Creato da barbarella670 il 02/08/2008

Andiamo avanti.

Uffffaaaa

 

 

« Fa nienteRiletto e ripensato »

La paura del vuoto

Post n°66 pubblicato il 09 Novembre 2010 da barbarella670

Per anni ed anni sono stata una persona iperattiva. Convinta che la vita non va sprecata mi sono sempre buttata ad affrontare di petto tante cose, tante situazioni, esperienze impegnative. Pensavo che l'aver la giornata piena di amici, discoteche, lavoro, studio, ginnastica era il modo migliore per rispettare il dovere di vivere che abbiamo. Ad un certo punto qulacuno ha iniziato a parlarmi del senso di vuoto che fisiologicamente ognuno di noi ha dentro di se. Quel vuoto che ti fa sentire strana, bisognoso di qualche cosa che non sai cosa sia, che ti fa cercare sempre di colmare qualche cosa, di raggiungere qualche meta ed ogni volta che la raggiungi corri dietro ad un'altra. Quel vuoto che non puoi definire e che non riconosci come vuoto, lo puoi definire come "fame di qualche cosa e anche se mangi resta sempre la". Avete presente la "Maledizione della prima luna" il film con Deep? Ve li ricordate i pirati maledetti e condannati a non riuscire mai a soddisfare le proprie esigenze pur avendo tutti gli strumenti per farlo? Bene, è quello il vuoto spaventoso che ad un certopunto ho cominciato a realizzare. Mi direte: " Ma non era meglio che il tipetto si facesse i cazzi suoi e tu continuassi a vivere in piena? " - Forse si, ma è anche vero che imparare a conoscersi è una gran bella storia e come tutte le ricerche, le sperimentazioni, le prove, non è indolore solo che dopo ti senti meglio perchè hai capito. Nn è che la comprensione porti necessariamente alla soluzione el problema ma se conosci il nemico sai come prenderlo e non ti senti obbligata a distruggerti fisicamente solo nel vano tentativo di sfuggire a quella maledetta sensazione di vuoto. E una conquista! All'inizio identificavo questo "vuoto" con il senso di colpa indotto dal peccato originale che ci è stato appioppato con la nascita ma, essendo battezzata, la faccenda avrebbe dovuto risolversi da subito e invecie no. Adesso come adesso cerco di regolarmi, di controllarmi, di analizzare ma sempre più spesso lascio correre la vita, lascio che il vuoto mi prenda senza ostacolarlo,lo lascio permearmi e così come entra...esce. Non è stato facile imparare ma la soddisfazione, dopo, è grande. Quando accade mi lego al pensiero, alla sensazione che ho quando sto bene. Milego ai rari momenti di consapevolezza profonda che mi mette in pace con l'universo e penso che quella sensazione è la condizione ideale alla quale la mia mente ed il mio corpo tendono e se l'ho provata alcune volte, di sicuro tornerà e così, meno che combatto o occulto il vuoto, meglio sto e prima passa. Adesso, la cosa che è tanto ma tanto difficile far passare, è la paura dell'abbandono. La paura dell'abbandono si manifesta a fronte di cose che per la maggior parte delle persone non hanno alcuna importanza ma io sono come i bambini piccoli: se ti vedo ci sei, se non ti vedo sei sparito e non ci sarai più e così soffro o, ben che vada, mi vengono i sensi di colpa e penso che se nn ci sei è colpa mia che te ne sei andato e questo mi fa pensare e strapensare e tutto per niente, perchè tante volte la realtà è molto, molto lontana dal pensiero indotto e costruito dalla mente. Se pi penso di aiutare la mente usando la mente...allora sono proprio fottuta e allora, lasciamo andare che tutto passa.

Ciao

La URL per il Trackback di questo messaggio è:
https://blog.libero.it/aiutoooo/trackback.php?msg=9488202

I blog che hanno inviato un Trackback a questo messaggio:
Nessun trackback

 
Commenti al Post:
OutOfTarget
OutOfTarget il 23/11/10 alle 18:54 via WEB
Hai perfettamente ragione... nessuna opposizione e lasciarsi permeare può davvero l'unica soluzione. Per caso hai letto qualcosa di Arthur Schopenhauer... sembrate in sintonia.
 
barbarella670
barbarella670 il 29/11/10 alle 19:48 via WEB
No, lo trovo terribilmente depresso e la mia di depressione mi basta e mi avanza. Passerò da te presto ma come vedi è un periodo che il blog lo frequento poco...pochissimo. Ciao
 
OutOfTarget
OutOfTarget il 08/12/10 alle 21:55 via WEB
Si vede che mi hai contagiato perché pure io... ^__^
 
OutOfTarget
OutOfTarget il 23/12/10 alle 23:42 via WEB
Hai la segreteria "ingolfata" ^__* così ti ricambio gli auguri qui, felice di aver potuto verificare che, anche se non ci sei... CI SEI.
 
