reggaerasta blog

An independent space... Free..from any bond .. It Concerns Philosophy of Life, wisdom, to know the world .. The Wolrd around us. Thoughts ...

 

INFORMAZIONI PERSONALI

Ops.. ho dimenticato a mettere un punto interrogativo al titolo di questa sezione! Hai pensato ti parlassi di me per capire un po' dove sei finito? Mi dispiace! Non so dirti chi sono.. che vuoi farci, non è una questione di timidezza nè di presunzione: non voglio essere troppo superficiale facendoti una descrizione fisica, ne' troppo profonda parlandoti dei più alti e nobili valori in cui credo. Potevo dirti quello che ho fatto fino ad oggi, ma che senso avrebbe? Che ne vuoi capire? Che t' importa se ho studiato, avuto amici veri, trovato il grande amore e frequentato corsi di tennis... Forse è più interessante, se veramente ti vuoi fare un' idea, che tu sappia cosa vorrò fare dopo. Non lo faccio per un semplice motivo: fra un po' avrò cambiato idea!
Quello che conta è cosa sto facendo in questo momento, sto qui seduta a scriverti i miei pensieri...
Quelli che scriverò in seguito, saranno ciò che la mia mano e la memoria riusciranno a catturare.. pensieri confusi... pieni di di contraddizioni e forse a prima vista anche un po' banali...Ma Veri...
e sarà quello che farò ogni volta che aggiornerò queste pagine... Un Bacio, apresto..Vivi

 
indie neo-head
 

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CAMPAGNA ANTI-TROLL

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Nel gergo di Internet,
e in particolare delle comunità
virtuali (newsgroup, forum,
mailing list o chatroom)
per troll si intende un individuo
che interagisce con la comunità
tramite messaggi provocatori,
irritanti, fuori tema, banali
 o semplicemente stupidi,
allo scopo di disturbare
gli scambi normali e appropriati.

 

"DOVUNQUE LA MENTE VAGHI" - BHAGAVAD GITA

Dovunque la mente vaghi, agitata e dispersa nella sua ricerca di soddisfazione esteriore, riportala dentro; addestrala a trovar quiete in se stessa.
 

"SE TU NON PARLI" - RABINDRANATH TAGORE

Se tu non parli, riempirò il mio cuore del tuo silenzio e lo sopporterò.
 

 

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Post N° 48

Post n°48 pubblicato il 10 Marzo 2007 da alternativeblog

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Sabato 10 marzo
h. 22.00 (puntuali)

Serata a sostegno della Campagna di Finanziamento per il MillePiani di Caserta.
Presso il Centro Sociale Autogestito Spartaco di Santa Maria Capua Vetere.

Dasauge [post Metal]

Gino Fastidio [disco punk demento progressivo]

Armida [metal]
 

 Casa per tutti - Guerra per Nessuno!! 

 Ingresso a sottoscrizione  
Laboratorio [itinerante] MillePiani presso

CSA Spartaco
Via Saraceni 32 Santa Maria Capa Vetere [Ce]-
Ex Liceo Artistico,
angolo Via Avezzana
nei pressi del sottopassaggio.
  

