senza tempo e spazio

ciao...so cosa vuol dire..e ti sono accanto.Giada

1- ops, non era questo l'obiettivo 2- no, mi costa già tanto buttar giù due righe qui.. 3- Il Cav mi vuol far prendere gli antidepressivi...

1. mannaggia a te, m'hai fatto piangere 2. dovresti scriverne, non solo qui sul blog, farne qualcosa di creativo, insomma 3. ti voglio bene, non farti venire qualcosa per tutta questa tristezza, va bene? teti

per forza, è la tua mamma... io comunque un po' di counselling lo farei, per evitare che le lacrime ti consumino lo spirito.... non che smetterai di piangere, ma magari le userai per innaffiare qualche sentimento positivo....

brava!!!! in effetti era ora... dopo la settimana di neve arrivo qui e trovo prati verdi e la nebbia - non so se mi piace il cambio. E la mamma, che dice? era contenta della primavera? Vedrai, il bel tempo l'aiuterà a sentirsi meglio - un abbraccio

c'era la festa di carnevale! musica con la fisarmonica, i volontari in maschera e le bugie da mangiare; che mamma ha mangiato lo stesso anche senza dentiera!

brava! c'era il sole?

Sono una di quelle persone che non butta mai via niente, che si affeziona ai vestiti, ai "ciaparat"... Potessi tenere quella casa e riempirla di queste cose sarebbe il massimo, ma è dei miei zii e di mia mamma, prevedo "battaglie" all'orizzonte. Ma questo poi non è niente rispetto alle cose "serie", che riguardano la salute, lo so. In fondo penso che "non me ne sono fatta una ragione", che spero ancora di svegliarmi una mattina e scoprire che è stato un incubo, fino a che non "passo oltre" sarà un continuo stare male, paturniare, o come lo vogliamo chiamare.

se il tuo mondo è rimasto là, puoi tornare a viverci... Certo, non si vive di ricordi, ma tornarci, forse è un modo per "continuare" qualcosa. Le malattie fanno parte della vita, purtroppo. Non è banalità... Questa che ha colpito tua madre è brutta, più brutta di altre, ma non ha senso parlare di "gara" no? Credo sia importante che tu impari a convivere con la malattia di tua madre, butti via i sensi di colpa e guardi bene dentro te, per vedere cosa vuoi fare della casa dove vivevi con lei. Venderla, e portare qualcosa con te, o continuare a farla vivere, quella casa, magari portando tua madre ogni tanto con te. Prendila a ridere... quando non si ricorda le cose:-) Io forse sono stata invadente, e ti autorizzo a cancellare il mio commento. Alla fine io sono solo una sconosciuta che abita a tanti km da te... Però la mia vita è stata costellata dalle malattie. E convivo, oggi, con una terribile, anche se non è proprio una "malattia", ma un disturbo che ha colpito il mio bambino. Auguri sinceri di prendere il tutto con la massima forza e serenità. Roberta

va bene, piangere non è in discussione, anzi, bisogna augurarsi di averne sempre di lacrime da piangere, ché essere triste e non riuscire a piangere è molto peggio... quello che io ti invito a fare è vedere anche il buono - che c'è, perché io non credo negli assolutismi. E poi lo so, questo spazio è per le tue paturnie, ma io son bastian contraria, lo sai