visionaria

Nel museo delle cere gli sguardi adombrati le carni avvilite maledico chi mi trascinò al vivaio club avrei voluto essere trapiantato altrove quando ella entrò e riconobbi subito la ragazza che bambina abitava la casa lilla ai tempi in cui studiavo al liceo. Sembra chiedersi come mi trovi stasera, bella in virtù delle sue fattezze armoniose e l’aspetto arrogante. Dissi bellissima sfacciata consapevole della tua perfezione della grazia perciò altrettanto algida sei di burro e potresti fondere per effetto dell’ardore e già la svestivo e rivestivo di attenzioni per il piacere di spogliarla dopo. Sul suo corpo completamente nudo non saprei dove posare gli occhi faccio cadere la gonna sfilate le scarpe di vernice le calze scivolano le mutandine rapidamente e senza soffermarmi altrove sostando appena sulle caviglie levigate sfioro lento i piedi mi sposto verticale lungo le cosce di raso con le labbra appena socchiuse e salgo sul trono per essere proclamato re. Sul piedistallo con la corona in testa con moto violento le afferro la nuca costringendola verso di me fin che raggiungo veloce l’orgasmo sotto gli occhi carezzevoli di Lauren la mia fidanzata che si corica al suo fianco rannicchiandosi tutta con i polpastrelli e labbra rubino saggia quella pelle morbida e arrendevole lievemente salmastra proviene dal mare quasi racchiuso fra terre di uliveti spingendosi lungo l’esterno della gamba dai fianchi verso il ginocchio per attraversarlo e risalire… Il segreto del nostro rapporto di lunga data? Anche a Lauren piacciono le culone.