Esiste un villaggio sull'Himalaya in cui comandano le donne e non esistono i mariti. In questo villaggio le donne non si sposano mai. Ma questo non vuol dire che rinunciano ai figli e alla presenza di un compagno o di un padre. Durante le feste popolari sono le donne a scegliere il proprio partner. Se una ragazza si avvicina ad un uomo e gli solletica il palmo della mano vuol dire che vorrebbe stare con lui. Dopo il breve corteggiamento il prescelto può vivere una notte d'amore con la donna, arrampicandosi sino alla sua finestra. Lei però potrà cambiare idea sino all'ultimo secondo e l'uomo potrà raggiungerla solo se vedrà una cintura appesa alla finestra, in caso contrario dovrà parlare apertamente con la ragazza per poter prendere accordi. Dopo il parto, i figli rimangono a vivere nella casa della madre, insieme alle nonne e alle zie. Le donne vivono e dormono in stanze private, mentre gli uomini riposano in camerate comuni. Quando una coppia Moso si separa lo fa in modo naturale, senza bisogno di litigi o conflitti a causa della gestione dei figli o della spartizione dei beni. Il ruolo del capofamiglia è ricoperto dalla donna più anziana, la Dabu, che ha il compito di proteggere e guidare la famiglia. Nonostante sia una società matriarcale, quella dei Moso non opprime gli uomini che, al contrario, sembrano molto felici. Si prendono cura dei figli, ma anche delle sorelle e delle madri, costruiscono le case e le rendono sicure. Di fatto nei villaggi di questa popolazione c'è una perfetta distribuzione dei ruoli e un bilanciamento delle responsabilità tale da azzerare qualsiasi conflitto possibile.
In questo angolo di terra, unico al mondo, sono le donne ad avere "il coltello dalla parte del manico". Durante le danze e le feste popolari, la donna sceglie un uomo per passare una serata d’amore insieme a lui. Una cultura che per quanto particolare sopravvive immutata nei secoli. E, poveri avvocati divorzisti. Ciao ragazzi^^
Le relazioni tra uomo e donna avvengono nella più totale libertà sessuale, soprattutto da parte della donna: non esiste il concetto di proprietà della persona. Wow.
Ah sì perchè nelle nostre società occidentali non è forse solitamente la donna che sceglie e decide? Comunque, là è quasi un idillio dal punto di vista maschile: la conosci, (se) ti sceglie, ci fai sesso, i figli se li cura lei, una meraviglia direi...
Uno che parla e pensa come te non lo cagherebbero mai... quindi mi spiace dirtelo, ma non tromberesti proprio nessuna. Magari prova a imparare il vero rispetto per noi donne e a crescere.
Dovrebbero essere entrambi uomo/donna a creare la famiglia senza nessuno che comanda in piena parità, questo crea nei bambini maschi un senso di disagio e di inferiorità, e nella ragazze un disprezzo nei confronti dell'altro sesso. Questo può andare bene in una tribù dove non c'è nessun contatto sociale di forma evoluta.
E' la donna che sceglie in tutta libertà, non come accade da noi in cui ci sono donne sottomesse per bisogno, per denaro, perchè il nostro stato democratico la lascia sola a sbattersi con dei figli, se è separata e con limitate possibilità economiche o senza lavoro.
Molte persone trovano tutto ciò molto strano x il semplice fatto di essere nati in un mondo completamente diverso,bisogna rispettare questa e altre culture e non sminuirle perché fino a prova contraria la loro società non è peggiore della nostra... donne che danzano e pregano la Dea affinché trovino il vero amore,gelosia vista con disprezzo... meditate gente meditate :)
Parliamo di parità, ma poi alla fine si propongono articoli in cui la parità sociale tra uomo e donna non viene mai insegnata, ma solo un continuo alternarsi di disprezzo per il sesso maschile o femminile e viceversa.
C'è un bellissimo libro che parla di questa popolazione matriarcale....interessantissimo, si intitola "il Paese delle donne" di Yang Eerche Namu...lo consiglio!
Se e' tutto vero................................ma come mai non si dice che ne fanno se nascono figli maschi, dove li mettono? O li spediscono a chi non so a pedate nel deretano ??
Tratto da wikipedia: "Tuttavia è il fratello che viene scelto per essere il rappresentante del clan negli affari esterni, la comunicazione con i vicini, le assemblee e la pianificazione del lavoro degli uomini che sono anche deputati a lasciare i villaggi per recarsi altrove a commerciare, o a macellare il bestiame attività severamente vietata alle donne. In sostanza i Mosuo hanno rigidi ruolo di gender: le relazioni esterne e il potere sociopolitico rimangono nelle mani degli uomini.[3] Queste ultime caratteristiche impediscono di considerare la cultura Mosuo un matriarcato.[4] Per di più gli uomini lavorano meno delle donne e spesso passano il loro tempo riposando e giocando a carte[5]".
In effetti, in realtà, se i ruoli sono del tutto pari tra marito e moglie, il matrimonio paradossalmente rischia di essere più monotono e quindi, alla lunga, fallimentare.
Le coppie sposate in cui la donna ha una posizione innegabilmente dominante sull'altro, invece, tendono ad essere più felici.
