Diciotto ore di lavoro al giorno per 75 euro al mese.
Questo per quanto riguarda gli uomini,
mentre
alle donne spettavano 25 euro.
E' quello che si è scoperto in un'azienda tessile di Cavezzo,
in provincia di Modena,
dove i tre titolari cinesi avevano ridotto in schiavitù dei loro connazionali, tenendoli segregati nel laboratorio e,
costringendoli a lavorare come vere e proprie macchine.
Li rifornivano con acqua e cibo di scarsa qualità,
contribuendo quindi ad aggravare le condizioni igenico-sanitarie all'interno del locale.
I tre, padre, figlio e moglie di quest'ultimo, sono stati accusati di riduzione in schiavitù,
sequestro di persona ed estorsione.
Il figlio è subito finito in carcere,
gli altri due sono attualmente
agli arresti domiciliari.