ovviare a tale problema ci ha pensato un ex ingegnere di F1 che ha brevettato un sistema molto semplice di trazione,ma così semplice che guardando il filmato non crederete ai vostri occhi........

 
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La decentralizzazione dai colossi energetici

Post n°3 pubblicato il 05 Febbraio 2010 da ecogino80
Foto di ecogino80

Questa volta tenterò di dimostrarvi tramite un testo che ho trovato in rete di farvi capire che uscire dalla schiavitù del petrolio e dai combustibili fossili si può.Infatti di seguito entrando nel sito segnalatovi anche i più scettici si ricrederanno.........

http://www.miniwatt.it/mwtecnologie/Idrogeno%202.pdf

 
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