con la lanterna, come diogene, alla ricerca di un dio che nn c'è.
ho realizzato di nn aver vissuto realmente; è stato solo un sogno.
un sogno disaggettivizzato, ma sogno. e il sogno, in quanto prodotto onirico, nn lo si può razionalizzare.
ergo
il vissuto è sempre irreale, poichè risultanza dell'acculturazione, quindi, del modo di essere; cioè, del modo soggettivo di contrapporsi al " mondo "; anche se esso vissuto, determina situazioni ed azioni individualmente concrete.
per cui, la razionalizzazione del sogno è " vivere".
dio nn esiste nè come entità astratta, nè reale, giacchè mosè nn l'ha visto, nn lo ha visto budda e nn lo vedrà mai nessuno. ciò che ci perviene sono solo verità rivelate; qui dobbiamo fare " a fidarci " ed io nn mi fido! per contro, credo che dio siamo noi, nel senso che, la ricerca di un dio sta in noi, attraverso la realizzazione di una pace interiore, raggiungibile attraverso un " modus vivendi " svincolato da tabù e da leggi colpevolizzanti che, di fatto, ne impediscono la realizzazione. accetto contraddittorio.