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Se fossi un fiore


Non un fiore ma un mazzo di fiori.Un mazzo organizzato su cerchi concentrici di fiori diversi.Nel cerchio più esterno - a contorno, copertura e protezione dell'intero mazzo - centouno narcisi.Centouno come le mie debolezze.Centouno come le mie delusioni.Centouno narcisi bianchi.Centouno narcisi bianchi che nascondono e difendono tanti, diversi, variopinti tipi di fiori sistemati con cura.Tra questi più numerose ed evidenti sono  rose canine.A tali fiori selvatici si mischiano abilmente  papaveri, orchidee, mazzetti di erica, un pugno di aquilegie e, in mezzo a questi, ordinati con l'arte di un maestro di ikebana, un singolo esemplare di ogni altra specie di fiore: un girasole spento, una rosa rossa essicata, una margherita senza petali, un iris reciso, un'ambrosia spezzata, un fiore d'arancio nero, un agrifoglio spuntato, un garofano senza gambo...Ma nonostante la varietà e la cura nel comporli a rifugio di ciò che è più delicato, al centro del mazzo evidente rimane un fragile e piccolo di rododendri pronti a sfiorire; fragile e piccolo mazzo che con le ultime forze contorna - supportandolo, sorreggendolo ed evidenziandone la bellezza - un unico, grande, intenso giacinto rosso. Il gioco, questo gioco, il mio gioco.Narciso: il significato di questo fiore, ovvero autostima, vanità ed incapacità d'amare, è da far risalire alla storia di Narciso, un giovane e splendido pastore di cui Ovidio parla nel terzo libro della Metamorfosi. Narciso è rappresentato come un ragazzo molto vanitoso e completamente ammagliato dalla sua stessa bellezza ed incapace, proprio per questo, di carpire la vita ed i sentimenti che la sua bellezza suscitava in tutte le fanciulle. Un giorno, mentre ammirava tutto ilsuo splendore nelle acque di uno stagno, Narciso divenne "bersaglio" di Cupido che, per beffarsi del giovane, gli truccò la faccia e gli scompigliò i capelli. Narciso, nel tentativo di recuperare il suo viso, cadde in acqua e morì. sulle sponde dello stagno nacquero dei narcisi che chinavano il capo sull'acqua alla ricerca del proprio riflesso."La rosa canina  è una varietà di rosa selvatica, che può crescere spontaneamente nei boschi e nei dirupi. Fin dall'antichità è stata considerata un fiore dalla doppia valenza; da un lato, infatti, la Rosa Canina si caratterizza per la bellezza e soavità del profumo dei propri boccioli, dall'altro per il tronco ed i rami pieni di spine, piccole e appuntite, che rappresentano un ostacolo per chiunque si avvicini e desideri cogliere una rosa. Per questi motivi il significato attribuito al fiore è duplice: delicatezza e piacere ma la tempo stesso anche sofferenza e dolore fisico. Da non dimenticare sono poi le proprietà calmanti e rilassanti associate agli infusi ed estratti ricavati con i petali del fiore. L'origine del termine aquilegia è stata a lungo dibattuta. Vi sono studiosi che ritengono che il nome di questo fiore sia strettamente connesso alla radice etimologica del termine e cioè aquilegium, che in latino significa raccoglitore d'acqua e che ricorda la forma concava delle foglie della pianta. Vi è invece chi sostiene che il nome aquilegia abbia a che fare con il più regale dei rapaci, l'aquila, proprio perché la forma del fiore è simile a quella degli artigli del volatile. Qualunque sia l'interpretazione che si voglia dare al termine aquilegia, il suo significato nel linguaggio dei fiori è quello del capriccio, dell'egoismo, dell'esibizionismo, della folliaIl nome rododendro. deriva del greco rhodon= rosa e dendron= albero, ovvero albero delle rose. La sua origine è antichissima: frammenti di questa pianta sono stati recuperati in Cina e in Caucaso; tuttavia le prime notizie scritte risalgono al Cinquecento.In Europa giunse soltanto nell’Ottocento; i botanici inglesi iniziarono a produrne specie ibride. Un notevole contributo fu fornito da George Forrest, inviato della Royal Horticultural Society, che durante la sua lunga permanenza nello Yunnan, scoprì varietà non ancora conosciute. A causa della fragilità dei suoi fiori, al rododendro è attribuita la valenza di fragile incanto; alcuni ritengono sia l’emblema della prima dichiarazione d’amoreL'etimologia del termine giacinto (la radice giak in greco significa rosso cupo) avvalora l'ipotesi secondo la quale in origine il giacinto era, probabilmente, di colore rosso. Questo fiore è stato caro a molti poeti antichi, tra i quali Plinio, Virgilio e Teocrito, che spesso hanno citato il fiore nei propri versi. In Italia il bulbo del giacinto giunse per la prima volta alla fine del 1500 dall'Asia Occidentale. Preziosa è la sua essenza, con la quale, da sempre, si ricava un profumo delizioso e molto ricercato. I significati attribuiti al fiore sono diversi e variano a seconda della colorazione: per esempio il giacinto rosso è simbolo di dolore, quello blu di coerenza. In generale, comunque, il giacinto rappresenta il gioco e il divertimento. Il papavero, anticamente era il simbolo del sonno. Il dio Morfeo veniva infatti rappresentato con un fascio di papaveri fra le braccia. E' simbolo di oblio, di sonno dei sensi e del cuore.Un particolare tipo di papavero, il papavero da oppio,  è una pianta erbacea annuale ad elevato contenuto in alcaloidi tossici. E' da questo papavero che si estraggono oppio, morfina ed l'eroina "Le orchidee sono fiori che si distinguono per la forma strana, il profumo delicatissimo e i petali vellutati; da sempre sono difficili da coltivare e piuttosto rare. Le orchidee attirano molti insetti, dalle api alle farfalle, dalle zanzare ai pipistrelli. E' considerato da secoli un fiore afrodisiaco: elisir d'amore, pozioni magiche e ricette contro la sterilità venivano preparate con le radice o gli steli di Orchidea. Simboleggia dunque sensualità."L'erica è una pianta molto diffusa anche come pianta selvatica. Nel colore bianco ha il significato di protezione, ammirazione e speranza che i sogni e i desideri si avverino; nel colore rosa-lilla prende invece il significato di solitudine