Non hai letto bene il post, lei c’è. Dopo il parto, i figli rimangono a vivere nella casa della madre, insieme alle nonne e alle zie.
Le donne vivono e dormono in stanze private, mentre gli uomini riposano in camerate comuni.
Cmq a parte alcuni casi almeno fino a poco tempo fa le Donne cui va riconosciuta una intelligenza che oltre che pronta definirei arguta hanno sempre comandato loro ,ovviamente non mi riferisco all' usanza citata da te,ma nella quotidianità della via di relazione
Un legame duraturo si fonda su una buona dose di confidenza e complicità: un buon compagno (o una buona compagna) dovrebbe essere prima di tutto un buon amico (o buona amica). Non è impossibile, né un beneficio di pochi eletti. Invece di trascorrere le serate a mugugnare sul divano o davanti al pc, provate ad uscire in gruppo più spesso che potete, magari presentando gli amici dell’uno a quelli dell’altro, per verificare la sintonia e l’affiatamento tra voi due e il modo di rapportarsi ad altre persone e alle altrui esperienze
Cmq a parte alcuni casi almeno fino a poco tempo fa le Donne cui va riconosciuta una intelligenza che oltre che pronta definirei arguta hanno sempre comandato loro, ovviamente non mi riferisco all'usanza citata da te, ma nella quotidianità della via di relazione
In realtà questo è uno di quei quesiti che può avere risposte differenti: sicuramente su tutte predomina quella della felicità e dell'equilibrio tra i due coniugi. In verità però, la chiave di successo per un matrimonio felice si ottiene quando uno dei due membri della coppia riesce a dominare sull'altro, ancora di più se è lei che “porta i pantaloni"
Se regna armonia, vuol dire che le donne hanno più sale in zucca di tanti maschi nostrani, peggio ancora se convinti che le donne debbano sempre assoggettarsi alle loro voglie e basta... La donna, spesso, ha molto più equilibrio degli uomini e quindi queste società matriarcali resistono bene..
Il punto è proprio questo, ogni persona dalla nascita alla morte ha chi si prende cura di lui. Non esistono orfani, non esistono ragazze madri, non esistono litigi per eredità o divorzi, non esistono anziani e genitori abbandonati in ospizi o per strada, non esistono malati senza chi se ne prenda cura.
L'articolo non rende l'importanza di quel che avviene in una società del genere, ci sono libri o video che spiegano meglio le profonde implicazioni e il perchè dovremmo prenderla come ispirazione per costruire una società migliore della nostra. la nostra società è ispirata ad un modello essenzialmente, la dominazione, ed il matrimonio è in crisi anche per quello, visto che sia uomini che donne non sono più disposti a sacrificare la loro esistenza per sottostare ad un rapporto di dipendenza dall'altro, uomo o donna che sia.
Chi diventa padre non deve pensare a mantenere suo figlio, a tutti i suoi bisogni provvede la casa madre, ma la paternità non gli è negata, è libero di frequentare il figlio. E oltre alla sessualità che si può vivere liberamente, quello che ci riesce difficile da capire è che soprattutto si può vivere liberamente l'amore, la passione.
Cosa significa? Mentre da noi quando si vive insieme o ci si sposa il legame amoroso si viene sovraccaricato di mille altre cose che nulla dovrebbero c'entrare con l'amore: la gestione economica familiare, il mutuo, il lavoro di uno dei due, le proprie abitudini, l'dea che si ha di vita in comune o di crescita dei figli ecc….
Da loro l'amore viene vissuto per quello che è, una notte, un anno, una vita, quando ci si incontra e si passa la notte insieme c'è solo il desiderio di vedersi e vivere i propri sentimenti.
Quanto siamo liberi noi, uomini e donne, in un matrimonio? Quanto stiamo insieme al partner per amore e quanto per altro? Convenienza, paura, pigrizia, dovere versi i figli, eccetera?
Considerate che in quella società non esistendo matrimonio, ogni nuovo nato nasce, cresce, vive nella casa madre a cui appartiene, accudito dalla madre, dalle zie e dagli zii come figure maschili e paterne, e dalle nonna. Ogni adolescente, ad una certa età, maschio o femmina, va a vivere in una camera tutta per sè, collegata alla casa madre. Da quel momento in poi ogni ragazza ha il diritto di ricevere in camera sua la notte il partner con cui desidera un relazione, che può essere si solo piacere e amicizia o amore. Può cambiare partner senza essere per questo additata come prostituta.
Se vengono a mancare la passione, il piacere, il desiderio, non è una tragedia come da noi, ci si lascia, amen. Se si hanno figli non cambia nulla, vengono sempre cresciuti dalla casa madre e frequentati dal padre.
Le loro relazioni affettive si basano sull’amore, sono disinteressate, non sono vincolate né da legame economico né giuridico, nella totale convinzione che non si costruisce su un sentimento così fragile come l’amore.
L’infedeltà è anacronistica, dal momento che le coppie non si promettono mai niente a lungo. La violenza domestica non esiste, nessuno è proprietà di nessuno, si appartiene solo alla famiglia materna.