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Delitto Garlasco ultime notizie: slitta al 17 aprile l’ultimo verdetto per Alberto Stasi

Post n°1950 pubblicato il 18 Ottobre 2013 da procino995
 

Delitto Garlasco ultime notizie: slitta al 17 aprile l’ultimo verdetto per Alberto Stasi Bisognerà attendere fino al 17 aprile per conoscere il verdetto della Cassazione

in merito all'omicidio di Chiara Poggi. Il presidente della I sezione, Paolo Bardovagni, ha spostato la decisione definitiva per il destino giudiziario di Alberto Stasi,

unico imputato della tragedia che portò alla morte sanguinosa della sua fidanzata. Il ragazzo,

oggi 30enne, è apparso a sorpresa in mattinata nella sede della Cassazione: fino all'ultimo momento si pensava rimanesse a Milano, dove lavora

nello studio di un comemrcialista. Un caso mediatico oltre che di mera cronaca, come sovente è accaduto negli ultimi anni quando si parla di delitti insoluti,

e che ora è arrivato al suo culmine: Stasi verrà assolto in maniera definitiva o verrà rimandato in tribunale come accaduto ad Amanda Knox e Raffaelle Sollecito nel caso di Perugia?

Con quella sua faccia da bravo ragazzo, Alberto Stasi ha riempito le pagine di cronaca sin dall'indomani di quel 13 agosto 2007, quando nella sua villetta di Garlasco,

nel cuore della Lomellina, in provincia di Pavia, venne rinvenuto il cadavere brutalizzato di Chiara Poggi. Negli anni le accuse si sono concentrate solo e solamente su di lui,

su quel biondino dall'aria efebica, sullo stato della relazione con la vittima, sul suo computer, chiave di volta in cui si sono incrociati accusa e difesa,

sul materiale a luci rosse rinvenuto nel medesimo. Anni di illazioni, ipotesi, piste, pareri di criminologi e psichiatri buoni nei salotti televisivi,

e mai nessuno che abbia provato a battere altre strade. Alberto Stasi è rimasto l'unico imputato di un delitto che chiede ancora risoluzione, di una vicenda che grida

ancora la sua sete di giustizia.

Una mancanza di prove certe che ha lacerato l'opinione pubblica, divisa in innocentisti e colpevolisti.

Arrestato e scarcerato, processato e assolto in primo e in secondo grado, l'ultima volta dai giudici d'Appello di Milano il 6 dicembre 2011, la sentenza contro

cui hanno fatto ricorso pubblico ministero e parte civile, Stasi è tutt'oggi un uomo libero, ma con addosso ancora il marchio di assassino per buona parte

dell'opinione pubblica. E il rischio è che la ferita rimanga aperta qualunque decisione prenderà la Cassazione: se verrà rinviato nuovamente in tribunale,

si solleveranno dubbi e interrogativi sul nostro sistema giudiziario, che già non brilla per reputazione dentro e fuori i nostri confini. Se verrà assolto, la famiglia di Chiara

Poggi resterà senza un responsabile a cui attribuire la colpa del barbaro omicidio. E lo stesso Stasi, che oggi ha cambiato vita, lasciando Garlasco per Milano,

dove lavora in uno studio di commercialisti, resterà sempre vittima dell'ombra di un omicidio di cui è stato ritenuto l'unico colpevole. Un'ingiustizia doppia,

in caso di assoluzione definitiva.

 
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