Alessandro Aielli

Una Provincia nuova.

Credo che il dibattito politico sulla candidatura alla Presidenza della Provincia rischi di avvitarsi su argomenti che poco interessano e che nulla  hanno a che fare con le idee da mettere in campo e sulle quali ritengo  debba fondarsi la selezione delle candidature. Credo che  sia venuto il momento di iniziare a discuterle queste idee ed a farle circolare, perché su queste si deve giocare la partita del  nostro new deal.

Penso a una Provincia nuova, una provincia più solidale e più unita.

Penso a un territorio che unisce e accorcia le distanze, tutte, quelle fisiche e quelle culturali, quelle politiche, quelle economiche e quelle sociali.

Una Provincia che include e che non esclude nessuno.

Penso a una Provincia che dia maggiori opportunità progressive per tutti e  che rispecchi fedelmente i valori tradizionali quali una cittadinanza responsabile, una comunità aperta, che faccia lo sforzo di sostenere i più deboli e chi  non è in grado di farcela da solo e che fornisca  invece i mezzi e le opportunità, a chi ne è in grado, di crescere e migliorare. Senza distinzione di sesso, razza,  religione, opinioni politiche e culturali, condizioni economiche e sociali. Penso ad una Provincia che riconosca e tuteli i diritti inviolabili di ciascun individuo e che metta la persona al centro del suo campo d'azione.

Penso a una Provincia che dia più valore al lavoro, perché il lavoro è il ponte che abbiamo il dovere di costruire, ora, ai più giovani ed alle famiglie per affrontare il presente con sicurezza e guardare con maggiore fiducia verso il futuro. Che individui anche negli anziani delle nuove forme  di partecipazione attiva alla società.

Penso ad una Provincia che assicuri i servizi e le forniture essenziali  quali acqua, energia elettrica (tramite una vera, massiccia, innovativa politica delle energie alternative e rinnovabili), raccolta e smaltimento rifiuti, trasporti, a prezzi politici sociali: questo non deve essere il terreno per le speculazioni economiche, questo deve essere  il terreno dei servizi al cittadino, al netto di qualsiasi forma di speculazione. Questo deve essere il terreno delle Amministrazioni locali per contribuire a rendere meno pesante la crisi economica che si preannuncia difficile.

Penso ad una Provincia che consideri la cultura un investimento sicuro e non un peso, e penso dunque al  potenziamento dell'Università Pontina ed allo sviluppo di facoltà ad altissima specializzazione che abbiano un forte legame con le vocazioni del territorio, anche per le ricadute positive in termini occupazionali e per la ricerca di nuove tecnologia da applicare al territorio.

Ho un'idea nuova di Provincia, una provincia che scopre il valore del territorio, che mette in collegamento il mare ed i monti, la pianura e la collina, che realizzi politiche di forte potenziamento del  settore turistico e di sostegno al settore agro-alimentare, quali  elementi  centrali  dell'economia di sviluppo.

Penso a nuove strutture ed infrastrutture che mettano in collegamento tutto il territorio pontino e questo con l'area a sud e a nord della provincia.

Penso a dare grande impulso alla portualità, come volano di sviluppo di un'economia sempre fondata sulle vocazioni del territorio.

Penso ad un nuovo sistema di trasporti e di comunicazioni, che consideri anche le vie marine come nuove opportunità di collegamento del territorio tra la parte sud e quella nord del territorio e tra queste e le isole pontine.

Penso che se lo vogliamo, insieme, una provincia migliore è possibile realizzarla perchè, "qualsiasi cosa si dica in giro, parole e idee possono cambiare il modo".