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« Messaggio #43LETTERE TRA DUE VECCHI SCOUT »

LETTERE

Post n°44 pubblicato il 23 Novembre 2011 da aldann42
 
Tag: LETTERE

·  

Corrispondenza tra 2vecchi scouts  ecco le ultime 2

o  

o CaroAldo, è difficile parlare scrivendo a distanza, nonostante ciò continuo in questa forma privata. 

  Noi non ci siamo conosciuti da ragazzi: io sono arrivato all'Isolotto nell'agosto del 1960 e sono entrato novizio nelmaggio 1961 (Promessa luglio 1961 al campo). Ero già grandicello=16 anni. Ho conosciuto molto bene sia don Mazzi, sia Fulvio Janovita; altretttanto donSergio. Io so quanto devo loro per la mia formaszione e quanto ho condiviso in tutti quegli anni. Ma è affar mio privato. Il mio modo ruvido di esprimermi lo riservo agli amici; con gli altri lo sono molto meno o per niente. Con te sono stato ruvido. Con la parola razzista (forse esagerata) ho inteso darmi una spiegazione possibile di un dato di fatto: di circa una quindicina di scouts arrivati a 15/16 anni (periodo 1956-1961) nessuno, dico nessuno che non fossestudente è rimasto in ASCI branca R. Neanche Orlando, neanche Mario, neanche Guido. Per non parlare degli altri.
Perchè? Ho ascoltato alcune testimonianze e tutte riportano le stesse ragioni:siamo andati a lavorare e non potevamo continuare fare le attività. Oppure :siamo andati nel noviziato cittadino, ma ci guardavano dall'alto in basso.Oppure: siamo andati nel noviziato cittadino, ma i loro discorsi erano arabo per noi. Oppure siamo andati al noviziato cittadino ma l'AE era tutt'altro che il nostro Sergio, ecc.) Enzo Mazzi si occupava di ben altro e ne aveva di chè;Sergio Gomiti non fu capace di sostenerli. I Capi di allora non seppero applicare il roverismo di B-P basato sulle libere pattuglie, piuttosto che sul Capo Clan. Del resto a quel tempo il metodo R era ancora labile. In aggiunta le rigidità moralistiche di allora, specie di Sergio, giocarono un ruolo decisivo nell'allontanarne un bel po' (Peccini, Pintucchi, Matucci, Franceschini, Mori ecc) Ho usato la parola razzista perchè lo era, secondo me, di fatto inquell'atteggiamento "missionario"
che poneva i ragazzacci-scout in una condizione inferiore ai bravi giovani del gruppo del Giovedì di Don Mazzi e ai bravi ragazzi del catechismo del mercoledìdi don Sergio. Tanto è che nel 1961/62/63 alcuni di quei bravi giovani, tra i quali mio fratello Adriano, esterni allo scoutismo furono fatti Capi e Aiuti prima del Reparto, poi del Branco. in quattro e quattrotto. Fu una scelta giusta, ma azzardata e comunque tardiva: nel frattempo i ragazzacci se n'eranoandati.. C'è una foto di ottobre 1961: la promessa di mio fratello Adriano (23anni) si vede la Sq. Cervi con sette scout. Io sarò il nuovo Csq al posto diGuido. Alla riunione dopo non ci sarà più nessuno tranne me e un novizio. Dove sono finiti? A lavorare! Fu responsabilità oggettiva, non ci fu malaintenzione, ma la selezione avvenne. Ti saluto, buona strada, Giovanni

 

Caro Giovanni

Un giorno chissà che questa nostra corrispondenza a distanza non possa aprire gli occhi a qualcuno che possa,voglia e sappia trarre insegnamento e mettere a frutto queste  nostre passate esperienze. sia positive che negative. credimi anche io ero travagliato nella scelta tra restare e andarmene. il cuore mi diceva resta ma la ragione mi spingeva fuori, sapessi quante volte ne parlavo con peppe schillaci anche lui uno di quelli che mal sopportava le lunghe  interminabili chiacchiere negli anni del nostro roverismo....!! 

Io da un bel pezzo preferisco di gran lunga confrontarmi scrivendo  piuttosto che  di presenza con  parola viva,  per il semplice fatto che le parole dette spesso vengono dimenticate o mal interpretate mentre ciò che è scritto rimane!! (credo che  ci sia un  detto latino che esprima questo concetto).

 

Secondo me i fatti e gli eventi che caratterizzarono gli anni 60 andrebbero visti contestualizzandoli nel tempo di allora e secondo le nostre età

Non ancora uomini maturi, ma abbastanza grandi per sentire “certi pruriti”  avevamo (secondo me)  una naturale avversione per tutto cio che rappresentava  il potere costituito a tutti i livelli!! Che voleva “intrupparci” in determinate formazioni sociopolitiche, cercando di introdurre nelle mostre fragili menti  concetti a noi ancora lontani!!! (a 16-17 anni il mio pensiero, quando ero libero dal lavoro, era solo quello di  divertirmi! (calcio, donne, canzonette,

you box, motorini, e….finche è stato possibile scoutismo) quest’ultimo purtroppo col tempo  andava perdendo parte della sua spensierata e gioiosa bellezza per inserire gradualmente cio che noi ragazzi  odiavamo di più LE CHIACCHIERE!! Tendenti a farci  il lavaggio del cervello!

 

In questo ti do pienamenteragione! sia don mazzi prima che don sergio poi non perdevano occasione per  "spiegarci" come dovevamo  pensare e comportarci! 

è proprio partendo da questi errati e falsi valori che si gettanole basi per trasformare lo Scautismo che 10-12  anni più tardi (1974) sfocia in una associazione che se da un lato poteva anche essere giusta ed accettata da tutti,  nel suo DNA nascondeva il virus della “politica-politicante dei partiti” che a mio parere ancora non riesce a scrollarsi di dosso!!!!

Nel patto associativo quella scelta (politica) è scautisticamente parlando una vera aberrazione  e anche la scelta cristiana andrebbe megliospecificata!! Per la scelta scout ….basta da sola ed avanza la nostra promessa con la nostra legge!!!!!!

 

Le nostre strutture sono secondo me troppo piene di orpelli, che distolgono i capi dal loro primario obbiettivo voluto da BP  (dare alle generazioni future uomini e donne cresciute e formate  con  i 4 punti della proposta  scout )

Buona strada…..Aldo   

 
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