Alitalia, Panorama fa il punto della situazione

Post n°117 pubblicato il 08 Ottobre 2007 da azpia

Il settimanale Panorama ha pubblicato un'interessante scheda sui pretendenti di Alitalia. Posto il link perchè mi sembra un'analisi ben fatta. Resto dell'opinione che gli americani di Tpg siano la soluzione migliore per la compagnia di bandiera. Basta vedere il lavoro fatto con Ducati e Ryanair... Il problema dei diritti di volo (se Alitalia venisse rilevata da un socio extraeuropeo ne perderebbe parecchi) si può aggirare costituendo una holding con sede in Italia...

Ma questo i texani lo sanno bene...

http://blog.panorama.it/economia/2007/10/08/per-la-guida-di-alitalia-una-poltrona-per-cinque-i-francesi-in-pole-position/

Viva Alitalia! 

 
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Alitalia, il punto della situazione

Post n°116 pubblicato il 02 Ottobre 2007 da azpia

Il blog non si è addormentato. Diciamo solo che è difficile commentare le tante indiscrezioni apparse sulla stampa. La decisione di sacrificare Malpensa ha avvicinato la compagnia ad Air France e a questo punto vedo come probabile un accordo coi francesi. Sul caso Toto c'è poco da dire... ho l'impressione (ma è un'opinione strettamente personale) che vendere l'Italia a lui sarebbe inutile perchè l'imprenditore non ha la liquidità per gestire la compagnia e sarebbe costretto a cedere parte del suo pacchetto azionario ad altri, magari proprio ai francesi o ai tedeschi di Lufthansa.

Tanto vale vendere direttamente a una delle due compagnie! Temo solo che prima di perfezionare la vendita con uno dei due acquirenti passi troppo tempo... e nel frattempo il valore della compagnia diminuirà ulteriormente...

Viva Alitalia!

 
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Alitalia, Prato ai sindacati: "basta con le trattative"

Post n°115 pubblicato il 08 Settembre 2007 da azpia

Maurizio Prato si è scocciato delle critiche sollevate dai sindacati al suo piano industriale. Il presidente di Alitalia si è presentato ad un vertice con le sigle sindacali e ha annunciato che da ora in poi si occuperà di trovare un acquirente per la compagnia. Il manager ha polemizzato con i sindacati per le indiscrezioni apparse sulla stampa.

* * *

Fin quì i fatti. La mia impressione è che stanno trattando Prato come Cimoli. Prima i sindacati l'hanno esaltato. Poi, quando il manger ha intaccato gli interessi corporativi, hanno deciso di gettare discredito. Alcune considerazioni:

1) I tagli sono inevitabili: altrimenti si rischia il fallimento. penso che nessuna compagnia accetterà di comprare Alitalia se vi saranno condizioni poco remunerative.

2) Servirebbe la vendita diretta della compagnia, senza gara pubblica. La corte dei conti si oppone? Il governo prepari un decreto legge per aggirare l'ostacolo...

3) Alitalia attualmente non può permnettersi due hub. Deve scegliere tra Milano e Roma. Milano, nel lungo periodo, sarebbe la scelta migliore ma nel breve periodo è quella più difficile da attuare, perchè la maggior parte del personale risiede a Roma. Non resta che ridisegnare il network e battere momentaneamente in ritirata. Verranno giorni in cui la compagnia avrà le risorse per sbarcare a Malpensa.

Viva Alitalia!

 

 
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Alitalia, Prato presenta il piano di sopravvivenza

Post n°114 pubblicato il 31 Agosto 2007 da azpia

Quello presentato dal presidente e Ad di Alitalia, Maurizio Prato, non è un piano industriale ma un piano di sopravvivenza. Una ciambella di salvataggio per un'azienda dal futuro incerto. Ed ecco, quindi, che i vertici della compagnia di bandiera sono costretti a rimanagiare le line guida del piano Cimoli e puntare tutto sulla conservazione delle energie.

Alitalia taglierà le rotte verso l'oriente perchè nel bereve periodo sono antieconomiche e concentrerà i voli intercontinenetali su Fiumicino. Inoltre sono previsti un migliaio di esuberi e la reinternalizzazione di Alitalia servizi...

Un giudizio su questo piano? Dipende dalla prospettiva in cui lo si guarda... Non è un piano di rilancio ma un piano per sopravvivere, per limitare le perdite in attesa che il nuovo acquirente prenda le decisioni più spinose. La prima delle quali è, sicuramente, quella di rilanciare Malpensa con l'acquisto di altri veicoli a lungo raggio e "invogliare" piloti ed assistenti di volo ad accettare un trasferimento nell'aeroporto milanese. Alitalia può benissimo avere due hub: il fatto è che per mantenerli operativi e competitivi servono risorse che la compagnia di bandiera - attualmente - non possiede. La seconda sarà quella di ristrutturare il settore manutenzione. Alitalia servizi ha tariffe superiori al 30% rispetto alla media dei concorrenti europei: così non può continuare. Bisogna recuperare l'efficienza oppure dismettere e subappaltare ad aziende esterne che forniscano gli stessi servizi a un prezzo inferiore. Non si tratta di "risparmiare" ma di prendere atto che se le TUTTE le compagnie europee riescono a fornire gli stessi servizi ad un costo più basso un motivo ci deve essere... e non è possibile che si tratti solo di "sfruttamento dei lavoratori"!

