ambaradam

Evidentemente


Evidentemente quella luce non faceva per me. O forse il problema non sono luci e colori. Ma sensi e sensazioni. E allora il mio tempo preferisco sputtanarlo tra masmallos (è scritto così nelle confezioni dell’autogrill) e sudoku killer, gonfiando mente e corpo per… per… per… Che poi non so se è più equivoco quel per o quel preferisco. Infondo l’unica verità è che il tempo – per quanto mi riguarda - si è definitivamente fermato. La cosa strana è che questo girotondo mi sembra forse la soluzione a me più adatta. Perché questo restare ferma e sola, mi ha finalmente liberato di tutti quei pesi che mi sentivo addosso. No, no, non fraintendetemi nuovamente. Non sono triste né rattristata. “Ferma” e “sola” sono accezioni negative solo nella dimensione di una comunicazione condizionata. E ora non mi sento né obbligata, né diretta, né costretta, né condizionata. Ho forse fatto pace con la libertà? Sta di fatto che mi sento più leggera. E seppur non so bene cosa fare e cosa volere so che posso farlo e volerlo. Ed essere felice. Anche se solo per un momento. E portarmi addosso quella felicità, con la consapevolezza che è stata tale solo perché è durata un attimo. Senza voler di più. Smettendo di piangermi e rimpiangermi. Appagata. Soddisfatta. Contenta. Nonostante la caduta del mio quarto dente, nonostante A. se ne sia andata in provincia di Trento, nonostante una vita passata ad evitare l’astinenza, nonostante le quotidiane rotture di coglioni. Nonostante la quotidianità, insomma. E allora grazie K., per una manciata di notti che non avrei mai sospettato di vivere. In una città straniera, in una lingua straniera, in un modo di vivere uguale. Due solitudini si attraggono: tu chi sei? Come due intrusi che sorvolano le tangenziali dell’intimità Fiutando diffidenze e affinità. Resta qui! E con me ferma e sola su una metropolitana che mi riportava in hotel alle 9 della mattina. Lasciando una persona che avrebbe potuto anche farmi del male. Uno sconosciuto. Un diverso. Anche lui solo e fermo in una città non sua. Un incontro casuale. Due solitudini si avvolgono Due corpi estranei s’intrecciano Duemila esitazioni sbocciano Stai con me. Senza pesi, senza condizionamenti, senza limiti di tempo, spazio, età. lingua, distanza, colore e cultura. Attaccandosi totalmente a delle ore che non potevano far altro che passare Da quanto siamo qua non chiederlo, Dalle finestre luci scorrono, Lenzuola stropicciate ...che ora è? Stai con me! Dando in quel momento tutto quello che si è in grado di dare. Conoscendosi più a fondo possibile. Conoscendo come non conosco la maggior parte dei miei amici. La sua storia, i suoi desideri, le sue paure. E la mia storia, i miei desideri, le mie paure. Se c’è un motivo trovalo con me Senza ingranaggi senza chiedere perché Dentro i miei vuoti puoi nasconderti, Se c’è un motivo trovalo con me. Senza ingranaggi senza chiedere perché Senza dormire nemmeno un momento. Aspettando un domani che non volevamo. Stay hare, sleep with me. Don’t go away. You are special. Tutto così eccezionalmente romantico Per una storia d’amore. Amore vero. E profondo. E assoluto. Anche se solo per una manciata di giorni. Ma Romeo e Giulietta si sarebbero amati così tanto se il loro amore invece di 3 giorni fosse durato anni? Dentro i miei vuoti puoi nasconderti. Le tue paure addormentale con me Le tue paure addormentale con me Le tue paure addormentale con me Le tue paure addormentale con me Le tue paure addormentale con me Se c’è un motivo. Peccato solo che il tono che acquisisco scrivendo non renda giustizia ai miei reali stati d’animo. Ma è così difficile comunicare senza pregiudizi! Dovrei riabituarmi forse a stare tra gli altri. Ma semplicemente non ne ho voglia. Questo mio ritorno è forse un primo passo? O forse mi stanno annoiando anche sudoku e marshmallows.