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È stato chiamato il ‘racket della disperazione’ quello fortunatamente sgominato dai carabinieri di Aurisina,

in provincia di Trieste:

Miroslav Cibula,

slovacco di quarantotto anni, è stato  arrestato con l’accusa di estorsione, lesioni, minacce e riduzione in schiavitù.

Le sue vittime erano i senzatetto,

costretti da lui a pagargli una sorta di pizzo, fino a 140 euro al giorno,

se volevano avere la sua protezione.

Altrimenti, sarebbe stato Cibula a ‘punirli’, malmenandoli.

Lo slovacco è stato arrestato proprio mentre stava picchiando un connazionale che

non gli aveva dato quanto gli ‘spettava’ (40 euro anziché 80).

Il senzatetto pagava a Cibula dagli 80 ai 140 euro giornalieri in cambio di un panino

e un pacchetto di sigarette;

con un’aggiunta di 160€ al mese,

Cibula dava la possibilità di pernottare nei vagoni abbandonati alla stazione.

Ma quest’uomo non era il solo ad essere schiavo del ‘protettore’.

Fortunatamente una delle sue vittime,

un imprenditore sempre slovacco di 51 anni caduto in disgrazia,

ha trovato il coraggio di denunciarlo.

Finiscono così le imprese di Cibula,

che tiranneggiava i mendicanti slovacchi

di trieste fin dal 2006.