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Post n°6 pubblicato il 21 Maggio 2008 da sghilla
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Un ospedale è nominato "Amico dei Bambini" quando ha intrapreso con successo una trasformazione dell'assistenza a mamme e bambini nel proprio Punto Nascita, applicando i Dieci passi per la promozione, la protezione ed il sostegno dell'allattamento materno. Le prime nomine di "Ospedali amici dei bambini" nel nostro paese risalgono al 2002 e hanno riguardato l'Azienda Sanitaria Locale n. 3 di Bassano del Grappa (VI) e l'Azienda Sanitaria Locale n. 20 di Soave (VR). A questi primi riconoscimenti hanno fatto seguito in questi anni altre tredici nomine. Le prime nomine di "Ospedali amici dei bambini" nel nostro paese risalgono al 2002 e hanno riguardato l'Azienda Sanitaria Locale n. 3 di Bassano del Grappa (VI) e l'Azienda Sanitaria Locale n. 20 di Soave (VR). A questi primi riconoscimenti hanno fatto seguito in questi anni altre tredici nomine. Azienda ULSS n. 3 (Unità Locale Socio-Sanitaria) -Bassano del Grappa, Vicenza Via Carducci, 2 - 36061
Ospedale di S.Bonifacio - Soave, Verona Via Mere, 7 - 37038 Soave (VR) telefono: 045 6138702 http://www.ulss20.verona.it
Ospedale aziendale di Merano - Bolzano Via Rossini, 5 - 39012 Merano (BZ) telefono: 0473 -263333 Ospedali riuniti della Valdichiana Senese - Montepulciano, Siena Località Nottola - 53045 Montepulciano (SI) telefono: 0578 -713111 fax: 0578 – 713550 http://www.usl7.toscana.it Casa di Cura "La Madonnina" di Bari Viale Pasteur, 18 - 70124 Bari (BA) telefono: 080 -5625111 Ospedale Aziendale di Bressanone - Azienda Sanitaria di Bressanone, Bolzano Via Dante, 51 - 39042 Bressanone (BZ) telefono: 0472 -812562 fax: 0472-812569 http://www.as-bressanone.it/osp_bressanone.htm Ospedale di base di Vipiteno - Azienda Sanitaria di Bressanone, Bolzano Via S. Margherita, 24 - 39049 Vipiteno (BZ) telefono: 0472 -774322 http://www.as-bressanone.it/osp_vipiteno.htm Ospedale Santa Maria degli Angeli di Pordenone Via Montereale, 24 - 33170 Pordenone (PN) telefono: 0434 -399111 fax: 0434 – 399398 http://www.aopn.sanita.fvg.it/servlet/page?_pageid=53&_dad=paopn&_schema=PAOPN Casa di Cura "Santa Famiglia" di Roma Via dei Gracchi, 134 - 00192 Roma (RM) telefono: 06 -328331 Ospedale Belcolle – Viterbo Strada prov. Sammartinese - 01100 Viterbo telefono: 0761 -3391 http://www.asl.vt.it/Ospedaliera/Ospedali/belcolle/bel0.php Ospedale SS. Benvenuto e Rocco - Osimo (AN) Via Leopardi, 15 - 60027 - Osimo (AN) telefono: 071 – 71301 http://asl7.salute.regione.marche.it/viewdoc.asp?CO_ID=3291 Presidio Ospedaliero del Mugello - Borgo San Lorenzo (FI) Viale della Resistenza - 50032 - Borgo San Lorenzo - Firenze telefono: 055 – 84511 http://www.asf.toscana.it/index.php?option=com_content&task=view&id=93 Presidio Ospedaliero di San Vito al Tagliamento (PN) San Vito al Tagliamento Presidio Ospedaliero di Pistoia USL3 telefono: 0573-3521 0573-352851 Ospedale Riuniti dell'Altavaldelsa (Poggibonsi) AUL7 di Siena telefono: 0577-994901 0577-994070
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I 10 passi UNICEF e OMS L'UNICEF e l'OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità) hanno redatto un decalogo di misure che ogni struttura sanitaria deve rispettare per poter essere riconosciuta "Ospedale amico dei bambini" nella promozione, protezione e sostegno dell'allattamento al seno.
1. Definire un protocollo scritto per l'allattamento al seno da far conoscere a tutto il personale sanitario 2. Preparare tutto il personale sanitario per attuare compiutamente questo protocollo 3. Informare tutte le donne in gravidanza dei vantaggi e dei metodi di realizzazione dell'allattamento al seno 4. Aiutare le madri perché comincino ad allattare al seno già mezz'ora dopo il parto 5. Mostrare alle madri come allattare e come mantenere la secrezione lattea anche nel caso in cui vengano separate dai neonati 6. Non somministrare ai neonati alimenti o liquidi diversi dal latte materno, tranne che su precisa prescrizione medica 7. Sistemare il neonato nella stessa stanza della madre ( rooming-in ), in modo che trascorrano insieme ventiquattr'ore su ventiquattro durante la permanenza in ospedale 8. Incoraggiare l'allattamento al seno a richiesta tutte le volte che il neonato sollecita nutrimento 9. Non dare tettarelle artificiali o succhiotti ai neonati durante il periodo dell'allattamento 10. Favorire la creazione di gruppi di sostegno alla pratica dell'allattamento al seno, in modo che le madri vi si possano rivolgere dopo essere state dimesse dall'ospedale o dalla clinica |
L'allattamento avviene attraverso la mammella, formata da tessuto ghiandolare (ghiandola mammaria), deputato alla secrezione del latte, e da una capsula di sostegno di tessuto adiposo e connettivale. Il latte prodotto viene convogliato all'esterno da piccoli canali chiamati dotti galattofori che, attraverso 15-20 piccoli orifizi, sbucano sul capezzolo. Quest'ultimo, costituito principalmente da un tessuto fibromuscolare erettile, è contornato da una zona circolare con colorazione più scura rispetto alla pelle, detta areola mammaria. La superficie dell'areola è irregolare per la presenza di piccoli rilievi dovuti alle ghiandole sebacee (tubercoli di Montgomery), che secernono una sostanza grassa che lubrifica e protegge il capezzolo durante la poppata. L'areola contiene anche delle fibre muscolari disposte a cerchio che favoriscono l'erezione del capezzolo.
Lo stimolo della produzione del latte avviene subito dopo l'espulsione della placenta, quando il livello di estrogeni e progesterone, prodotti in grande quantità durante la gravidanza, scende bruscamente ed aumenta la secrezione della prolattina, un ormone prodotto dall'ipofisi (ghiandola situata alla base del cervello), addetto a questo.
Nei primi giorni dopo il parto le mammelle producono un liquido denso di colore giallastro, il colostro. Si tratta di una sostanza con potere nutrizionale elevatissimo, che contiene anticorpi in grado di difendere il piccolo dalle infezioni per alcuni mesi. La suzione del capezzolo favorisce la produzione di un altro ormone da parte dell'ipofisi materna, l'ossitocina che favorisce l'insorgenza della montata lattea, le contrazioni e l'involuzione dell'utero.
Con la montata lattea le mammelle diventano turgide, gonfie e dolenti; inizia la vera produzione di latte che è più abbondante, più chiaro e meno denso del colostro. La lattazione viene poi mantenuta sia per la stimolazione del capezzolo da parte del bambino, sia per lo svuotamento degli acini ghiandolari, con conseguente produzione di altro latte. La quantità e la composizione del latte variano anche nel corso della giornata, a seconda della distanza tra la poppate e dell'alimentazione materna. |