L'allieva

l'allieva#16_to the rescue


Come quando. Arriva un'idea. Il possibile, la stravaganza, la spensieratezza, l'alternativa da incalzare. Arriva. Non faccio altro che pensare ossessivamente all'acqua. Che scorre, che rumoreggia, che scivola. E all'acqua assegno un volto, un desiderio, una sostanza, una percezione. Stendo le braccia ordinatamente e spingo. Conto il fiato e accosto la superficie. Prendo poco perchè deliberatamente non so fare troppe cose insieme. Non voglio raggiungere il numero, la meta, l'orgoglio. Voglio stare in questo galleggiare a volte disperato, a volte beato. Voglio godere delle immagini mai fotografate così blu, del silenzio ovattato, sottovuoto dei pensieri. Perchè in questa solitudine con me, mi ha salvato solo l'essere elemento, il contatto con la mia materia, con la mia indole, sviluppandomi e consegnandomi a me. Con impeto sono le gioie che arrivano. A volte vanno via in fretta, altre volte tentano di restare il piùalungopossibile. Scopro L'ALTERNATIVA. E quella si coniuga nel verbo REINVENTARE. Un modo nuovo di sentire, di fendere la pelle, di essere onda a incresparsi su un corpo. Reinventare la parola AmOrE disgraziatamente consumata, avanzata da surrogati di possibilità. Prego dionatura di farmi sentire libera. LIBERA dai compromessi a tavolino con me, dalle occasioni studiate, dalle ansie umane di non riuscita, dalla schiavitù del possesso di me con me, dalla noia. Con un uomo ho pace se c'è l'uomo a darmela. E' l'amore a togliermi a me, a creare panico da non-gestione. E' il confine del rischio che limita. Le sue mani, poi. E lui che dice: da me non devi difenderti.Ma l'amore, si, lo farà da me (Coniugato al tempo futuro, non in quello delle fatalità possibili)