 Quindi diamo 6 e 1/2 al piano Prato, consapevoli che il meglio deve ancora arrivare. A questo indirizzo è possibile scaricare il comunicato stampa della compagnia.
http://corporate.alitalia.com/it/Images/pr_30_08_2007_tcm6-22934.pdf

Viva Alitalia!

 
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Alitalia è come l'Italia

Post n°113 pubblicato il 08 Agosto 2007 da azpia

Per una volta voglio parlare meno di Alitalia e più di altro. Non abituatevi... non accadrà spesso! Alitalia è come l'Italia. Soffre di contraddizioni interne pesanti. Le regole ci sono, le professionalità non mancano (far volare gli aerei non è cosa da tutti). Eppure manca qualcosa... forse non c'è qualcuno che le fa rispettare.

Faccio qualche riflessione basata su quello che mi è successo oggi (in giro per gli uffici di una pubblica amministrazione).

L'Italia ha una delle leggi sul procedimento amministrativo migliori d'Europa (legge 241 del 1990). Un cittadino ha il diritto di avere accesso ai documenti amministrativi (art. 25) e può proporre da solo un ricorso al Tar per l'accesso a tali dati. Il codice penale punisce, inoltre, severamente le omissioni (art. 328) e gli abusi (art. 323)...

Eppure la pubblica amministrazione spesso se ne infischia. Dirigenti ignoranti e svogliati, abusi, prepotenze. Oggi mi sono litigato con un tizio che voleva convincermi dell'impossibilità di fornirmi gli indirizzi di alcuni loro dipendenti a cui dovevo notificare un ricorso... per la privacy! Ma quale privacy e privacy! La privacy non c'entrava nulla! Era solo un pretesto per non darmi quello che mi serviva... del resto tra pochi giorni i loro uffici chiuderanno per la pausa estiva... 

Mi chiedevo se è possibile che un cittadino debba sempre avere a che fare con certa gente! Purtroppo nella mia città è quello che succede quotidianamente... Non so se anche a voi è capitato di presentare un'istanza e di sentirsi rispondere più o meno (come è successo oggi a me): "La legge mi da 30 giorni di tempo per risponderle e quindi io le risponderò il ventonovesimo". Ostruzionismo bello e buono.

Sappiate che NON è vero. Una volta le cose funzionavano veramente così. Oggi il cittadino ha strumenti per difendersi e chiedere giustizia, anche senza scomodare l'avvocato.

In particolare ricordate che:

- il cittadino può chiedere anche verbalmente l'accesso ai documenti amministrativi e che tale accesso deve essere accettato immeditamente e senza formalità quando non esistono soggetti che (per ragione di privacy) da tale accesso potrebbero subirne un danno... (art. 5 del dpr 184 del 2006). Quello che capita se chiedete di aver una copia di una deliberazione, di una determinazione, di un regolamento  

- e ricordate che in ogni caso l'accesso "deve comunque essere garantito ai richiedenti l'accesso ai documenti amministrativi la cui conoscenza sia necessaria per curare o per difendere i propri interessi giuridici" (art. 24 comma 7 della legge 241 del 1990)

- e che inoltre vale sempre l'art. 328 del codice penale: "Il pubblico ufficiale o l'incaricato del pubblico servizio, che indebitamente rifiuta un atto dell'ufficio che, per ragioni di giustizia o di sicurezza pubblica, o di ordine pubblico o di igiene e sanita', deve essere compiuto senza ritardo, e' punito con la reclusione da sei mesi a due anni. Fuori dei casi previsti dal primo comma, il pubblico ufficiale o l'incaricato di un pubblico servizio, che entro trenta giorni dalla richiesta di chi vi abbia interesse non compie l'atto del suo ufficio e non risponde per esporre le ragioni del ritardo, e' punito con la reclusione fino ad un anno o con la multa fino a lire due milioni. Tale richiesta deve essere redatta in forma scritta ed il termine di trenta giorni decorre dalla ricezione della richiesta stessa.

Altro che "entro 30 giorni". Se protocollate una lettera è spiegate le ragioni dell'urgenza non possono mandarvi a quel paese senza rischiare una bella denuncia per "omissione di atti di ufficio". Spero di essere stato utili a qualcuno... se postate i vostri dubbi sarò lieto di aiutarvi.

Concludo, come sempre, con il motto di questo blog.

Viva Alitalia (e viva l'Italia!)

 
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