Gira si la vòi gira'

COLONNE DI ROMA


La colonna Antonina e la colonna Traiana sono praticamente identiche: hanno più o meno la stessa età, sono alte entrambe una quarantina di metri e sono state assemblate allo stesso modo, con rocchi di marmo bianco delle Alpi Apuane; infine distano fra loro, in linea d’aria, meno di 800 metri. Ma solo la colonna Antonina (in realtà fatta innalzare da Marco Aurelio) – quella di fronte al Parlamento – reca segni evidenti di danno, mentre quella Traiana – accanto a piazza Venezia – è perfettamente integra, a parte qualche microfrattura. Perché? Il forte terremoto appenninico del 1349 investe Roma e scuote l’attuale centro storico: che non fosse il primo i romani certamente lo sapevano, perché le lance appoggiate al muro nella Regia Palatina (al Foro) vibravano dal I secolo, a causa dei terremoti umbri. Nel caso
della colonna Antonina il sottosuolo potrebbe aver amplificato le onde sismiche, dando luogo a fenomeni di risonanza che, invece, sono risultati assenti nella colonna Traiana. Questa fu, infatti, innalzata dopo aver sgomberato il terreno da milioni di metri cubici di argille e di sabbie, e fu appoggiata direttamente sui tufi «duri» più profondi. In altre parole, è come se le due colonne si fossero trovate in un recipiente colmo di gelatina colpito da sotto: la gelatina amplifica il colpo e danneggia la colonna di Marco Aurelio, che si trova proprio in mezzo, mentre quella di Traiano, che si trova sul bordo, soffre molto di meno. Ma questo i Romani non potevano saperlo. ITALIA SEGRETA - MARIO TOZZI