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Creato da albachiara.b il 09/12/2009
l'alba di un nuovo giorno
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Ti parlo nel chiuso dei miei sogni come si parla a chi si brama.
Mille passioni,mille sentimenti,mille desideri,mille tormenti,
un solo scintillio di speranza.
Nel silenzio e nei sogni riesco a comunicare con te
e nel buio a trasferirti amore.
Tu possiedi le chiavi del mio cuore
e arditi sono i miei desideri.
Poterti un giorno conoscere..stringere..baciare..accarezzare..
farti mio in un vortice di passione come sfavillio di fuoco
e l'alchimia dei nostri respiri corti,affannosi,
eccitati parleranno al sole.
E un fresco fiorire di boschi lenirà i nostri affanni
e saranno germogli di vita
e fresca acqua nutrirà la nostra sete.
Sarà oblio dolce quasi un tenero spiraglio sul futuro inviolato
la prima volta al nostro incontro.e finalmente stamperò
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EMOZIONE SENTIMENTO TUTTO CIO' CHE DI PIU' BELLO CI POSSA ESSERE IN UNA PROMESSA FATTA....
Promettimi che tenterai. Che piangerai molto ma che continuerai sempre. Che ci crederai. Che desidererai le persone per quanto le persone ti disilludano. Che avrai fiducia in te per quanto ti dicano che non ne devi avere.Promettimi che andrai avanti. Che non rinuncerai solo perché esiste la paura. Che non ti fermerai solo perché esistono i problemi. Che quando ti chiederanno «cosa vuoi essere» risponderai «tutto quello che vorrò essere».Promettimi che farai selezione. Che sceglierai con criterio quello che ti può ferire. Che non vorrai rovinarti con ciò che non ha una soluzione. Che non ti consegnerai a ciò che serve solo a ucciderti e non a farti vivere. Che manderai al diavolo ciò che si trova sul tuo cammino solo per essere mandato al diavolo.Promettimi che preferirai la pazzia. Che rischierai. Che sarai il buffone di corte quando sarà necessario un buffone di corte. Che farai quello che nessuno degli altri buffoni è stato capace di fare. Che ti rispetterai non rispettando ciò che ti impedisce di sognare. Che preferirai camminare in equilibrio su di una corda piuttosto che avere una corda al collo.Promettimi che un giorno ti dimenticherai del corpo. Che quando il corpo sarà vecchio e non ti risponderà preferirai esistere al di là di esso. Che passerai oltre i suoi difetti e vivrai dentro la tua testa. Che disprezzerai lo specchio e sarai ciò che ancora senti di essere. Che comprenderai come da un certo momento in poi ciò che è importante non ha materia.Promettimi che sceglierai di amare. Che quando avrai la possibilità di amare e un’altra possibilità qualsiasi tu amerai. Che quando ti sembrerà che amare sia inconcludente tu amerai. Che quando avrai l’impressione che amare possa ferire tu amerai. Che quando avrai la certezza che amare sia una pessima scelta tu amerai. Che quando sarà possibile amare tu amerai. Che avrai la capacità di comprendere che quando starai per morire le prime quattro immagini che ti passeranno davanti agli occhi saranno d’amore, e anche le seconde quattro, e le terze e le quarte e le quinte e tutte le immagini che potrai vedere prima di morire saranno d’amore e lo saranno sempre.
"Prometto " da Pedro Chagas Freitas
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La notte è un velo oscuro,
ma amore avviluppa le tenebre;
come magica malia consente la fuga,
attimi ritmati;
il cuore riposa,stanco.
La fuga continua;
digita sulla tastiera grigia le tue note maestro,
a notte si rincorrono i sogni.
Scarica su di essa,uomo,
desideri repressi,illusioni.
Fuggi la noia cattiva,
lo scherno che il destino ti dona.
A notte tace il mondo malvagio.
La tastiera attende,
parole d'amore sommesse.
Tuo spirito anela catene spezzare maligne,
di regole ostili serrate.
Esseri umani,frutto,sapienza negata,
buio,soliloqui febbrili.magie,sogni,illusioni
La tastiera attende tue dita.
Comunica uomo,compagna è la notte...Albachiara..
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DA LEGGERE TUTTO CON ATTENZIONE...E' BELLISSIMO..OGGI PIU' CHE MAI...
Più dei tramonti, più del volo di un uccello, la cosa meravigliosa in assoluto è una donna in rinascita.
Quando si rimette in piedi dopo la catastrofe, dopo la caduta.
Che uno dice: è finita.
No, non è mai finita per una donna.
Una donna si rialza sempre, anche quando non ci crede, anche se non vuole.
