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« Il carbone: l'energia d...Il progresso nelle nostr... »

Se le cose stanno così torniamo indietro di 23 anni......

Post n°6 pubblicato il 20 Febbraio 2010 da ecogino80
Foto di ecogino80

Salve a tutti,qualche giorno fa ho letto su un settimanale della lotta dell'Italia alla produzione di CO2,quindi lo sfruttamento di energia pulita a scapito di altri combustibili inquinanti in base al patto di kijoto del 1998 (un pò vecchiotto non trovate?) ed ai più recenti accordi di Copenaghen.Tuttavia continuando a scorrere nella lettura ho capito che per energia pulita s'intende lo sfruttamento delle centrali NUCLEARI.Sì!avevo capito bene sfruttamento dell'URANIO per ottenere enrgia.Ora io non sono uno scienziato,ma capisco perfettamente che di energia pulita al 100% non si può parlare.Infatti se da una parte è vero che le emissioni di gas serra sono pari a zero,il vero problema sarà lo smaltimento delle scorie radioattive,il loro stoccagio e soprattutto i siti dove fisicamente avverrà lo smaltimento.Se fate un giro per le campagne vi rendete conto di trovare dappartutto residui del temutissimo ETERNET (per una legge del 1991 è bandito),inoltre la costruzione di centrali nucleari su suolo italiano è vietata da un referendum del 1987.Ma la domanda che mi sono posto è:ma se per la"monnezza" di Napoli è stato necessario l'intervento dell'esercito,per le scorie radioattive dovranno intervenire i caschi blu dell'ONU.Di seguito ora grazie all'ausilio della rete vi spiegherò in maniera semplice il funzionamento di una centrale nucleare......

Il principio di funzionamento di una centrale nucleare è abbastanza semplice: nel reattore, dove si trova il combustibile nucleare, avviene un processo di fissione nucleare controllata nel quale si sviluppa una grande quantità di energia termica.
Il calore generato serve per produrre vapore che, espandendosi un una grande turbina la fa ruotare; un alternatore ad essa collegato trasforma l'energia meccanica in energia elettrica.
I  problemi irrisolti delle centrali nucleari sono quelli relativi alla pericolosità sia durante il suo funzionamento sia per lo smaltimento delle scorie ad alto grado radioattivo.
E proprio il problema delle scorie sembra essere il più scottante, specialmente dopo l'entrata delle nuove centrali autofertilizzanti al plutonio.
Le soluzioni finora adottate, come seppellimento sui fondali marini di bidoni con materiale radioattivo o nelle miniere abbandonate di sale non sono molto soddisfacenti.
La cosa fondamentale che determina l'alto costo nelle centrali nucleari è la sicurezza e la manutenzione infatti una centrale nucleare deve essere sempre monitorata e controllata con sistemi di sicurezza sempre aggiornati e precisi; infine le parti ormai usate da tempo devono essere sostituite con altre nuove per evitare incidenti.

Come funzionano le centrali nucleari?

 Da una reazione di fissione nucleare controllata si ottiene energia, molta energia.

Il problema è capire come prenderla e come trasformarla in apposite centrali.

Le centrali per la produzione di energia hanno nomi diversi, a seconda da cosa sono alimentate.

Così abbiamo a che fare con centrali idroelettriche quando utilizziamo l'energia di caduta di una massa d'acqua da una data quota; si hanno centrali a marea quando sfruttiamo il sollevarsi e l'abbassarsi del mare; si hanno invece centrali eoliche quando utilizziamo il moto di pale, originato dal vento.

Fin qui per ciò che riguarda centrali fredde, centrali cioè che lavorano a temperatura ambiente, senza passare per il riscaldamento.

Vi sono poi le centrali termiche che sono una classe di centrali che comprendono: centrali solari, centrali a carbone, centrali geotermiche, centrali a gas, centrali ad olio combustibile, centrali nucleari (di differenti tipologie).

A parte alcuni tipi di centrali solari che lavorano a temperature relativamente basse, tutte le altre centrali funzionano sostanzialmente con lo stesso principio: vi è un fornello dentro il quale si genera il calore; questo calore viene scambiato con una qualche sostanza (generalmente acqua); questa sostanza acquista energia termica (se è acqua diventa vapore ad elevata temperatura e pressione) ed è in grado di muovere delle turbine; il moto delle turbine è connesso ad un alternatore che origina corrente alternata; questa corrente, dopo opportuna trasformazione, viene inviata negli elettrodotti per gli usi finali in fabbriche e città.

 Nel caso di una centrale nucleare il fornello è costituito da un arrangiamento che permette di sfruttare l'energia da fissione nucleare.

Per sfruttare una tale energia sono necessarie alcune condizioni:

- occorrono una enormità di nuclei che simultaneamente si fissionino;

- occorre innestare la reazione a catena che deve mantenere la combustione per produrre energia con continuità;

- occorre il controllo del processo: la possibilità di regolarne la potenza nel tempo e nella durata.

La struttura di un reattore nucleare deve quindi prevedere schematicamente:

- un fornello, detto nocciolo, nel quale si sviluppi la reazione a catena;

- un efficientissimo sistema di estrazione del calore (raffreddamento) dal nocciolo;

- una schermatura molto importante per fermare le radiazioni prodotte in modo ineliminabile dal processo di fissione;

- sistemi di regolazione dei processi mediante strumenti di controllo, al fine dell'uso pratico del reattore.

Si tratta di centinaia di barre di combustibile (uranio arricchito o plutonio) alternate con barre moderatrici (in genere berillio o grafite) e di controllo (in genere cadmio o boro, che possono scorrere verticalmente comandate dall'esterno per regolare la potenza della centrale).

Dentro questo nocciolo viene realizzata la reazione nucleare a catena controllata che produce l'energia che ci interessa.

La peculiarità di questo fornello, rispetto agli altri delle centrali termiche, riguarda  le elevatissime temperature che si originano dalla reazione nucleare. Il sistema deve essere ben controllato per mantenerlo sempre a  temperature (intorno ai 400 °C) tali da non danneggiarlo.

Lo scorrimento delle barre è fondamentale per il controllo del reattore.

Serve quindi un efficientissimo sistema di raffreddamento ed estrazione del calore prodotto. In pratica dell'acqua deve circolare per estrarre il calore prodotto con continuità.

La quantità d'acqua è notevole e, a volte, la stessa acqua non ce la fa ad assorbire tutto il calore prodotto; è il caso di alcune centrali nucleari che debbono utilizzare del sodio liquido per la sua maggiore efficienza relativa allo scopo.

 

 

Ora dopo questa spiegazione tecnico-scientifica,voglio mostrarvi un video per non dimenticare Chernobyl e per mostrare a chi non c'era cosa significa questa parola...il filmato è un pò forte ma ci fa capire perchè dobbiamo dire NO AL NUCLEARE...

 

 

 

 
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