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Io accuso tutti noi.
Tutti indistintamente, di qualsiasi parte politica voi siate,
di credere ai politici: coloro che si riempiono la bocca
di belle parole e prospettive,che accusano sempre le parti avverse di sbagliare,
per creare una confusione tale da non riuscire a capire
chi dica il giusto e chi il sbagliato.
Non conta la fede politica ormai.
È solo un continuo parlare e accusare.
Una continua astinenza di cose vere, reali e concrete,
di azioni che rendano un favore al popolo che li elegge e paga.
Sono loro a decidere chi va e chi non va.
A noi sta il compito di decidere
quanti di un partito e quanti di un altro.
Gente attaccata alla poltrona.
Gente che di voi non gliene frega un cazzo.
Ormai le persone, la gente, noi, non pensiamo,
non agiamo oltre il nostro naso.
Facciamo solo quello che non fa male a noi,
quello che a noi va bene,
quello che a noi non va bene.
Esistiamo sempre e solo noi.
È questo il problema della politica & della vita moderna.
Esistiamo solo noi.
Questo è il problema della società, o meglio ex società.
Non si può più considerare tale, siamo tutti slegati.
I politici pensano a loro, al loro status,
a quante parole usare per non fare brutta figura,
per dire la frase più comoda e facile,
per far credere a chi li ascolta e legge che loro sono
dalla nostra parte e lavorano per noi.
Ora sfido voi a trovarmi una legge, un provvedimento, un emendamento,
qualsiasi atto fatto dal governo, qualsiasi governo, da 10 anni a oggi,
che sia stato a favore della stragrande parte della popolazione.
Parlano tanto di crisi ora, perchè loro avranno perso in borsa, immagino.
Molti di loro hanno aziende, azioni, interessi,che vanno oltre il semplice fatto di preoccuparsi di come comprare il pane,
che vanno oltre il bisogno di avere un lavoro.
Loro se le possono permettere.
Ora si accorgono della crisi perche sono stati intaccati i loro interessi.
Per i loro giochetti, la maggior parte della gente,
quella che non compra azioni,
quella che lavora per sopravvivere,
si trova in queste condizioni.
Non è colpa della grande popolazione.
La crisi, quella che riempie la bocca dei politici e dei giornali,
è stata creata da pochi.
Da quella minoranza che hanno le tasche senza fondo,
che spingono fino a volerle colmare, egoisticamente.
Ancora una volta, siamo noi i fessi
a dover subire, senza colpe, le conseguenze.
Se già prima il lavoro scarseggiava,
ora è quasi un miraggio.
Ma non per loro,a cui i soldi non mancano,
Ia cui poltrona bella comoda c’è sempre.
Loro che la crisi l’hanno creata,
non ne subiscono molte conseguenze.
Ci raccontano barzellette sulla loro preoccupazione.
Almeno ogni tanto c’è la facciamo una risata,
almeno quella non riescono a togliercela del tutto.
Io accuso tutti di non vivere in una società.
Non esiste più, è inutile illudersi.
È una “società” dove i più deboli pagano sempre,
dove paga chi non sbaglia,
dove chi sbaglia non paga,
dove non si impara dalla storia,
forse perche siamo ignoranti, non la conosciamo.
Chi non conosce la storia è destinato a riviverla.
È la storia non è sempre bella.
Crediamo di vivere in un film dove tutto quello che dicono è reale,
dove crediamo più alle parole rispetto a ciò che vediamo,
dove ci affidiamo sempre alla stessa gente,
nonostante ci abbia portato a questo.
La politica aiuta la politica.
La società aiuti la società.
Noi aiutiamo noi stessi ad aiutare gli altri.
Un piccolo atto insignificante può diventare enorme,
come un battito d’ali di farfalla
può provocare un uragano a chilometri di distanza.
Un nostro semplice gesto altruistico,
può scatenare una rivoluzione.
Non mi è mai interessata la politica,
perché la politica non si è mai interessata a me.
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UN.PEZZO.DI.TE.NEL.MIO.MONDO
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...Fin da piccola...
...ho sempre creduto che le emozioni si potessero colorare...
...Esisteva l’arancione della sorpresa e il blu della rabbia...
...Il rosso poteva rappresentare solo l’amore...
...Quel sentimento a cui tutti aspirano, pur rinnegandolo...
...Perché alla fine rimane solo...
...dolore...