Non parlo solo dei dolori immensi, di quelle ferite da mina anti-uomo che ti fa la morte o la malattia.
Parlo di te, che questo periodo non finisce più, che ti stai giocando l'esistenza in un lavoro difficile, che ogni mattina è un esame, peggio che a scuola.
Te, implacabile arbitro di te stessa, che da come il tuo capo ti guarderà deciderai se sei all'altezza o se ti devi condannare.
Così ogni giorno, e questo noviziato non finisce mai.
E sei tu che lo fai durare.
Oppure parlo di te, che hai paura anche solo di dormirci, con un uomo; che sei terrorizzata che una storia ti tolga l'aria, che non flirti con nessuno perché hai il terrore che qualcuno s'infiltri nella tua vita.
Peggio: se ci rimani presa in mezzo tu, poi soffri come un cane.
Sei stanca: c'è sempre qualcuno con cui ti devi giustificare, che ti vuole cambiare, o che devi cambiare tu per tenertelo stretto.
Così ti stai coltivando la solitudine dentro casa.
Eppure te la racconti, te lo dici anche quando parli con le altre: "Io sto bene così. Sto bene così, sto meglio così".
E il cielo si abbassa di un altro palmo.
In quell'uomo ci hai buttato dentro l'anima ed è passato tanto tempo, e ne hai buttata talmente tanta di anima, che un giorno cominci a cercarti dentro lo specchio perché non sai più chi sei diventata.
Comunque sia andata, ora sei qui e so che c'è stato un momento che hai guardato giù e avevi i piedi nel cemento.
Dovunque fossi, ci stavi stretta: nella tua storia, nel tuo lavoro, nella tua solitudine.
Ed è stata crisi, e hai pianto.
Dio quanto piangete!
Avete una sorgente d'acqua nello stomaco.
Hai pianto mentre camminavi in una strada affollata, alla fermata della metro, sul motorino.
Così, improvvisamente. Non potevi trattenerlo.
E quella notte che hai preso la macchina e hai guidato per ore, perché l'aria buia ti asciugasse le guance?
E poi hai scavato, hai parlato, quanto parlate, ragazze!
Lacrime e parole. Per capire, per tirare fuori una radice lunga sei metri che dia un senso al tuo dolore.
"Perché faccio così? Com'è che ripeto sempre lo stesso schema? Sono forse pazza?"
Se lo sono chiesto tutte.
E allora vai giù con la ruspa dentro alla tua storia, a due, a quattro mani, e saltano fuori migliaia di tasselli. Un puzzle inestricabile.
Ecco, è qui che inizia tutto. Non lo sapevi?
E' da quel grande fegato che ti ci vuole per guardarti così, scomposta in mille coriandoli, che ricomincerai.
Perché una donna ricomincia comunque, ha dentro un istinto che la trascinerà sempre avanti.
Ti servirà una strategia, dovrai inventarti una nuova forma per la tua nuova te.
Perché ti è toccato di conoscerti di nuovo, di presentarti a te stessa.
Non puoi più essere quella di prima. Prima della ruspa.
Non ti entusiasma? Ti avvincerà lentamente.
Innamorarsi di nuovo di se stessi, o farlo per la prima volta, è come un diesel.
Parte piano, bisogna insistere.
Ma quando va, va in corsa.
E' un'avventura, ricostruire se stesse.
La più grande.
Non importa da dove cominci, se dalla casa, dal colore delle tende o dal taglio di capelli.
Vi ho sempre adorato, donne in rinascita, per questo meraviglioso modo di gridare al mondo "sono nuova" con una gonna a fiori o con un fresco ricciolo biondo.
Perché tutti devono capire e vedere: "Attenti: il cantiere è aperto, stiamo lavorando anche per voi. Ma soprattutto per noi stesse".
Più delle albe, più del sole, una donna in rinascita è la più grande meraviglia.
Per chi la incontra e per se stessa.
È la primavera a novembre.
Quando meno te l'aspetti...
Testo originale Diego Cugia, alias Jack Folla
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Ti cerco....
Ti cerco al tramonto di fronte al mare
mentre un onda parla e l'infinito azzurro
muta colore e sempre più misterioso
si confonde all'orizzonte.
Ti cerco mentre le onde
sussurrano parole d'amore
che baciano la spiaggia.
Ti cerco nel canto del vento,
ascolto la tua voce nell'aria e la rincorro.
Dove cielo e mare si confondono
sfioro le tue dita e sento il tuo respiro.
improvvisamente il giorno ha lasciato
il posto alla notte in un luccichio di stelle,
e nel silenzio sogno dolci melodie. Albachiara.b
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mano di vecchi ricordi ci cercavamo,

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