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Considerazioni sul bando Alitalia

Post n°96 pubblicato il 29 Dicembre 2006 da azpia

In realtà il bando pubblicato oggi sulla dismissioni delle azioni Alitalia (www.tesoro.it) non contiene alcun paletto su occupazione, gestione dei servizi ed investimenti...

In pratica si è verificata la seconda ipotesi del post precedente (un pizzico di autoesaltazione ogni tanto non manca: io l'avevo previsto!). Una scelta saggia presa dal Governo e dall'advisor per non fare fuggire anticipatamente i potenziali compratori. La scelta definitiva sull'acquirente non verrà fatta su parametri rigidi ma guardando all'insieme delle proposte di rilancio e solo dopo aver costretto i compratori a uscire allo scoperto...

Dice infatti il bando: "La selezione dei potenziali acquirenti avverrà sulla base dei contenuti economici delle offerte e dell’analisi dei piani industriali che verranno presentati dai soggetti interessati [...] in tale ambito, si terrà conto di profili di interesse generale, quali, a titolo esemplificativo e non esaustivo: livelli occupazionali, adeguata offerta dei servizi e copertura del territorio".

L'esecutivo aspettarà fino al 29 gennaio che le imprese presentino i loro piani industriali e sceglierà solo dopo in maniera del tutto discrezionale. In pratica, come si legge nel bando, "il presente annuncio costituisce esclusivamente un invito a manifestare interesse e non un invito a offrire, né un'offerta al pubblico ex art. 1336 del Codice Civile". Di conseguenza "il Ministero si riserva la facoltà di recedere in qualsiasi momento dalle trattative di vendita, qualunque sia il grado di avanzamento delle stesse, di sospendere, interrompere o modificare i termini e le condizioni della Procedura o impegnarsi nei confronti di altri soggetti, senza che per ciò i soggetti interessati possano avanzare nei confronti del Ministero alcuna pretesa a titolo di risarcimento o di indennizzo".

Una precisazione dovuta ma che non esclude la possibilità che qualche acquirente scontento possa rivolgersi alla magistratura civile pretendendo un risarcimento dal Governo, ad esempio, per scorrettezza nelle trattative di vendita. Un caso potrebbe essere quello in cui il Ministero ha deciso di vendere a un acquirente e, poche ore prima della cessione, cambia idea senza una valida ragione privilegiando un altro compratore... Scatterebbe in questo caso, nonostante le previsioni del bando, un diritto al risarcimento per le spese negoziali sostenute dal mancato compratore (avvocati, commercilisti, advisor dell'acquirente...) ma in ogni caso la vendita al nuovo acquirente serebbe perfettamente valida.

Come ha reagito il titolo? BE-nis-si-mo! Mentre scrivo segna +5% ma probabilmente il titolo continuerà a salire. E' facile immaginare che nei prossimi giorni la compagnia di bandiera si posizionerà in alto...

Solo una critica al Governo e a Merryl Linch (advisor del Tesoro): si parla tanto di mercati orientali: non sarebbe giusto pubblicare il bando di vendita anche su un giornale cinese... Il cinese, parlato da 1 miliardo di persone, non avrebbe dovuto essere escluso a priori a favore di italiano e inglese...  

 
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