Creato da: procino995 il 04/05/2010
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Cagliari : cane stuprato dal padrone. L’orrore non conosce limite.

Post n°1632 pubblicato il 01 Luglio 2012 da procino995
Foto di procino995

E' stato necessario il pronto intervento dei carabinieri per evitare che un pastore di Villaperuccio venisse linciato dopo che aveva rubato un cane da caccia

ed era stato sorpreso dal 'padrone' mentre lo violentava.

E' successo nel piccolo paese nella provincia di Carbonia-Iglesias, dove i carabinieri

di Narcao hanno arrestato in flagranza un uomo di 47 anni.

L'uomo è entrato nei terreni di un allevatore della zona e dopo aver forzato la serratura della cuccia,

si è impossessato di un cane da caccia di razza 'Beagle' femmina.

Il 'padrone' insospettito avendo visto il pastore aggirarsi vicino al suo terreno già alcuni giorni prima,

ha allertato le forze dell'ordine.

L'uomo è stato sorpreso in un'abitazione abbandonata mentre violentava la cagnetta, legata ad una branda.

Avviato il processo a Cagliari.

2° caso di stupro cane in Virginia

Cinque anni di carcere.

Questa la condanna inflitta al 35enne Jason Willis Sanborn, accusato di aver stuprato il suo cane di 17 anni.

Dopo i rapporti con il povero yorkshire,

che tralaltro era cieco, l’uomo si divertiva a pubblicare le foto via internet.

In realtà i 5 anni sono stati commutati in 4 mesi e una sanzione di 500 dollari.

Grazie ad internet la polizia, in Virginia, è riuscita a risalire a lui, nell’indagine.

L’orrore in questi casi non conosce limite.

Dopo aver postato le foto su internet chiedeva ai suoi lettori, di poter ottenere dei cani più grandi,

ai quali dedicare lo stesso trattamento.

Una volta davanti al giudice, è l’uomo stesso a confessare e confermare le accuse della polizia,

definendosi, lui stesso, un deviato.

Ora spera che la sua deviazione passi dopo l’esperienza del carcere.

Il suo cane, Buddy, affidato ad una nuova famiglia è morto dopo 9 giorni,

per via di vari problemi di salute.

All’uomo è stato negato l’uso di internet e la possibilità di adottare animali.

È difficile riuscire a capire cosa induca la mente umana a commettere atti di questo genere.

E a pagarne le conseguenze sono sempre gli esseri più indifesi.

 
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