Creato da: procino995 il 04/05/2010
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Le parole di una madre italiana

Post n°1946 pubblicato il 14 Ottobre 2013 da procino995
 

Le parole di una madre italiana.


Cammino su una bella strada asfaltata sotto il cielo d'italia. Sono nata qui, fra mille comodità e tante bellezze.

In un paese potenzialmente ricco e dovrei essere fiera di lavorare in un ente pubblico ma non lo sono.

Non conosco più la gioia di entrare dal portone principale e salutare con serenità chi incontro.

Lo so, sono fortunata che ho il posto fisso da venticinque anni. Ho pagato i miei contributi e fra quindici anni, se tutto va bene, se con una scusa i capi non mi licenziano,

sono una pensionata che vive con serenità dopo molti anni di sacrifici e lavoro estenuante. Eppure ogni mattina prima di varcare la soglia getto uno sguardo ad un simbolo che amo: la bandiera.

Non la vedo mai sventolare e la trovo lisa e mi dispiace perché rappresenta la nazione e tanto altro ancora. Non posso sentirmi fortunata davanti alla mia bandiera chiusa

e sporca e mi dispiace. Non so perché nessuno ci pensa ma i simboli dovrebbero essere tenuti un po' meglio. Mi duole pensarlo ma, neanche questo paese che tanto amo,

ultimamente è trattato bene. Cosa ci hanno fatto, e soprattutto chi? Una classe dirigenziale di tipo dittatoriale, una politica sbagliata, per la gestione dei servizi e delle imprese

o stiamo subendo ancora gli effetti della caduta del socialismo e della detenzione di tanti imprenditori o semplicemente, gli effetti di un debito pro capite

che ci trasciniamo anche da troppo tempo causato dallo spostamento dei soldi delle tasse nelle tasche dei tanti partiti che abbiamo finanziato.

Io non so cosa pensare. Da madre mi sento preoccupata pensando che devono saltare tre generazioni per il lavoro e l'attività indipendente è rischiosa. Quale futuro ci si prospetta? Cosa sarà domani per le famiglie italiane?

Dovremo ancora prendere una valigia di cartone, riempirla di desideri e aspettative e varcare la frontiera? Penso al tricolore e sento dire che in futuro verranno apportate modifiche alla costituzione. Vorrei gridare per favore no! Almeno quella lasciatela così ma,

la mia voce è sorda e anche quella di coloro che l'hanno scritta con il sangue e con le lacrime e, come me, vi hanno creduto. Sento il peso della mia amatissima bandiera e aspetto non so cosa ma come gli altri, sono qui.

Intanto mi porto avanti e come tutti, insegno ai figli che espatriare delle volte è meglio.

Che forse lo sbaglio è affezionarsi alla propria terra, che siamo figli del mondo sotto il cielo d'italia e c'è sempre un aereo in partenza quando il tuo paese non ha più niente da offrirti.


 

 
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