Gli Ospiti sono gli utenti non iscritti alla Community di Libero.
 

FOTO DI ANDREA MILIA

 

PICIO BRUTO CATIVO MA SOPRATUTTO PICIO

 

SILENZIO CHE INIZIA LA VITA

 
 

La Bestia? No, grazie, già dato.

 
 

FORSEPAURA, FORSE SPERANZA

Quando la morte bussa alla tua porta devi essere pronto a riceverla: è la tua ora. La vita serve a preparasi a questo, a pulire il nostro karma, a prepararsi ad altro, ad abbandonare tutto ciò che di superfluo ci appesantirebbe il viaggio nel "dopo". Ma dopo che cosa, e il prima che cos'è? Non lo so, ma so che non si finisce mai, so che l'energia non si crea nè si distrugge ma si trasforma e questa è l'unica cosa che conta. Gli sciamani prima di morire lasciavano il loro potere ad altri in quanto anche questo poteva essere un inutile fardello, so che i genitori lasciano l'eredità ai figli, so che nel passato si mettevano cose importanti nella tomba per aiutare il viaggio, so che quasi tutti morendo chiamano la mamma e questo mi basta per capire che oltre c'è altro e che nel nostro inconscio lo sappiamo.  Non è tutta paura. "Il libro tibetano dei morti" tanto c'insegna e  Olga Kariditi  lo ha ben esposto parlando del credo degli zingari Uzbechi. Siamo noi, è la nostra cultura della pseudo perfezione materialista e puramente narcisista che ci fa cercare altro, che ci fa attaccare a queste quattro cazzate che abbiamo. Ci vuole coraggio a cambiare flosofia di pensiero, ci vuole coraggio a lasciare la strada vecchia di una vita consumata e percorrere un sentiero ignoto che è ignoto solo, perchè la nostra indolenza culturale ci impedisce di scoprirlo prima, di sperimentarlo prima, di prepararci prima a questo viaggio tanto misterioso quanto anelato da chi ogni giorno si toglie la vita e preferisce il "dopo" all'adesso.

Solo parole? Può essere ma se alla fine dei miei giorni riuscirò a chiudere gli occhi serenamente, con i miei cari vicino e un bel pensiero nel cuore sarà fatta.  

 
 
 

Noi donne siamo sempre atirate dalla "perversione" della differenza. Il pirata che salva la principessa e diventa onesto, la "Bella e la Bestia"...che diventa un pezzo di strafigo, la delicata Lilly che ammalia il "vagabondo" che poi si accasa., "Cenerentola" che viene salvata dal principe e diventa una principessa and so on...Vi rendete conto del potere diseducativo delle favole? dei danni che ci hanno creato fin da piccole? e adesso...continuiamo a cercare il Principe Azzurro!?! Ma dai...SVEGLIIIAAAA!!! che la vita è bella anche con un ranocchio, con un beduino, con un contadino, con un ...boh, basta che ci si ami e...che non si muoia di fame!

 
 

AREA PERSONALE

 

FACEBOOK

 
 

ULTIME VISITE AL BLOG

odisseo3000cassetta2Yaris167barbarella670dilello69thegrouchyjokerilang_ilangferrarirommarco01marcoJakopino88alex.mitosdolcedesiderio2biol11bustofrescofly1056
 
 
 
 
 
 
 

ULTIMI COMMENTI

ciao Barbara
Inviato da: ilang_ilang
il 27/04/2012 alle 17:11
 
La notte è migliore quando hai fatto giustizia, arriva il...
Inviato da: barbarella670
il 30/08/2011 alle 18:20
 
Ciao. Passavo di qua e non ho potuto non leggere la tua...
Inviato da: Abhelardo
il 29/08/2011 alle 23:55
 
Non ti preoccupare , se non bastano queste ne ho tante...
Inviato da: barbarella670
il 29/08/2011 alle 17:34
 
...non ho parole...
Inviato da: double_g.line
il 29/08/2011 alle 00:30
 
 
 

© Italiaonline S.p.A. 2024Direzione e coordinamento di Libero Acquisition S.á r.l.P. IVA 03970540963