Creato da philippfriuli il 13/04/2013
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« con un calcio in c...la decisione del sabato sera »

l'amore nella piazza di San Daniele

Post n°30 pubblicato il 09 Maggio 2013 da philippfriuli

Sono seduto con un amico ai tavoli esterni del bar della piazza a San Daniele. Sono quasi le undici di sera. Ci accarezza una piacevole e tiepida aria leggera che viene dalla pianura. Le vecchie case del centro ed il Duomo delimitano una piccola piazza silenziosa mentre gustiamo vino rosso e prosciutto. Su un tavolo vicino ci sono due ragazzi: lei sembra una quattordicenne, lui forse ha un paio di anni di più. Mangiano gelato da coppe di vetro colorato e parlano piano, fitto fitto. Ogni tanto ridono e si sfiorano le mani. Su un marciapiede dall’altro lato della piazza passano tre donne anziane. L’una al fianco dell’altra, con un golfino leggero sulle spalle. Qualche metro dietro le seguono tre uomini, probabilmente mariti o compagni, con le camicie a maniche corte. Parlano a voce alta. In friulano. Due di loro hanno le mani incrociate dietro la schiena e annuiscono spesso. Il terzo gesticola e parla di continuo. I due ragazzi li osservano. Lei dice ridendo “vedi io sono quella in mezzo, quella che ride e si aggiusta sempre i capelli. Tu invece sei quello che gesticola e che vuole avere sempre ragione”. Lui non risponde, ma si avvicina un po’ e le mette una mano tra i capelli. Lei la sfiora con le labbra. C’è in loro una specie di emozionata e delicata invidia per ciò che quelle sei persone sembrano essere ai loro occhi. Per un attimo entrambi hanno pensato e disegnato un futuro per il loro amore. Niente feste, cene, barche, concerti, vacanze ai Caraibi, viaggi a Londra. Solo una semplice passeggiata. Lei con le sue amiche. Davanti. Lui che la segue, con i suoi amici. In un piccolo paese tranquillo. Silenzioso. Restano per un po’ in silenzio e poi lei guarda il display del cellulare e gli dice “accompagnami a casa, lo sai che devo rientrare per le undici e 30”. Si alzano e mano nella mano attraversano la piazza. Alzo il calice e bevo l’ultimo sorso di vino rosso. Un brindisi all’amore che, senza volerlo, ho appena respirato e vissuto nei gesti e nelle parole di due giovani ragazzi.  

 
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