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Post N° 34

Post n°34 pubblicato il 02 Marzo 2006 da AlidellaSperanza

Devo raccontarvi una storiella su Tobias, poiché a lui piace raccontare storie su di noi. Come sapete, Tobias ha avuto moltissime vite sulla Terra. Quella in particolare in cui egli fu Tobit, o anche conosciuto come Toviat, o Tobias, dal libro di Tobit. è una in cui lo conoscevamo bene. In effetti, avevo l'abitudine di osservarlo, per così dire,e non con gli occhi fisici del tempo. Ma lo osservavo dalle nostre dimensioni. Lo osservavo.



Alcuni di voi forse capiscono che - come dire - Cauldre diventa un po' severo riguardo a delle cose. Ora, Tobias era molto severo riguardo a delle cose (alcune risate). Credo ci sia un'espressione adesso sulla Terra, qualcosa che ha a che fare con il regolamento dell'esercito, o qualcosa di tenace (risate del pubblico). Tobias era molto tenace nella sua vita. Tobias era molto bloccato e molto testardo.



E anche lui è divertito mentre vi racconto la storia, perché sa dove andiamo a parare. Egli era molto devoto, un Ebreo devoto, che seguiva alla lettera la legge dei libri. Egli serviva Dio dal momento in cui si alzava al mattino fino al momento in cui andava a letto, e serviva Dio anche nei suoi sogni. Egli era devoto. Nonostante la tribù d'Israele fosse stata resa schiava dai babilonesi a quei tempi, egli amava ugualmente Dio con tutto il suo cuore.



Ma egli era tanto bloccato a modo suo. Sentiva che la via per arrivare al cielo, passasse attraverso le regole che gli altri avevano stabilito. Che la via del cielo passasse attraverso la chiesa. Si rifiutava di guardare a qualunque altra cosa. oh, un uomo meravigliosamente devoto, un tipo di membro della chiesa che la maggioranza delle chiese vorrebbe avere. Egli donava il suo tempo e il suo denaro.



In ogni momento pensava tra sé e sé: "E' questo che Dio vorrebbe da me? E' questo che Dio mi chiederebbe? Come posso servire Dio in maniera migliore?" In effetti, egli impazzì un po' per questo. Lo si vedeva camminare lungo le strade, parlando da solo, agitando le braccia nell'aria, parlando da solo come se - beh, come se stesse canalizzando (alcune risate) - parlava sempre a Dio, si giudicava in continuazione, si domandava sempre se questa fosse la cosa migliore che poteva fare per servire Dio.



Così, questo lo bloccava fortemente nella sua energia. Naturalmente, una delle cose che Tobias amava fare nel servire Dio, era sotterrare gli ebrei morti, quelli che erano stati uccisi dai babilonesi, quelli che venivano lasciati sulle strade come monito per gli altri ebrei per non uscire dai ranghi. Quindi Tobias trovava i loro corpi. E anche se poteva significare la sua morte, egli sapeva che Dio avrebbe voluto che egli seppellisse quel corpo nella terra. Egli divenne molto stanco e molto arrabbiato nel dover fare questo per tutto il tempo. Ma egli sentiva che era questo che Dio voleva. Sentiva che Dio l'aveva destinato a questo compito.



Così, un giorno egli s'imbatté in un corpo disteso sulla strada. Lo prese in braccio e portò questo uomo morto in cima ad una collina, lontano dal paese, dove non l'avrebbero visto. Ed egli era molto arrabbiato con quello che stava accadendo. Sotto sotto egli era anche molto arrabbiato con Dio per aver permesso che questo accadesse. Ma egli non avrebbe mai fatto capire a Dio che era arrabbiato.



Egli prese in mano la pala, pose il corpo per terra, prese la pala ed iniziò a scavare e a scavare. Presto il sole incominciava a tramontare, ed egli stava ancora scavando. Ed era tanto arrabbiato e tanto pieno di energia. Gettava la terra dietro alle sue spalle. E continuava a scavare ed a scavare nella notte, dimenticandosi completamente del corpo steso per terra, dimenticandosi completamente quanto era entrato in profondità nel buco. così arrabbiato. la terra che volava. 10 metri.. 20 metri.. 30 metri sopra la testa sul terreno sovrastante (alcune risate). 