info:  www.laboratoriomillepiani.tk 
          millepiani@virgilio.it

 
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Utente non iscritto alla Community di Libero
Anonimo il 22/03/07 alle 15:35 via WEB
DANZA INDIANA Forma di danza praticata in India, i cui diversi stili (classico, folcloristico e contemporaneo) rispecchiano la grande varietà di culture, etnie e lingue del paese. LE ORIGINI DELLA DANZA INDIANA In India, la tradizione della danza classica è più che millenaria; essa deve la sua origine alle pratiche dei danzatori del tempio (devadasis) ed è strettamente legata a mitologia, filosofia e credenze spirituali provenienti tanto dalla cultura indù quanto dalla tradizione islamica. Il Natya Shastra, testo sanscrito attribuito al savio Bharata, è il più antico trattato esistente sull'arte drammatica indiana da cui hanno avuto origine il teatro, l'arte oratoria, la mimica, la musica indiana e anche la danza. Tra il II e il VII secolo d.C. danza e musica erano considerate solo componenti delle rappresentazioni teatrali e non venivano concepite come creazioni indipendenti. A partire dall'VIII secolo, quando la danza iniziò ad assumere una forte coloritura svincolata in parte dalla drammaturgia, nacquero gli stili classici. Accomunati dagli elementi base di nritta (danza pura), nritya (espressione) e natya (elemento drammatico), questi si differenziavano solo in quanto riflesso delle diverse culture d'origine. Parte importante del natya è l'abhinaya (l'espressione drammatica conseguita per mezzo della mimica e della gestualità) che, pur subendo variazioni di intensità e contenuto, sottolinea sempre l'importanza dell'insegnamento del navarasa, ovvero dei nove umori o sentimenti: amore, sdegno, dolore, rabbia, paura, coraggio, disgusto, stupore e pace. Nel natya shastra si trova una classificazione di tali umori unita ai movimenti di occhi, sopracciglia, collo, mani e corpo adatti a esprimerli. Movenze comuni a tutti gli stili sono il tandava, l'aspetto energico e maschile della danza, e il lasya, la parte elegante e femminile. I danzatori sono sempre scalzi, a volte indossano cavigliere (ghungroos) per esaltare il ritmo ed eseguono i gesti con le mani (mudra) secondo schemi tipici di ogni singolo stile. GLI STILI CLASSICI Tra i principali stili classici si ricorda il bharata natyam, originario dei templi del Tamil Nadu, nell'India meridionale. Sviluppato su una base continua di percussione, esso concepisce lo spazio e il movimento in senso strettamente geometrico ed è sottolineato da un movimento molto preciso dei piedi. Viene quindi il kathak, sorto nell'India settentrionale. Ispirato ai racconti tradizionali trasmessi oralmente e poi sviluppatosi presso le corti indù e mongole, questo giunse ad assumere la sofisticata forma attuale, caratterizzata da passi complessi, rapide rotazioni, nonché posizioni di totale immobilità. Di grande rilievo anche lo stile orissi, che si è sviluppato nella parte orientale dell'India, nella zona dei grandi templi di Orissa. Esso possiede un andamento lirico, punteggiato da pause, nelle quali i danzatori si arrestano in pose scultoree uguali a quelle che ancora oggi si ammirano nelle rappresentazioni parietali dei templi. Il Manipuri è lo stile morbido ed elegante di Manipur, spesso riferito alle leggende di Krishna e danzato a piccoli passi e saltelli. Il kathakali proviene dal sud-ovest dell'India, da Kerala, è un ballo impetuoso e impegnativo con numerose figure debitrici della tradizione delle arti marziali. Sempre originario di Kerala è il mohini attam, danzato da donne che indossano abiti bianchi e dorati. Questo stile presenta elementi del bharata natyam e del kathakali uniti ad aspetti tipici di danze folcloristiche locali come la kaikottikali. Lo stile Kuchipudi deve il proprio nome al villaggio omonimo nello stato meridionale di Andhra Pradesh. Si tratta di una danza intensa e vivace che ha molto in comune con il bharata natyam e prevede sia assoli sia esibizioni corali. LE DANZE FOLCLORISTICHE Molti elementi mettono in stretto contatto le danze classiche con le diverse forme di danze folcloristiche esistenti nel paese. Tra queste ultime, le più conosciute sono la bhangra della regione del Punjab, la garba e la dandia ras del Gujarat. La danza indiana ha subito l'influenza delle culture entrate in contatto con il paese nelle diverse epoche storiche. Un periodo di grande fioritura si ebbe tra i secoli XII e XVIII, in modo particolare nelle regioni settentrionali, grazie al mecenatismo degli imperatori mongoli. Con la dominazione dell'impero britannico la tradizione del ballo scomparve temporaneamente dalle città, in quanto i princìpi vittoriani degli inglesi impedivano la diffusione nel ceto medio della danza come di molte altre forme artistiche autoctone. In quel periodo i danzatori devadasis vennero perfino banditi dai templi. Fu nella prima metà del XX secolo che pionieri come Rabindranath Tagore, Rukmini Arundale e Uday Shankar si prodigarono per favorire la rinascita delle danze che erano patrimonio della tradizione nazionale. La loro opera produsse quell'esplosione artistica cui si assisté in India a partire dal 1947 a seguito dell'indipendenza. Da allora, la crescita del numero di ballerini, insegnanti, allievi, compagnie e scuole di danza indiana classica è continua in tutto il mondo. SVILUPPI RECENTI Nella seconda metà del XX secolo, accanto alle danze classiche e folcloristiche si sono affermate anche forme di danza moderna e contemporanea. I balletti prodotti per il cinema indiano si sono inoltre trasformati in una forma artistica a sé stante con apposite coreografie. Ballerini come Mrinalini Sarabhai, Manjusri Chaki-Sircar, Chandralekha e Kumudini Lakhia hanno sviluppato un linguaggio contemporaneo per la danza, creando lavori moderni che si fondano sulla tradizione classica e si ispirano a temi politici. Jeyasingh Shobana, ballerina e coreografa indo-britannica, avvalendosi della collaborazione di compositori e coreografi occidentali quali Michael Nyman e Richard Alston, ha dato vita negli ultimi decenni a spettacoli basati sulla tradizione del bharata natyam ma contaminati dagli influssi della danza contemporanea occidentale.
 
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TI AMO

Farò della mia anima uno scrigno
per la tua anima,
del mio cuore una dimora
per la tua bellezza,
del mio petto un sepolcro
per le tue pene. 
Ti amerò come le praterie amano la primavera,
e vivrò in te la vita di un fiore
sotto i raggi del sole.
Canterò il tuo nome come la valle
canta l'eco delle campane;
ascolterò il linguaggio della tua anima
come la spiaggia ascolta
la storia delle onde.

~ Kahlil Gibran ~


Ho scelto te

Nel silenzio della notte, 
io ho scelto te.
Nello splendore del firmamento, 
io ho scelto te.
Nell'incanto dell'aurora,
io ho scelto te.
Nelle bufere più tormentose, 
io ho scelto te.
Nell'arsura più arida,
io ho scelto te.
Nella buona e nella cattiva sorte, 
io ho scelto te.
Nella gìoia e nel dolore, 
io ho scelto te.
Nel cuore del mio cuore, 
io ho scelto te.

~ S. Lawrence ~

Quando ti chiedi cos'è l'amore, 
immagina due mani ardenti 
che si incontrano, 
due sguardi perduti l'uno nell'altro, 
due cuori che tremano 
di fronte all'immensità di un sentimento, 
e poche parole 
per rendere eterno un istante.

~ Alan Douar ~
Amore

 

EAU DE TROLL

"NON C'È FUOCO" – DHAMMAPADA

Non c'è fuoco che bruci come la passione, non c'è possessione che sconvolga come la rabbia, non c'è rete che intrappoli come l'autoinganno, non c'è fiumana che travolga come la sete di sensazioni.
 
 

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