Ad un certo punto egli divenne così stanco, così esausto e assetato, che si fermò per un attimo e si rese conto che si era appena scavato nel terreno e non aveva alcuna via d'uscita, nessuna via per uscirne. Naturalmente, noi stavamo seduti a ridere dall'altra parte del velo (altre risate), anche se non era divertente per lui. Ma noi stavamo seduti a ridere di questa bellissima metafora di come Tobias, il devoto, si era scavato in questa buca, dimenticandosi completamente del compito di seppellire il morto, dimenticandosi completamente dello scopo per cui era lì. Si era scavato semplicemente sempre più in profondità.



Ora, rendendosi finalmente conto di ciò che era successo, si spaventò molto. Sapeva di non poter arrampicarsi sui bordi perché il fango era bagnato. Egli scivolava e ricadeva giù. Sapeva che nessuno avrebbe potuto sentirlo in quanto egli si trovava ora a 30, 40 metri sotto il livello del terreno, e la sua voce si sarebbe dispersa. E si trovava lontano dal paese. Sapeva che l'unico attrezzo che aveva era la pala, ma la sua pala era lo strumento che inizialmente l'aveva messo nei guai.



Che cosa poteva fare ora? Si sedette a pensare. e pensava. e pensava. e non arrivava a nulla. Egli pensava alle cose della vita che gli piacevano davvero. quel bicchiere extra di vino la sera. i canti che sentiva uscire dalle case al mattino.. . le lunghe passeggiate nel deserto. le camminate lungo il Fiume Tigrus. mettere i piedi nell'acqua. godendosi così la connessione con Gaia. Queste erano le cose che egli amava. Ed egli pensava a tutte le cose grandiose connesse con l'essere un umano sulla Terra.



Ma poi egli pensò: "Come faccio ad uscire da questo buco?" Egli stette tre giorni là dentro, chiamando Dio, arrabbiandosi ogni volta che chiamava Dio senza ricevere risposta. Egli chiamava i suoi antenati, perché s'immaginava davvero che i suoi antenati avrebbero avuto la risposta per lui. Ma neanche i suoi antenati potevano sentirlo. Egli diventò sempre più arrabbiato, sempre più frustrato. Non riusciva ad immaginare come uscire dal buco che si era scavato.



Per farla breve, il cane di suo figlio, Tobias Junior - sapendo che egli si era scavato dentro al buco, ma lasciandolo lì per alcuni giorni a pensarci - arrivò un giorno, guardò oltre il bordo del buco e vide il vecchio Tobias sul fondo, quasi morto di fame, frustrato, arrabbiato. Il cane ridacchiò un po' tra sé e sé (alcune risate). Il cane camminò lungo il pendio della collina in cui Tobias si era scavato la buca. Gli ci volle circa un'ora per scavare nel fianco della collina, una faccenda di circa mezzo metro soltanto, creando un'apertura per Tobias da cui uscire.



Shaumbra, questa è una storia quasi vera, non completamente (altre risate). Noi esageriamo. Esageriamo per sottolineare un fatto qui. A volte voi semplicemente non vedete come uscire dal buco che scavate per voi stessi. A volte vi dimenticate che esiste un altro modo. A volte rimanete talmente intrappolati nei vostri stessi sistemi di credenze da pensare, come Tobias, che ci sia soltanto un alto o un basso. A volte avete soltanto uno strumento a disposizione. o così pensate. E quello strumento è ciò che vi fa sprofondare sempre di più. Ma ecco il fatto che, per tutto il tempo, Tobias avrebbe potuto scavare di lato, piuttosto che in basso, e in pochi minuti sarebbe stato fuori dalla sua quasi-tomba.



Shaumbra, è questo che state passando proprio adesso. Vi trovate in un vostro sistema di realtà. E, per uscirne, state usando strumenti che provengono da questo sistema di realtà, perché sono gli unici che conoscete. Era tutto quello che Tobias conosceva - la sua pala e la sua mente. Si potrebbe dire che è tutto quello che conoscete in questo momento - la vostra pala e la vostra mente in questa vita. State cercando di usare strumenti di questa realtà per uscire da questa realtà. E, come Tobias, vi scaverete solo un buco più profondo.



Perciò, parliamo per un momento dei vostri sistemi di credenze. Facciamo un inventario dei vostri sistemi di credenze. Mentre creiamo questo spazio adesso, pensate ai vostri sistemi di credenze, le credenze su chi siete. Prendetevi un momento per riflettere su chi siete ed a che cosa credete.



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Un blog di: AlidellaSperanza
Data di creazione: 17/07/2005
 
 

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